The Gilded Age, la serie in costume torna su Sky e NOW: La nostra intervista all'ideatore Julian Fellowes
Gli episodi della stagione 2 in onda su Sky Serie e in streaming su NOW da oggi, lunedì 30 ottobre.

Dopo il successo della prima stagione, oggi, lunedì 30 ottobre, The Gilded Age torna in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW con i nuovi episodi della seconda stagione, in contemporanea con gli Stati Uniti. A raccontarci la lavorazione e alcuni dei segreti di questo secondo capitolo della serie è Julian Fellowes in persona, ovvero il suo ideatore, premio Oscar per la sceneggiatura di Gosford Park di Robert Altman e la mente dietro la serie di culto Downton Abbey. Ecco la nostra chiacchierata con un "mago" degli show in costume.
Partiamo letteralmente dall'inizio, ovvero dall'incipit di questa nuova stagione. Come ha scelto di cominciare in maniera tanto ardita?
Senza togliere la sorpresa agli spettatori, posso confermare che volevamo aprire la seconda stagione mostrando che il mondo in cui i personaggi hanno vissuto nella prima si sta aprendo a nuove influenze sociali, economiche e anche politiche.
In cosa pensa i nuovi episodi siano migliori di quelli già andati in onda?
Ci siamo spinti oltre con le nostre fantasie, tutti insieme nella stessa direzione artistica. Come creator devi dimenticare il tuo ego e fidarti delle persone che hai accanto, con cui collabori per mesi e mesi alla realizzazione dello show. Dopo aver visto come è stata realizzata la prima stagione di The Gilded Age, non ho avuto alcun problema a lasciar lavorare tutti in libertà, creando ognuno di loro la propria arte. Il lavoro fatto in precedenza ci ha permesso di scoprire e allo stesso tempo imparare molte cose, acquisire delle competenze che poi abbiamo messo in queste nuove puntate. Amo ad esempio la storia dei personaggi, in particolare delle nostre eroine, che viene raccontata anche attraverso i costumi, l'evoluzione del loro abbigliamento che spiega anche il loro percorso umano e sociale. In questa seconda stagione ciò diventa ancora più visibile e importante.
Alcune delle precedenti puntate hanno portato a galla il lato romantico di alcuni personaggi, possiamo aspettarci lo stesso nelle nuove?
L'amore è una parte fondamentale della nostra vita, il motivo per cui ci rendiamo maggiormente ridicoli di fronte al mondo, la causa delle nostre più grandi gioie o disperazioni. Essere innamorati mostra spesso il tuo vero carattere, ti libera dalle costrizioni psicologiche che la società troppo spesso ti impone. Vi sono stati cuori spezzati nella prima stagione, ve ne saranno anche nella nuova. In queste nuove puntate mostreremo soprattutto Ada [interpretato da Cynthia Nixon] per quello che veramente è, e questo grazie all'amore.
The Gilded Age ha anche il coraggio di mettere in scena una società divisa non soltanto dallo status economico ma anche dal colore della pelle...
Il personaggio di Peggy [Denée Benton] ci ha permesso di affrontare molti temi scottanti che in quell'epoca continuavano a dilaniare la società americana. Bisogna ricordare che, dopo la fine della Guerra Civile, la situazione per la popolazione nera conobbe un brevissimo lasso di tempo in cui le cose migliorarono salvo poi peggiorare negli anni successivi. Come tutti sappiamo, il Sud del Paese ha continuato a manifestare la propria avversione verso le persone di colore, e anche all'interno della stessa comunità nera c'erano forti divisioni dovute principalmente alla condizione economica.
Julian Fellowes con le attrici Christine Baranski e Cynthia Nixon.
Una delle storie principali della seconda stagione parla di uno sciopero, argomento quanto mai attuale?
In questa stagione mostriamo come le classi più agiate facevano soldi sulle spalle del popolo: i lavoratori si trovavano in condizioni tragiche, con misure di sicurezza minime o inesistenti, nessuna assistenza, nessun diritto. Praticamente mettevano la loro vita in pericolo ogni singolo giorno. Abbiamo insistito sull'idea che i padroni non volevano realmente conoscere coloro che lavoravano per loro, in modo da poterli sfruttare impunemente, senza il peso psicologico di comprendere veramente la loro situazione. Ci siamo ispirati al famoso e terribile sciopero del 1892 a Homestead, vicino Pittsburgh, in Pennsylvania, culminato con uno scontro sanguinoso tra lavoratori dell'acciaio e agenti privati. Il Governatore decise addirittura di inviare la Guardia Nazionale a sedare la rivolta, che culminò purtroppo con una tragica sconfitta da parte dei lavoratori.
Dove avete trovato abitazioni così antiche ed eleganti per l'ambientazione degli episodi?
In realtà abbiamo dovuto tenerci lontani da Manhattan, dove se un edificio si prestava a rappresentare l'epoca in cui è ambientata The Gilded Age di sicuro quelli accanto erano impossibili da filmate. Per non parlare dell'impossibilità di gestire le comparse e i passanti per strada in una metropoli come quella. Le nuove puntate sono state girate in buona parte ad Albany, una nuova location in cui ci siamo trovati molto bene; a livello logistico è stata una magnifica scoperta. Siamo stati fortunati ad avere la possibilità di girare anche nelle Newport Mansions a Newport, nel Rhode Island. Quegli edifici posseggono sia l'eleganza che lo status sociale che cercavamo per il nostro show. Si può tranquillamente capire che coloro che hanno costruito quegli splendidi edifici sapevano cosa stavano facendo.