Ringer: Alcune cose da sapere prima di cominciare
Sarah Michelle Gellar nella sua recente, duplice interpretazione. L'attrice, il resto del cast e gli autori ci introducono al mondo noir di Ringer, in onda su Rai2.

Dopo una lunga attesa, anche se tradita da medie d’ascolto che non le hanno permesso di andare oltre la prima stagione, Sarah Michelle Gellar è tornata in tv con un ruolo da protagonista, nel thriller Ringer, ora in onda per la prima volta in Italia su Rai2 - dal 27 maggio ogni domenica alle ore 21:50 con un doppio appuntamento. La storia, per chi non la conosce, ruota attorno al rapporto rovinoso tra due sorelle gemelle. Una di loro, Bridget, assume l’identità dell’altra, Siobhan, dopo aver assistito a un omicidio, fatto che l’avrebbe messa a sua volta in pericolo di vita. Le due non potrebbero essere più diverse, e questo negli anni ha contribuito ad allontanarle. Bridget è un’ex spogliarellista, e anche un’ex alcolista. Siobhan, invece, ha vissuto nella bambagia, sposata con un uomo ricco e famoso e circondata da persone che ignorano l’esistenza di Bridget. Quest’ultima, tuttavia, scopre che la vita idilliaca di Siobhan non è in realtà meno dura e pericolosa della sua quando lei scompare misteriosamente. Usando un gioco di parole, è come se, tolto un capo di biancheria, Bridget ne avesse indossato un altro altrettanto sporco al rovescio.
Prima di addentrarvi nella fitta rete di segreti che circonda queste donne, ci sono alcuni punti che meritano di essere chiariti, primo fra tutti il parallelo che molti di voi avranno fatto tra questo show e quello che alla fine degli anni ’90 lanciò la carriera della Gellar, Buffy. Il fatto che negli Stati Uniti Ringer sia andata in onda nello stesso slot che ospitò l’ammazzavampiri potrebbe fuorviarvi, perché questa serie non centra davvero nulla con Buffy. Questo, però, non sta a significare che il nuovo drama lanciato lo scorso autunno dalla CW non sia altrettanto divertente. Il produttore esecutivo Eric Charmelo spiega a TVLine che le scarpe da riempire erano molto grandi, ma che l’approccio del cast creativo e della protagonista è stato sicuramente di rendere giustizia all’eredità di Buffy. Detto questo, chi ha avuto la responsabilità di affiancare una donna un tempo nota come “la prescelta”, assicura di non aver sentito troppo la pressione. Ad esempio, Ioan Gruffudd, che nella serie veste i panni del marito di Siobhan (una delle due sorelle interpretate dalla Gellar), racconta: “E’ passato un sacco di tempo da quando andava in onda Buffy. Non c’è alcun motivo che giustifichi un paragone tra le due, davvero”.
Sebbene strada facendo il tiro sia stato un po’ corretto, Ringer non è quel tipo di serie che fino a qualche anno fa avremmo pensato potesse andare in onda sulla CW. Sviluppata originariamente per la CBS, Ringer racconta con uno stile adulto una storia adulta popolata da personaggi adulti. Ma tranquilli, non siamo tornati ai tempi del bianco e nero. “Siamo un thriller neo-noir, ma alla fine della giornata, il nostro è uno studio comportamentale su due gemelle e sulla natura della loro rivalità fraterna”, spiega Charmelo. Dopo il primo episodio, è abbastanza plausibile che Bridget vi sembri la sorella “buona”, mentre Siobhan quella “cattiva”, ma diffidate sempre da qualsiasi ipotesi. Dice Charmelo: “Dal momento che stiamo giocando con il dualismo e l’identità, non si sa mai chi è il bersaglio e chi la femme fatale. Stiamo parlando di due sorelle in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: riguarda l’ambiguità morale”. E come fa notare Gellar, “Non ho mai visto un personaggio da me interpretato come un uovo marcio. Quando feci Cruel Intentions, pensai che Kathryn fosse un’eroina, una persona tutta d’un pezzo! Nessuno - beh, la maggior parte degli esseri umani - sono intrinsecamente cattivi. Idealmente, sarei più felice se sapessi che non c’è una sorella per la quale fate il tifo”.
I fan di Sarah Michelle Gellar che l’hanno apprezzata non solo in Buffy ma anche nei suoi altri lavori televisivi e cinematografici, rimarranno estasiati da questa sua doppia interpretazione. Anche se abbiamo detto che Siobhan scompare a un certo punto all’inizio della storia, Gellar ha numerosi momenti in cui i suoi doveri di protagonista si raddoppiano. “In principio, raccontiamo la storia di Bridget. Ma giochiamo con il tempo e la prospettiva, quindi in un modo o nell’altro avrete modo di conoscere altrettanto bene Siobhan”, dice la produttrice esecutiva Pam Veasey. Parole che Gellar non può che confermare: “Alcune cose le raccontiamo da una duplice prospettiva, altre soltanto da una, e ci sono dei flashback che spiegano come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo adesso... Uno dei miei obiettivi è stato fare in modo che la storia di entrambe queste donne potesse prendere vita”. E dal momento che uno più uno fa sempre due, non si pecca di cupidigia aspettandosi anche il doppio del divertimento. Negli episodi, incluso il pilota, i colpi di scena si susseguono frenetici, e non si fa in tempo a rimettere al suo posto la mascella che bisogna raccoglierla di nuovo. “Le cose accadono a rotta di collo, e l’episodio pilota è studiato in modo da mantenere vivo l’interesse fino alla puntata successiva”, stuzzica Charmelo. “Di tanto in tanto finiamo con un grande colpo di scena, mentre altre volte ci concediamo un momento di riflessione. Ma il nostro obiettivo principale è stato offrire ogni volta al pubblico quello che noi chiamiamo il ‘momento senza respiro’”.
Prenderanno la scossa anche gli ex fan di Life Unexpected quando incontreranno per la prima volta l’alter ego di Kristopher Polaha in Ringer - l’uomo con il quale Siobhan stava intrattenendo una relazione clandestina. “Henry non ha niente di Baze”, dice Polaha con una risata, riferendosi al personaggio da lui interpretato precedentemente. “E’ una persona molto diversa, il che è divertente”. Non che questa sia stata l’unica ragione a incoraggiarlo ad unirsi al progetto. “Poter conoscere Sarah ha avuto un certo peso, perché sapevo quanto le persone sarebbero state felici di rivederla in tv”, confessa. Il resto del fascino di Ringer sta nella sua storia, che fa di tutto per tenere il pubblico incollato allo schermo, riuscendoci abbastanza bene. Questo perché “proprio quando credete di aver capito ogni cosa, gettiamo nell’equazione una variabile destinata a condurvi da tutt’altra parte”, rivela la produttrice esecutiva Nicole Snyder. “Questo tiene le cose al fresco”.