Sopravvivete a questo!
Comincia l'apocalisse! Debutta su Fox in contemporanea con gli Stati Uniti The Walking Dead. I protagonisti sono gli zombie, ma ci troviamo di fronte a un dramma umano.

Con i suoi putridi zombie, The Walking Dead - in onda in Italia da questa sera su Fox alle ore 22:45 - è l’ultimo regalo che AMC fa ai fan dell’horror e dei non morti. Si vedono teste che volano, mosche che brulicano su corpi abbastanza sbrindellati, e carne in putrefazione la quale vi costringerà a guardare il teleschermo da dietro le dita divaricate della mano. Ma se proverete a strappare il sottile strato di pelle in decomposizione, troverete il cuore pulsante di un drama puro, umano - impegnato a battere furiosamente per 90 minuti per restare in vita. “Ci siamo noi e i morti. Dipendiamo gli uni dagli altri, non siamo entità separate”, racconta a TV Guide Andrew Lincoln, interprete nella serie del vice sceriffo Rick Grimes. “E’ una storia con la quale chiunque può confrontarsi”, aggiunge Robert Kirkman, autore dell’acclamato fumetto su cui si basa la serie. “Gli zombie rappresentano la distruzione, ma il focus è sulle persone - tutto quello che affrontano”.
Rick Grimes è un uomo qualunque come tanti altri: ha una moglie, un figlio, e un miglior amico di nome Shane (Jon Bernthal), il quale lo consiglia su come tenere caldo il suo matrimonio. Semplicemente un uomo normale in un mondo normale, fino a quando finisce a terra durante una sparatoria. Quando si sveglia, è tutto finito, ci sono solo edifici vuoti e file di corpi inermi. “Ci addentriamo in questo mondo attraverso i suoi occhi e lo seguiamo mentre si rende conto di quanto è successo”, dice il produttore esecutivo Gale Ann Hurd (Terminator, Aliens). E mentre si fa strada attraverso i cadaveri affamati, Rick cerca i suoi cari. “Ora è solo un uomo che pensa alla sua famiglia. Chiunque si mette in mezzo, è un intralcio”, dice. “Questa è una storia sulla sopravvivenza - qualunque sia l’apocalisse”.
“Dove arriva la natura umana quando tutto è dimenticato e non esistono più regole?”, si chiede Hurd. Ma è una domanda che si pongono anche i non morti, i quali si trascinano lentamente, nel grigiore della loro carne e dei loro vestiti stracciati - come ha voluto raffigurarli il guru del make-up e consulente alla produzione Greg Nicotero, i cui crediti includono il remake del 2005 Amityville Horror, Le colline hanno gli occhi e The Pacific della HBO, lavoro che recentemente gli ha fatto vincere un Emmy. Dopo i casting ad Atlanta, città nella quale è girata la serie, Nicotero e il suo team hanno applicato lenti a contatto, protesi dentarie e sacche di sangue scuro a ben 150 comparse ogni giorno. Ogni zombie ha il suo background. “Ci siamo chiesti come le persone sono morte. E’ stato un morso a trasformarle, oppure gli hanno sparato e sono tornate indietro?”, dice Nicotero. Inoltre, le comparse hanno dovuto frequentare una “scuola di zombie”. “Il ‘Professor’ Nicotero ha messo insieme dei filmati e abbiamo mostrato loro quello che stavamo cercando: nessun movimento veloce o comico. La prendiamo sul serio”.
Come voluto da AMC, la quale sta diventando la casa delle serie drammatiche intense, e lo dimostrano anche Breaking Bad e Mad Men. “AMC non ha mai detto: ‘Si può fare in tv?’. Anche se non è un film, non ci hanno mai chiesto di rendere le cose meno grafiche”, dice Hurd. In realtà, i dirigenti di AMC sono stati molto aperti e disponibili sin dalle prime fasi del progetto. “Gli ho telefonato e loro già sapevano tutto!”. Questa fu una bella notizia per l’ideatore e regista Frank Darabont (Le ali della libertà, Il miglio verde), fan di lunga data del fumetto. “Entrai nel negozio e vidi il fumetto cinque anni fa”, racconta. “Mi aspettavo qualcosa di leggero, e invece ho ottenuto qualcosa di profondo”. E tutta quella profondità e complessità è stata portata sullo schermo. “Ottieni un punto di vista risoluto su tutto ciò di buono e tutto ciò di cattivo c’è nel genere umano”, afferma Lincoln. La domanda è: quanto bene è rimasto? Probabilmente non molto: “L’uomo può essere più spaventoso di uno zombie”, fa notare Hurd.
Tra questi esseri umani inquietanti, ci sono Andrea (Laurie Holden), un’avvocatessa che rischia di sparare a vista Rick per non mettere in pericolo il suo gruppo di sopravvissuti; Morgan (Lennie James), il quale, per proteggere suo figlio, avvicina un coltello alla gola di Rick; e Shane, disposto a lasciare morire i suoi amici piuttosto che rischiare la propria pelle. Ognuno pensa per sé a zombieville, e tutti sono disperati, compresa la moglie di Rick, Lori (Sarah Wayne Callies). Immaginando che il marito sia morto, la signora Grimes si aggrappa al suo migliore amico. “Ha bisogno di affermare la propria umanità, e poi c’è l’abbandono”, dice Callies - come se la fine del mondo non fosse abbastanza drammatica senza un triangolo amoroso. Tuttavia, non ci sono solo cose negative, come una montagna di corpi massacrati. Ci sono il coraggio di Rick, la passione di Andrea, e l’amore paterno di Morgan. “Questa non è una storia su una sopravvivenza memorabile, ma una storia su una sopravvivenza appassionata”, aggiunge Callies. Anche l’adulterio di Lori e Shane ha perfettamente senso in un contesto apocalittico come quello della serie - è un istinto naturale, hanno un bisogno irresistibile di calore, conforto e sesso. Cosa c’è di più umano di questo?”.