E' tutta una cospirazione!

Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno... Buon Anno! Che la nuova annata sia bendisposta con ognuno di voi. Tranne i violenti, i furbi e i disonesti. Lo schieramento che la tv sta dispiegando per i primi mesi del 2013 parla chiaro: non c’è posto per loro nel piccolo schermo. La lotta ai prepotenti, quella combattuta a colpi di sceneggiatura e riprese rocambolesche, si avvarrà di uno sciame di matricole agguerritissimo nei palinsesti che inaugureranno l’anno nuovo. Dai grandi network nazionali alle piccole (si fa per dire) realtà via cavo, i procedurali e i crime abbonderanno come non era successo in autunno. Novità dalle inclinazioni più disparate, tenute insieme dal filo del complotto. Contro i cattivi e anche contro i buoni, contro il sistema e la comunità, contro la famiglia e l’individuo, perfino contro se stessi. Si parte subito il 7 gennaio. Su Cinemax debutta la nuova creatura di Alan Ball (produttore esecutivo di True Blood) Banshee. Il network che solo da poche stagioni sta prendendo a pugni le facce toste in Strike Back, The Transporter e Hunted, racconta la storia di Lucas Hood (interpretato da Antony Starr), un ex detenuto e ladro professionista il quale assume l’identità di sceriffo di Banshee, in Pennsylvania, nel tentativo di agire in maniera più disinvolta come criminale. Tuttavia, ingannare il sistema al suo stesso gioco diventa un affare complicato quando un’ombra del passato, un gangster che Hood aveva tradito anni prima, inizia ad alitargli sul collo, dando un contributo decisivo al suo marchio di giustizia già poco ortodosso.

Nel frattempo, l’approccio di ABC sarà più familiare, letteralmente. Tra il 14 febbraio e il 3 marzo il network lancerà Zero Hour e Red Widow. La prima, co-ideata da Paul Scheuring (che di congiure ne sa qualcosa dal momento che partorì quel piccolo gioiello che fu Prison Break) mette l’ex di ER Anthony Edwards nei panni di Hank Galliston, un editore il quale ha trascorso la carriera seguendo indizi, sfatando miti e rivelando cospirazioni. Il mantra di Hank è sempre stato “la logica è la bussola”, ma quando la sua bella moglie viene rapita, quest’uomo ossessionato dal paranormale si ritrova coinvolto in uno dei misteri più interessanti della storia umana, che attraversa il mondo e affonda le radici nello scorrere dei secoli. Dagli orologi e dalle mappe del tesoro di Zero Hour si passerà pochi giorni più tardi alle pistolettate di Red Widow. Qui la storia presenta una dinamica capovolta. Dopo la scomparsa del marito, che ha pagato il prezzo più alto durante un affare sporco con la malavita locale, Marta (Radha Mitchell) combatte contro i suoi istinti di madre mentre cerca di scoprire la verità sulla morte del congiunto, aiutata da un federale. Cresciuta nel mondo violento della criminalità organizzata come figlia di un gangster, Marta, allo stesso modo della sorella Kat, aveva sempre desiderato per se stessa una vita senza spargimenti di sangue. Tuttavia, la sete di giustizia conduce questa donna su un itinerario le cui sfide rendono un lontano ricordo i giorni in cui fingeva di essere semplicemente una casalinga.

Mentre su CBS il 26 febbraio sarà la volta di Golden Boy, nuovo procedurale incentrato su un giovane poliziotto (Theo James, Downton Abbey) alle prese con le conseguenze della sua scalata frettolosa al vertice del Dipartimento di Polizia di New York, NBC osa con Deception, il cui debutto è fissato per il 7 gennaio. Riprendendo in parte i temi di Revenge, la serie tenta di mostrare quanta sporcizia può nascondersi sotto il tappeto dell’alta società. La detective Joanna Locasto (Meagan Good) indaga in incognito sul presunto omicidio di un’ereditiera. Nonostante la sua giovane età, l’FBI ha affidato a Joanna il caso come parte di un piano estremamente ingegnoso. Lei, infatti, era la migliore amica della vittima e fino a 20 anni prima era cresciuta nella sua ricca famiglia come figlia della loro domestica. La sensazione è che i Bowers non stiano dicendo alla polizia tutta la verità, ma riuscirà la protagonista a non cedere alle stesse tentazioni di un tempo? E riusciranno i Bowers a non autosabotarsi? Solo tre settimane dopo, il 31 gennaio, se la starà vedendo con la stessa invettiva autoinferta il Dott. Jason Cole (Steven Pasquale, Rescue Me) in Do No Harm. Il brillante neurochirurgo scopre di non avere peggior nemico di se stesso quando una mattina si sveglia in una stanza distrutta, accanto a una donna mezza nuda che non conosce. Ogni sera alla stessa ora qualcosa in Jason cambia, rendendolo quasi irriconoscibile: seducente, subdolo e con un disturbo borderline della personalità. Questo nuovo uomo è il suo pericoloso alter ego, Ian Price. Per anni, Jason aveva cospirato contro di lui col supporto di un potente sedativo sperimentale. Ma ora il suo - o meglio, il loro - fisico ha sviluppato una resistenza al siero, liberando Ian ancora una volta.

Dal 19 febbraio anche The CW farà la sua parte con Cult, ennesima produzione di Josh Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl, Hart of Dixie). Il mistero di Cult ruota attorno alla finta serie tv che dà il nome alla vera serie tv e, rivolgendosi a un pubblico più giovane, annovera due volti assai noti tra i giovani: Matt Davis e Jessica Lucas, visti rispettivamente in The Vampire Diaries e l’ultimo Melrose Place. Dopo essersi divertito per anni ascoltando le stravaganti teorie del fratello, il giornalista investigativo Jeff Sefton (Davis) si ritrova per le mani un puzzle complicato quando Nate scompare. Ossessionato dall’ultima teoria del fratello, secondo la quale uno show televisivo stava cercando di fargli del male, Jeff unisce le forze a Skye (Lucas), la giovane assistente di produzione di “Cult” convinta che gli strani e sempre più oscuri avvenimenti che continuano a susseguirsi abbiano un qualche collegamento con lo show. Una delle loro prime tesi è che i fan siano talmente suggestionati dalle macabre storie del crime drama da volerle replicare nel mondo reale, con conseguenze talvolta mortali. Più Jeff e Skye scavano a fondo, più il confine tra finzione e realtà diventa sottile, palesando che i raccapriccianti colpi di scena della serie hanno spinto chi sta dall’altra parte dello schermo a fare per primo la prossima mossa per sapere cosa succederà dopo.

Resta sul tema della suggestione di massa The Following della FOX, in onda dal 21 gennaio. L’operato del famigerato serial killer Joe Carroll (James Purefoy, Roma), appena fuggito dal braccio della morte, si guadagna l’ammirazione di un numero imprecisato di praticanti, i quali si schierano con lui nella sua nuova follia omicida. La particolarità di Carroll è che si serve delle nuove tecnologie per comunicare con la sua rete criminale, tecnica che gli permette di rimanere nell’ombra. La scia di sangue dell’assassino attira però l’attenzione dell’ex agente dell’FBI Ryan Hardy (Kevin Bacon), colui che nove anni prima lo aveva sbattuto in prigione per aver ucciso 14 studentesse. Debilitato sia fisicamente sia mentalmente dalla sua precedente caccia al serial killer, Hardy si era ritirato, ma ora sente di potersi redimere con questa nuova indagine. Su FX, altro network del Gruppo Fox Entertainment, dal 30 gennaio nel drama The Americans cercheranno di passare inosservati pure i coniugi Phillip ed Elizabeth Jennings (interpretati dalle star Matthew Rhys e Keri Russell). I due non sono realmente marito e moglie, piuttosto due spie del KGB le quali fingono di essere sposate nei sobborghi di Washington, D.C. all’inizio degli anni ’80. Nonostante l’unione forzata, il legame tra Phillip ed Elizabeth è diventato molto forte con il trascorrere dei giorni, anche se l’escalation della Guerra Fredda e l’arrivo di un nuovo vicino di casa, l’agente dell’FBI Stan Beeman (Noah Emmerich, White Collar), rischia di far saltare la loro copertura.