Hanno ucciso l'Uomo Ragno è la serie da vedere adesso su Sky e NOW: 5 motivi per cui non potete proprio perderla
La serie che racconta la leggendaria storia degli 883 è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW: vi spieghiamo perché vale la pena vederla, dall'effetto nostalgia degli anni '90 ai bravissimi protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli che hanno rubato l'anima a Max Pezzali e Mauro Repetto.
- Una storia di provincia che parla di tutti noi
- Gli anni '90 e gli oggetti che ci fanno tornare indietro nel tempo
- I due protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli
- La colonna sonora che va oltre i soli 883
- Un teen drama che vi ricorderà quelli della vostra adolescenza
Se avete nostalgia degli anni '90, quelli "del Grande Real" e del "motorino sempre in due", Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 è la serie che non vi stancherete mai di guardare. Ma anche se non avete vissuto quel decennio d'oro, l'ultimo dell'era analogica, sappiate che la serie Sky Original diretta da Sydney Sibilia, Alice Filippi e Francesco Ebbasta è una storia che parla a tutti: ai più giovani e ai meno giovani, ai fan degli 883 e a chi non ha mai ascoltato una loro canzone (scenario che ci sembra davvero inverosimile), a chi ama i teen drama e a chi, semplicemente, apprezza una bella storia. Una storia, in questo caso, che gli autori non hanno esitato a definire "leggendaria". La serie di 8 episodi - una produzione Sky Studios e Groenlandia (società del Gruppo Banijay) prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia - ha debuttato lo scorso 11 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW e torna con due nuovi episodi ogni venerdì. Se vi serve la spinta per iniziare a guardare Hanno ucciso l'Uomo Ragno, condividiamo con voi 5 ottimi motivi per non perderla.
Guarda "Hanno Ucciso l'Uomo Ragno", in streaming solo su NOWUna storia di provincia che parla di tutti noi
Hanno ucciso l'Uomo Ragno parte dalla provincia, Pavia, per parlare a tutti coloro che sanno cosa significa crescere in un posto da cui sai di dover partire, un giorno, per realizzare un sogno. Max (Elia Nuzzolo), alla fine degli anni '80 è un adolescente che prova a fare l'anticonformista ascoltando la musica americana, ma tutto ciò che trova è una bocciatura in quarta superiore. Ma la vita, si sa, spesso riserva un piano più grande. Proprio grazie a quella bocciatura conoscerà Mauro (Matteo Oscar Giuggioli) e insieme a lui darà vita al progetto musicale simbolo di una generazione, gli 883. Quante volte stavamo per arrenderci? Quanti di noi hanno potuto contare su quell'amico - come Cisco (Davide Calgaro) o Mauro - che ci hanno dato la scossa? Il bello di questa storia è che la musica è solo uno dei tanti mezzi e il sogno di diventare cantanti di successo è solo uno dei molti sogni a cui - ancora oggi - un ragazzo potrebbe aspirare. Hanno ucciso l'Uomo Ragno ci invita a non uccidere mai l'Uomo Ragno che è in noi, quel superpotere che ci rende chi siamo.
Gli anni '90 e gli oggetti che ci fanno tornare indietro nel tempo
Hanno ucciso l'Uomo Ragno è la nostra personalissima DeLorean di Ritorno al futuro. Guardando la serie, sarete catapultati indietro nel tempo negli anni '90, un decennio in cui la vera virtù da coltivare era la pazienza e tutto era più colorato: le magliette, le pubblicità martellanti, le copertine delle riviste. Riscoprirete (o scoprirete, se non eravate ancora nati) oggetti che ora sembrano giurassici come le musicassette, il motorino Ciao e i telefoni a gettoni, ma anche capi d'abbigliamento come l'iconico basco rosso di Mauro Repetto e il giubbotto di pelle "di un vero poliziotto di Chicago" di Max.
I due protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli
Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli sono la vera rivelazione della serie. Il primo è un esordiente che ha già dato prova di estrema versatilità (lo vedremo prossimamente anche nei panni di un giovane Mike Bongiorno in una miniserie dedicata all'indimenticato presentatore), il secondo un interprete che si era già fatto notare in titoli come Il filo invisibile, Gli sdraiati e Vostro Onore. Nati nel 2000, i due protagonisti di questa storia si sono calati perfettamente nei panni di due giovani degli anni '90 rendendo tutto estremamente credibile. Hanno dato vita sullo schermo a una sintonia che non doveva essere molto diversa da quella che ha fatto muovere i primi passi verso il successo a Max e Mauro.
La colonna sonora che va oltre i soli 883
Sarebbe sbagliato pensare che in Hanno ucciso l'Uomo Ragno ci siano solo canzoni degli 883. Certo quelle non mancano, ed è bello scoprire grazie alla serie come alcuni dei loro primi successi sono nati (siamo sicuri che canticchierete Come un deca, scelta per i titoli di testa, per le prossime settimane). La colonna sonora include anche alcune canzoni simbolo degli anni '80 e '90 come Heaven Is a Place on Earth di Belinda Carlisle e Living After Midnight dei Judas Priest, ma anche brani relativamente più recenti come la bellissima All I Want dei Kodaline, solo per citarne alcune. Senza dimenticare le musiche originali di Santi Pulvirenti che accompagnano alcune delle scene più poetiche.
Un teen drama che vi ricorderà quelli della vostra adolescenza
Sydney Sibilia è stato un fan di Beverly Hills, 90210. E si vede. Questa serie strizza l'occhio ad alcuni dei teen drama più famosi degli anni '90, da quelli italiani come Ovosodo (sì, è un film ma ha ispirato molte scelte fatte nel primo episodio, come ha dichiarato il regista) a quelli americani come appunto Beverly Hills, 90210 e Dawson's Creek. L'argine del Ticino diventa il pontile di Capeside che divide Joey e Dawson, la casa con la tavernetta dei Pezzali è come quella di Brendon e Brenda Walsh. Chi, negli ultimi trent'anni, è cresciuto guardando la televisione ritroverà quell'estetica rétro e, soprattutto, una storia adolescenziale semplice ma potente. Hanno ucciso l'Uomo Ragno è un coming-of-age come non se ne vedevano da un po', e questo è uno dei punti di forza della serie.
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