Blanca 2, Maria Chiara Giannetta e Giuseppe Zero presentano la seconda stagione: più crime, più jam session, più epica
Durante il Prix d'Italia in quel di Bari, è stata presentata la seconda stagione di Blanca, la fiction con Maria Chiara Giannetta e Giuseppe Zeno che segue le disavventure della poliziotta non vedente Blanca, che si muove tra le strade di Genova in compagnia della sua inseparabile cagnolina Linneo.
"Una narrazione completa, effetti speciali da film d'azione e da thriller, una linea romantica molto interessante". Ecco cosa ci dobbiamo aspettare, nelle parole del direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, dalla Seconda Stagione di Blanca, una delle fiction Rai più amate dal pubblico italiano, letteralmente folgorato, nell’autunno del 2021, da una Prima Stagione in 6 puntate da 100 minuti circa. Prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Cinema, Blanca ha avuto successo in 50 paesi del mondo, fra cui il Canada e Il Giappone, ed è stata a lungo corteggiata da Netflix. Uno dei suoi segreti è l'eccellente squadra creativa che la rende possibile: dai protagonisti - Maria Chiara Giannetta, Giuseppe Zeno, Pierpaolo Spollon e Sara Ciocca - al regista Jan Maria Michelini (qui aiutato da Michele Soavi), e dagli sceneggiatori Francesco Arlanch e Mario Ruggeri ai produttori Matilde e Luca Bernabei.
La Seconda Stagione di Blanca, che partirà giovedì 5 ottobre in Prima Serata su Rai 1, è stata presentata a Bari nell'ambito del Prix Italia, un concorso internazionale organizzato dalla Rai per premiare i migliori programmi radio, TV e web. Da foggiana, Maria Chiara Giannetta non poteva mancare a un appuntamento nella sua regione. Con lei c'era anche Giuseppe Zeno, il cui Ispettore Liguori è a tutti gli effetti un co-protagonista. Prima di ascoltare le loro dichiarazioni su Blanca 2, e dopo che Maria Pia Ammirati ha in parte placato la nostra curiosità, dicendo anche che Blanca è una ragazza ipovedente che però insegna agli altri a vedere meglio, ci è sembrato molto interessante quanto detto da Gianluca Nardella, Vice Direttore di Rai Fiction. Parlando della poliziotta ceca come di una supereroina, ha voluto spiegare: "La kriptonite di Blanca non è il suo essere non vedente, ma la sua sensibilità verso ciò che le manca: ad esempio una madre e la sorella. Allo stesso modo, la sensibilità la porta ad avere difficoltà ad avere relazioni sentimentali e lasciarsi travolgere dalle sofferenze degli altri, che prova sempre a comprendere”.
C'è molto affiatamento tra i componenti del team-Blanca, una serie che ha una forte impronta registica, non nel senso che Jan Maria Michelini sfoggia virtuosismi tecnici, ma perché, insieme a scenografi e costumisti, l’uomo a cui dobbiamo DOC - nelle tue mani e Diavoli ha creato tutto un mondo per Blanca: pazzo, colorato, a tratti misterioso. Anche lui era a Bari, dove ha raccontato la nascita e lo sviluppo di Blanca 2: "La prima stagione di Blanca è stata un po’ una prova generale per noi. E se Blanca 2 è riuscita a confermare ciò che la prima stagione ha raccontato da un punto di vista tecnico, ad esempio il trattamento del suono che ha permesso allo spettatore di entrare nel modo di percepire di Blanca, in altre parole nella sua realtà aumentata, da un punto di vista squisitamente visivo, e quindi attraverso le stanze nere, che sono il luogo "mentale" in cui Blanca indaga e risolve i casi attraverso gli altri sensi, abbiamo osato ancora di più. La musica vede confermati i Calibro 35. Nella loro colonna sonora ci sono dei brani meravigliosi e uscirà un nuovo vinile. Insomma tutto quello che ci divertiva e ci piaceva nella Prima Stagione, lo abbiamo inserito nella Seconda, però amplificandolo. Il gruppo di lavoro era fantastico, unico in Italia, forse anche in Europa, e, certo, abbiamo rispettato il copione, però ci siamo anche presi il lusso di fare un po’ di Jam Session".
Anche per la straordinaria Maria Chiara Giannetta la Seconda Stagione di Blanca è stata ben più impegnativa della Prima: "La Prima Stagione è stata più una passeggiata, perché era tutto nuovo, tutto da creare. Invece nella Seconda non dovevamo deludere le aspettative, perché la serie era piaciuta, era andata bene, e così ho avvertito un enorme senso di responsabilità. Me ne sono resa conto una settimana prima di cominciare le riprese e ho detto: 'E mo’, che si fa?'. Anche io voglio ringraziare le persone coinvolte in questo progetto, che ci hanno dato il permesso di fare di Blanca un prodotto autoriale e la possibilità di creare anche noi i personaggi, dando loro colore e rendendoli cari al pubblico nella loro quotidianità. La sola cosa che posso dire della nuova stagione è che ritroviamo i personaggi cresciuti e con più responsabilità: verso sé stessi e verso gli altri".
Maria Chiara Giannetta non è la sola ad essere entusiasta della serie, che ha fra i suoi estimatori Giuseppe Zeno, che molti conoscono come il ginecologo Domenico di Mina Settembre. "Sono felicissimo di aver preso parte a un progetto del genere" - dice l'attore - "che sulla carta già era qualcosa di eccezionale, essendo un racconto epico, se vogliamo. È la stessa protagonista ad avere qualcosa di epico. Blanca non cede alla fragilità, tanto che potrebbe essere una moderna Cassandra, con l'aggiunta di un elemento onirico che ci permette di entrare nel suo mondo. Bianca è la chiave per poter dare un po’ di felicità al racconto. In tal senso gli sceneggiatori sono stati bravi a mettere in scena qualcosa di unico che in Italia non era stato forse ancora raccontato, e quindi mi reputo un privilegiato per aver avuto la possibilità di far mio questo personaggio dandogli voce e corpo, perché Liguori mi ha permesso di esplorare cose che come attore non avevo mai esplorato. E tuttavia è stato Ian a farmi fare un vero e proprio scatto, perché quando interagivo con Maria Chiara, mi comportavo come se interagissi con qualsiasi altra attrice. Ian mi ha detto: 'Guarda che lei non ti vede, quindi puoi osare', e là è cambiato tutto per me. Blanca è una serie che sorprende, perché ha preso per mano perfino noi attori, che siamo un po’ bambini, invitandoci a tirare fuori il nostro lato fanciullesco. Stare sul set di Blanca è un po’ come stare in una specie di luna park, perché quando leggi la sceneggiatura, vedi molto di più di quello che è scritto. In altre parole non puoi fare a meno di fantasticare su come potrà essere scenicamente rappresentata la storia. Tutto questo per dire che Blanca è una serie molto ricca, molto bella, molto godibile. Lo spettatore non verrà privato di nulla, quindi buona Blanca 2!".
La parola passa poi agli sceneggiatori Francesco Arlanch e Mario Ruggeri. Il secondo dice: "Per questa seconda stagione era importante trovare qualcosa che fosse all'altezza della precedente. Nella Prima Stagione Blanca diceva a se stessa e al pubblico che non si deve aver paura della tempesta ma bisogna imparare a ballare sotto la pioggia, il che significa affrontare gli imprevisti della vita traendo il meglio. Nella Seconda Stagione Blanca dovrà imparare a ballare sotto la pioggia insieme ad altre persone. Non sarà più sola, ma avrà delle responsabilità, e questo renderà tutto più difficile perché affrontare le responsabilità da soli può essere un vantaggio".
"Con Mario ci siamo domandati" - prosegue Francesco Arlanch - "come mai un personaggio non vedente sia piaciuto tanto agli spettatori. Il fatto è che ognuno di noi ha una profonda cecità, perché non sa che cosa gli riserverà il domani, quindi tutti noi andiamo incontro a un buio, e allora un personaggio come Blanca, che riesce ad andare avanti senza paura di inciampare ma sempre rialzandosi, è qualcosa di cui è molto bello scrivere, perché condividere il punto di vista di Blanca è rinfrancante. Un'altra cosa che mi piace di questa serie è che, per via dell’elemento di commedia, ci dà la possibilità di essere un po’ scorretti. A noi piace moltissimo Enzo Paci, che poi rappresenta questa scorrettezza: ci fa ridere, è liberatorio".
Per rappresentare in maniera corretta e realistica una ragazza non vedente, Maria Chiara Giannetta ha avuto una serie di coach, tra cui un personaggio illustre come Andrea Bocelli, che è stato fondamentale per capire fino a dove potesse spingersi il personaggio di Blanca. "Bocelli ci ha aiutato anche nella scrittura di alcune scene” - spiega Jan Maria Michelini - "in particolare le scene a cavallo. Ci ha suggerito cose che a noi sembravano impossibili: ad esempio l'andare in bicicletta, che non osavamo attribuire a Blanca. Invece Andrea ci ha raccontato la sua esperienza, anche se ci ha insegnato soprattutto lo spirito con cui ha affrontato questo tipo di cose. Abbiamo fatto tesoro di alcuni suoi slogan personali con cui affronta le nuove sfide. Quando ci siamo chiesti cosa fosse possibile far fare al personaggio di Blanca, Andrea Bocelli è stato illuminante. Un giorno ci hanno messo in una macchina e siamo partiti per Forte dei Marmi. Siamo entrati in casa di Andrea e lui ci ha fatto accomodare in salone e si è seduto in maniera naturale sul divano. Ma l'illuminazione vera e propria è arrivata quando ci siamo salutati. Andrea era in cima alle scale e improvvisamente è corso giù molto velocemente Ci ha colpito tanto e così ci siamo detti: "Ok, Blanca in Commissariato si muoverà così".
"Noi cerchiamo di far vedere Blanca - conclude la Giannetta - perché come noi abbiamo conosciuto un mondo, vogliamo farlo conoscere agli altri. perché l'unico modo per allargare i propri orizzonti ed essere inclusivi è conoscere, e noi con Blanca abbiamo tentato di fare questo".