Prima di tutto la storia di una famiglia
Non combattono per le loro vite ma per la loro esistenza. Arriva in Italia Falling Skies, un nuovo "day after tomorrow" firmato Steven Spielberg.

Debutta il 5 luglio alle ore 21:00 su Fox, eccezionalmente con un doppio episodio, la nuova, prima serie di fantascienza del canale via cavo TNT, Falling Skies, che tanto ha fatto parlare di sé per quel nome tra i crediti di apertura che molti di voi sicuramente conosceranno: Steven Spielberg. In quest’occasione il celebre regista di Jurassic Park e Salvate il soldato Ryan è impegnato principalmente come produttore esecutivo, cosa non da poco in ogni caso, sebbene pensando a Falling Skies sia meglio ricordare Spielberg per altri suoi capolavori - E.T. L’extra-terrestre e in modo particolare La guerra dei mondi. Questo perché Falling Skies narra le conseguenze di un imprevedibile e devastante attacco alieno. Un tema da sempre caro al pubblico, che non è stato impopolare neanche in tv, almeno fino a poco tempo fa. Solo nell’ultimo anno abbiamo visto gli alieni complottare in V o il governo degli Stati Uniti tentare di distruggerli in The Event. Considerando il calo di consensi registrato da entrambe, quella di TNT sembra una sfida ardua, a prescindere dai nomi altisonanti e dalle intriganti luci stroboscopiche delle navicelle intraviste nei trailer. Dunque, cosa rende interessante Falling Skies? In realtà la serie prende ampiamente le distanze dai titoli finora citati. Il fatto che gli invasori abbiano sterminato la razza umana costringendo un manipolo di sopravvissuti a organizzare un disperato tentativo di resistenza, è solo il preambolo di una storia che di fantascientifico ha poco: un padre pronto a tutto per il bene della sua famiglia, o di ciò che ne rimane.
L’attacco ha già assunto la funzione di ricordo. Sono trascorsi sei mesi da quel maledetto giorno che costò milioni di vite e la quasi distruzione del pianeta, e la rabbia ha lentamente preso il posto del dolore causato dalle numerose perdite. Il racconto si concentra su Tom Mason (l’ex protagonista di ER Noah Wyle), un tempo professore di storia all’università di Boston, e sui suoi tentativi di garantire l’incolumità ai due figli sopravvissuti e la salvezza al terzo che non sa dove altro trovare se non nelle grinfie del nemico. Sebbene i contenuti tanto cari agli appassionati di fantascienza non manchino, Falling Skies è prima di tutto un drama familiare. La storia di un nucleo che tenta di rimanere unito e delle altre persone che gli gravitano attorno, accompagnando i Mason in questo difficile viaggio in cui l’umanità tenta di prevalere sull’inumanità degli invasori. Quella di Tom diventa quindi una causa comune. Ci sono ad esempio la pediatra Anne Glass (Moon Bloodgood), la quale ha perso il suo unico figlio, e il Capitano Weaver (Will Patton), che ha anteposto i suoi bisogni a quelli del gruppo. L’obiettivo è sottrarre Ben - il secondo figlio di Tom - alla custodia e al controllo mentale degli alieni, con ogni mezzo. Armi prima di tutto, come quelle impugnate, nonostante la giovane età, da Hal (Drew Roy), il fratello maggiore, al quale la sopravvivenza del gruppo di resistenza non importa tanto quanto quella di Ben, anche se proprio tra quelle persone c’è la sua ragazza.
Naturalmente, come molte altre produzioni di questo genere, il fil rouge di Falling Skies è cercare di scoprire la verità sul motivo dell’attacco, anche se i produttori hanno precisato che il mistero alla sua base è molto diverso da quelli visti altrove. Ciò anche nel mondo in cui la storia si dipana, rivelando particolari sempre nuovi episodio dopo episodio. In qualche modo, tutte le domande sembrano condurre alla necessità degli alieni di rapire i bambini. Un comportamento talmente ignobile da giustificare un’azione di petto: l’uso della forza, in strada, che non ha più come unico orizzonte una notte di pace in un mondo avverso. Un comportamento che, conseguentemente, costringe molti di questi uomini e di queste donne a un confronto nuovo con la propria coscienza: in che modo questa faccenda li ha cambiati o può rappresentare un’opportunità di cambiamento? Qualunque siano le rispettive prospettive, l’attacco ha messo ognuno di fronte alla necessità di costruirsi una nuova vita, che per alcuni non può o non vuole non tenere conto del passato. Tom e Anne, ad esempio, instaurano un’amicizia che con il passare del tempo sembra destinata a maturare fine a diventare qualcosa di serio.
In Italia la serie approda sulle frequenze di Sky grazie al canale principale del gruppo Fox, che, come aveva fatto in altre occasioni, decide di proporla quasi in contemporanea con gli States. Un appuntamento di quelli importanti che ha richiesto un battage promozionale altrettanto importante, il quale in un primo momento aveva creato apprensione tra la popolazione di Guidonia, nelle campagne laziali, dopo che alcuni cerchi nel grano erano stati intravisti da un velivolo aereo, suscitando anche la curiosità del web e l’interesse di diversi ufologi in tutto il Paese. In realtà, un’originale azione di “guerrilla marketing”, rivelatasi nel momento in cui, durante la notte, gli “alieni” sono tornati sugli stessi campi per aggiungere ai cerchi le lette “F” e “X”, andando dunque a formare il logo del canale Fox. Parlando del suo nuovo show, Spielberg ha ribadito la sua storica curiosità verso la possibilità di una vita extraterrestre, ma ancora di più, il pensiero su come il mondo, specie il popolo americano, possa reagire a una loro invasione. Gli approvvigionamenti alimentari, l’impiego della forza militare, l’esternazione di sentimenti umani che il più delle volte restano inespressi nella vita di tutti i giorni. Argomenti che spera di poter affrontare in Falling Skies, o meglio, aggiornare, dal momento che il suo oramai è uno studio che va avanti da oltre trent’anni.