Lulù Selassiè, l'avvocato dichiara: "Manuel Bortuzzo non ha mai voluto interrompere la relazione"

L'avvocato di Lulù Selassiè, Niccolò Vecchioni, ha rilasciato un'intervista per fare chiarezza su alcuni punti in merito alla denuncia a carico della sua assistita. L'ex fidanzato, Manuel Bortuzzo, l'accusa di stalking. Ecco le parole del legale.

Caso Selassiè-Bortuzzo, Parla l'avvocato della principessa

Il campione di nuoto paralimpico, Manuel Bortuzzo, ha denunciato per stalking la sua ex fidanzata, Lucrezia "Lulù" Selassiè, che lo avrebbe persino minacciato di morte nel tentativo di convincerlo a tornare insieme a lei. Inoltre, la Procura di Roma ha chiesto il processo per la principessa etiope. L'udienza è stata fissata per il 13 marzo 2024. Intanto, Niccolò Vecchioni, l'avvocato della Selassiè, ha deciso di rilasciare un'intervista FanPage.it. Dato che, poco tempo fa, la sorella della principessa, Clarissa Selassiè, ha parlato allo stesso sito della spinosa questione, facendo accenno a delle "calunnie", Vecchioni ha detto:

Ci sono stati fraintendimenti rispetto ad alcune dichiarazioni fatte da Lucrezia durante l'interrogatorio di garanzia, è stato scritto che si sarebbe dichiarata colpevole, quando invece ha solo definito errati alcuni suoi comportamenti rispetto ai quali lei stessa a distanza di tempo lei ha maturato un giudizio di autocritica. Questo non significa ammettere le proprie responsabilità in relazione agli atti persecutori.

Ed ancora:

Il processo deve essere ancora celebrato, non deve essere celebrato sui media e non deve risolversi in un giudizio di simpatia o antipatia nei confronti di una delle due parti in causa. Soprattutto, la diffusione di informazioni riservate non può giustificare aggressioni personali all'immagine di Lucrezia o dei suoi famigliari. Abbiamo un elenco di persone che quereleremo per diffamazione.

Inoltre, il legale ha anche parlato del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, che, stando al giornalista che gli poneva le domande, rappresenterebbe una prova del fatto che il gip deve aver ritenuto l'accusa credibile:

In questa fase, sì. Ma nel corso delle indagini preliminari gli accertamenti vengono effettuati ascoltando solo persone vicine alla presunta vittima, non c'è una ricerca oggettiva di informazioni. Si cerca un riscontro alle accuse, ma non si ascoltano le persone che hanno vissuto il quotidiano della coppia e che possono fornire elementi per ricostruire anche il contesto in cui si sono verificati i fatti denunciati. Tante volte le misure cautelari vengono emesse sulla base di prove che poi, verificate durante il processo, non vengono confermate.

In merito al rito abbreviato:

Abbiamo richiesto un rito abbreviato condizionato all'acquisizione di documenti.

Poi, Vecchioni ha fatto accenno a dei messaggi inviati da Manuel Bortuzzo alla Selassiè, quelli che avrebbero fatto pensare a quest'ultima che lui nutrisse ancora un sentimento nei suoi confronti:

Ci sono stati dei contatti reciproci tra i due nel corso del periodo in cui Manuel sostiene si sia verificato lo stalking. Questo dimostra che la mia assistita dice il vero quando fa riferimento alla difficoltà di decifrare i suoi comportamenti, non è mai stato netto nel rifiuto di avere contatti con Lulù. Lo dimostreremo attraverso le prove che forniremo a processo. Questa situazione si è creata proprio perché c'è stata poca chiarezza nell'esplicitare di voler interrompere la relazione. Aveva dei comportamenti che potevano lasciar intendere che ci fosse ancora un interesse e che sicuramente hanno avuto una rivelazione nell'indurre Lulù a cercarlo. Se ci fosse stato un allontanamento radicale e netto, in questo momento non staremmo discutendo di nulla. Da parte di Lucrezia non c'è mai stata la volontà di perseguitare nessuno, non ha mai avuto coscienza del fatto che, cercandolo, lui potesse sentirsi perseguitato. Questo pensiero è sempre rimasto estraneo all'approccio di Lucrezia. I rapporti di coppia non sempre hanno un andamento lineare e questi comportamenti ambigui nei suoi confronti hanno fatto sì che lei lo cercasse in alcune occasioni, ma senza alcun intento persecutorio. Nemmeno immaginava che questi suoi tentativi di approccio potessero essere interpretati come molestie o atti persecutori.