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Arnoldo Mondadori - I libri per cambiare il mondo: la docufiction il 21 dicembre su Rai 1

Si è svolta a Milano la presentazione alla stampa della docufiction con Michele Placido, Valeria Cavalli e Flavio Parenti, Arnoldo Mondadori - I libri per cambiare il mondo, in onda su Rai 1 il 21 dicembre in prima serata.

Arnoldo Mondadori - I libri per cambiare il mondo: la docufiction il 21 dicembre su Rai 1

Andrà in onda il 21 dicembre in prima serata su Rai 1 Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo, un docufilm di Francesco Micciché, con Michele Placido nel ruolo del protagonista, Valeria Cavalli in quello della moglie Andreina e Brenno Placido nei panni di Arnoldo da giovane, che racconta in forma mista, tra ricostruzione e interviste e documenti d'epoca, la vita del capitano d'industria che, dopo un'infanzia poverissima che lo costringe a lasciare gli studi dopo le elementari, fonda la celebre casa editrice, determinato a rendere la cultura accessibile a tutti, ed è il primo a portare i libri direttamente in edicola a un prezzo contenuto, con i celeberrimi Oscar. Nel mezzo, le sue vicende famigliari e il contrasto col pur amato figlio Alberto (Flavio Parenti), che sogna una cultura più intellettuale (non a caso fonderà Il Saggiatore). A presentare a Milano questo prodotto un po' insolito ma benemerito per Rai 1, c'erano Michele Placido, Brenno PlacidoValeria Cavalli in rappresentanza del cast, assieme alla produttrice di Anele Giorgia Giorgianni, allo sceneggiatore Salvatore De Mola e al regista Francesco Micciché. Se, come dicevamo, si parla di un prodotto anomalo per la prima serata dell'ammiraglia Rai, perché incentrato su editoria e cultura, non lo è per quanto riguarda un genere molto frequentato, e con successo, con le docufiction dedicate, come è stato ricordato, a Nilde Jotti, Libero Grassi, Paolo Borsellino e Aldo Moro, alcuni dei quali diretti proprio da Micciché.

Come ha sottolineato Giorgianni, “è un progetto che nasce con l'intenzione di fare un racconto esemplare su un personaggio con un'infanzia difficile, che si reinventa una vita all'insegna della cultura e soprattutto fa imprenditoria culturale, perché la cultura può cambiare anche la società e lui ha consentito con gli Oscar di leggere Hemingway anche a persone che non ne avrebbero altrimenti avuto la possibilità”. Presente in collegamento anche Luca Formenton, nipote di Arnoldo Mondadori e attuale presidente della casa editrice Il Saggiatore e della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, che ha apprezzato soprattutto come il racconto abbia avuto “toni meno agiografici e abbia mostrato anche gli aspetti più duri di mio nonno. È una bellissima possibilità di raccontare l'editoria italiana, che ha delle storie bellissime, qua si parla del '900 e si insegna anche agli spettatori d'oggi il valore del libro. Il sogno di Arnoldo era quello di portare i libri a tutti e la docufiction coglie benissimo questo punto, così come il difficile rapporto tra Arnoldo e il figlio Alberto, fino all'invenzione degli Oscar, che permisero a molte persone di leggere i grandi capolavori della letteratura contemporanea”.

Ambientato a Milano, ma girato per esigenze di budget e maggior disponibilità della locale Film Commission a Torino, Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo ha come protagonista uno straordinario Michele Placido, inizialmente perplesso per la mancanza di somiglianza fisica con il protagonista della storia, ma in seguito convinto dalla sua esperienza teatrale: “Grazie al teatro sapevo che potevo dare un apporto al personaggio e fare un lavoro interiore piuttosto che una riproduzione da museo delle cere, nello specifico della docufiction che è quello di saper unire la fiction col documento ed è qualcosa di straordinario. Chissà, magari il grande Arnoldo avrebbe detto che per questo film era meglio Rai 3 ma noi, nel suo spirito, apriamo al grande pubblico, certo è una bella sfida, ma se non si osa poi si resta indietro”. Placido ha aggiunto che Milano gli ha sempre portato fortuna, ricordando il suo lavoro nella Tempesta diretta da Strehler al Piccolo Teatro e la regia di Un eroe borghese. Parlando del lavoro in quel film con Fabrizio Bentivoglio dice di considerarsi “più un attore che un regista (ho sempre voluto diventare un attore di teatro, volevo essere un Carmelo Bene, o un Gassmann). Mi piace il corpo a corpo con gli attori e se hai un protagonista giusto hai già metà film”.

Salvatore De Mola, che ha un passato da redattore in una casa editrice prima di diventare autore di fiction, racconta che inizialmente gli sembrava una pazzia, perché “sapevo che sarebbe stato molto complicato raccontare l'editoria in prima serata, poi abbiamo cominciato a lavorare sui testi, letto la biografia monumentale di Arnoldo e parlato con Luca Formenton che ci ha raccontato anche lati non elogiativi del personaggio che abbiamo cercato di restituire. Cercare di unire spettacolo e didattica senza eccedere in un senso o nell'altro è stata la sfida più grande in fase di scrittura”. C'è un aspetto di Arnoldo Mondadori in cui Placido trova delle assonanze? "Qualcosa c'è, ad esempio abbiamo in comune una maestra che ci ha incoraggiato. Siccome io non andavo bene a scuola, però ero un bel ragazzo, un po' come Brenno, ogni volta che veniva a scuola un ispettore mi diceva di tenere la bandiera e recitare una poesia, come La Cavallina Storna di Pascoli. Avevo 9 0 10 anni e lei mi incoraggiava a recitare. Ancora adesso leggo molto, specialmente se devo scrivere un film o fare uno spettacolo, come ora che da un anno e mezzo che lavoro su Goldoni per La bottega del caffé. Solo un uomo come Arnoldo Mondadori con la sua volontà e la sua passione per la lettura poteva raggiungere quei livelli. Io ho seguito la mia passione di diventare attore di teatro e in piccolo, come lui, ho formato una azienda famigliare che fa cultura con mia moglie Federica e i miei figli grazie al mio nome. Lui però aveva un altro grande talento che era la finanza, che io non ho e nella mia azienda sono le donne che si occupano di questo aspetto perché io sono pessimo a gestire queste cose”.

Per scoprire la storia e l'impresa di un grande industriale che coronò il suo sogno di far leggere tutta l'Italia e combatté contro l'ignoranza con le sue armi tutta la vita (cosa di cui oggi ci sarebbe un gran bisogno) appuntamento mercoledì 21 dicembre su Rai 1 alle 21.25 con Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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