Sex Education 4 da oggi su Netflix: Quattro modi in cui la stagione finale stravolge tutto
La serie di successo con Asa Butterfield, Emma Mackey e Ncuti Gatwa si conclude dopo quattro stagioni. Ecco cosa ci aspetta negli episodi finali.

Sono sufficienti pochi secondi della quarta e ultima stagione, disponibile da questo momento in streaming su Netflix, per provare la rincuorante sensazione che, sì, Sex Education è sulla buona strada per superare la prova tutt'altro che facile di rimanere fedele a stessa fino alla fine. Piccolo spoiler: quella sensazione vi accompagnerà per tutti gli otto episodi, perché il teen drama britannico è stato abbastanza lucido da capire che difficilmente storie come la sua mantengono un senso e una coerenza dopo gli anni del liceo. L'aspetto curioso è che Sex Education riesce a farlo nonostante stravolga tutto quanto. O quasi. Ecco, dunque, quattro modi in cui quest'ultima stagione vi farà sentire spiazzati e ansiosi di sapere come andrà a finire.
Sex Education: Quattro modi in cui la stagione finale stravolge tutto
Una nuova scuola
Addio Moordale Secondary School. Quel caos incontrollato che era la scuola frequentata da Otis, Eric e gli altri ha chiuso dopo aver perso i finanziamenti. Ritroviamo buona parte dei personaggi alla Cavendish, una nuova scuola dove tutto sembra diverso: si fa yoga nel giardino comune, si respira un'atmosfera all'insegna della sostenibilità e c'è un gruppo di ragazzi popolari per la loro... gentilezza. Uno shock culturale che passa anche dal clima di totale apertura e libero confronto, dove gli studenti quasi si autogestiscono. Otis (Asa Butterfield) fatica ad ambientarsi, molto più di Eric, principalmente perché la sua ambizione di rendersi utile come terapeuta sessuale per i coetanei fa i conti con una inaspettata rivale molto capace di nome O (la nuova aggiunta al cast Thaddea Graham). Tra i due si innesca una spietata rivalità che, tra le altre cose, porta a un incidente assurdamente imbarazzante.
La crisi di Jean
Jean (una sempre straordinaria Gillian Anderson) scopre di non essere capace di seguire i suoi stessi consigli come terapeuta mentre affronta lo stress derivante dal fatto di essere diventata di nuovo madre, alla sua età. La ritroviamo esausta, scoraggiata, in difficoltà nell'occuparsi della figlia appena nata (la cui paternità, tra l'altro, è dubbia) e della casa. La famiglia, e ancora di più il suo lavoro, ne risentono. Mentre la figura forte e audace di Jean viene scardinata, Otis pensa bene di aiutarla invitando la zia Joanna (Lisa McGrillis), sorella della madre, a stare da loro. Due braccia in più la solleveranno da qualche impegno, giusto? Peccato che Joanna non sia questo grande esempio di equilibrio, sebbene la sua presenza ci aiuterà a scoprire come Jean sia diventata la donna che è oggi.
Maeve dall'altra parte del mondo
Gli sceneggiatori, a volte, sanno essere davvero cattivi. Proprio quando Otis e Maeve (Emma Mackey) avevano trovato il coraggio di ammettere i reciproci sentimenti, un'opportunità ha portato la ragazza dall'altra parte del mondo. Negli Stati Uniti, Maeve sta vivendo il suo sogno alla Wallace University. Sta studiando e si sta applicando per diventare una scrittrice, non senza difficoltà; il vincitore di quattro Emmy Dan Levy (Schitt's Creek) interpreta il suo professore, uno autore affermato. Nel frattempo, la sua relazione a distanza con Otis attraversa le tipiche incomprensioni e difficoltà di una relazione a distanza, tali da rischiare di allontanarli proprio quando mai sono stati così vicini. Otis e Maeve sono in un momento delle loro vite in cui dovrebbero sentire la pressione dell'adolescenza che se ne va. E se non sono loro a sentirla, ci pensa la vita stessa e i suoi drammi a scaricargliela sulle spalle.
L'evoluzione di Eric
Dopo che le cose con Adam non hanno funzionato, Eric (Ncuti Gatwa) affronta questo nuovo capitolo della sua vita senza particolari patimenti d'animo, ansioso di fare nuove conoscenze ed esperienze come giovane omosessuale. Alla Cavendish fa amicizia con Abbi (Anthony Lexa) e il suo fidanzato Roman (Felix Mufti), i più popolari della scuola, entrambi trans. I due sembrano potergli dare quel supporto queer di cui Eric ha bisogno per sbocciare e che per forza di cose non può avere da Otis, il suo migliore amico da sempre. Questo potrebbe allontanarli, almeno un po', mentre Eric affronta anche il suo rapporto con Dio e la chiesa: le apparenti incoerenze di un'istituzione così importante per lui e la sua famiglia la quale però sente possa impedirgli di esprimere il suo vero sé. Ammesso lo conosca completamente.