Dopo la fine del mondo
Dopo tre stagioni, Greek è ancora l’unico teen drama capace di proporre storie e situazioni avvincenti. La serie torna finalmente su Fox. Dove avevamo lasciato Casey e Cappie?

C’è un’età che una volta vissuta rimpiangiamo per il resto della vita. Niente o nessuno è in grado di restituirci la libertà, la spensieratezza e l’energia che hanno riempito le nostre giornate da ragazzi, anche se non tutti i luoghi del mondo offrono le medesime opportunità di sentirsi riempiti da simili sensazioni. Non ovunque, ad esempio, gli anni universitari sono visti come un’occasione di fuga, di alterazione della quotidianità provinciale, di condivisione di folli esperienze. Spesso finiamo per ritrovarci in una routine più monotona di quella che ci siamo lasciati alle spalle. Contesti troppo accademici, dove il singolo prevale sulla collettività. Lo svago sembra unico appannaggio dei college americani, dove tutto invece sembra strutturato affinché l’unico augurio che puoi farti dopo essere tornato nel mondo reale, sia che gli anni di studio ti aiutino a scoprire la formula per invertire lo scorrere del tempo.
Al cinema e in tv sono state numerosissime le occasioni che ci hanno fatto storcere il naso verso il nostro sistema scolastico, che non sa sfamare lo spirito degli studenti tanto quanto riesce a fare con le loro menti. Si basa esattamente su ciò gran parte del fascino di Greek, ennesimo teen drama di successo della rete via cavo ABC Family, che questa sera torna in onda in Italia con gli episodi della terza stagione ogni giovedì alle ore 21:10 su Fox. La nostalgia e la rabbia per non avere o aver avuto le stesse occasioni ritornano puntualmente in ogni episodio della serie, nonostante le evidenti esagerazioni messe in atto dai ragazzi della Cyprus-Rhodes University. Quando si è ragazzi, non esistono regole o teorie che esercitano il loro potere allo stesso modo su tutti. La maggior parte dei comportamenti è guidata dall’istinto e dal cuore. Ciò ha fatto di Greek uno dei telefilm per ragazzi più sorprendenti e appassionanti dell’ultimo decennio, nel quale il divertimento accompagna la ragione, esattamente come dovrebbe essere per avere dei comportamenti equilibrati nel resto della vita.
Da sempre l’ambiente universitario è visto come un nemico dagli autori e produttori dei teen drama. I più famosi che conosciamo - Dawson’s Creek, OC, Una mamma per amica, Everwood - hanno smesso di respirare esattamente nel momento in cui i ragazzi si sono trasferiti al college. Non si tratta di una maledizione. Da una parte c’è la difficoltà di convogliare in un unico luogo i protagonisti (è innaturale che tutti scelgano di frequentare lo stesso corso di studio e che restino vicini alle proprie famiglie). Dall’altra, un contesto pressoché simile a quello liceale ostacola quell’evoluzione e quel rinnovamento naturali necessari per rendere interessanti le storie. Non è un caso che la moda dell’ultimo peridio veda gli autori decidere di saltare a piè pari gli anni del college, proiettando i personaggi in situazioni completamente nuove; l’ha fatto ad esempio One Tree Hill. In tutto ciò, l’unica a detenere uno straordinario primato è proprio Greek, che da circa quattro anni fa invece dei campus universitari uno degli ambienti più stimolanti che si siano mai visti in un teen drama.
Lo fa introducendo una variabile inedita: le confraternite. Greek, infatti, non fa altro che raccontare le esperienze di un gruppo di universitari legati a diverse congregazioni studentesche di un campus nell’Ohio. Microcosmi in cui accade di tutto: ci s’innamora, si fa la guerra, s’impara e si sbaglia, si sperimenta, e soprattutto si fa festa. Se esistesse, infatti, un premio per il party a tema più originale che sia stato mai organizzato, lo vincerebbe senz’altro Greek, ogni settimana. Una serie che di situazioni simili ha fatto il suo nodo gordiano, perché incredibile è la capacità con la quale ogni sviluppo più importante si lega in modo indissolubile a un’esperienza di euforia collettiva, come se vista da fuori, dall’alto e da lontano, la festa sia il pianeta e chi vi partecipa le sue placche oceaniche.
Ed è così che abbiamo lasciato i ragazzi nell’ultimo episodio della seconda stagione, con un “pianeta” che sta per esplodere dopo gli incredibili e numerosi sviluppi durante una festa che non casualmente è stata soprannominata “La fine del mondo”. Dopo due anni di occasioni mancate, Casey trova finalmente il coraggio per dichiararsi in modo romantico a Cappie, ma questa volta è lui a non credere a un sentimento, anche a un’amicizia, che troppe volte li hanno fatti litigare. In realtà Cappie non sa che Casey ha lasciato Max, il suo fidanzato, per stare con lui. Ne segue una scena potentissima, durante la quale spicca la dolcezza e la lealtà di Ashleigh. Sulle note della bellissima Sweet Disposition, la ragazza raggiunge Cappie sul tetto della Kappa Tau. Lui, commosso e divorato dai sensi di colpa, non aggiunge una parola al discorso dell’amica: “Sai, Casey ha mollato Max. L’ha fatto per te. E mollerà anche il prossimo per te, e quello dopo ancora, e continuerà a farlo perché, per qualche strana ragione, sei tu la sua anima gemella. E’ la fine del mondo, Cappie. Cos’hai intenzione di fare?”.
Se per i due ci sarà finalmente il margine per una relazione seria lo cominceremo a capire nella season premiere di questa sera, la quale ci mostrerà anche gli sviluppi di tutte le altre intricate situazioni che La fine del mondo ha proposto ai fan di Greek. Non dimentichiamoci, infatti, del bacio tra Calvin e Grant. Essere un ragazzo gay in una confraternita maschile può rivelarsi un’esperienza difficile, quindi già immaginiamo quanto la situazione possa complicarsi se i gay diventano due e condividono la stessa stanza. La nuova stagione, inoltre, darà maggiore spessore a due personaggi amatissimi dal pubblico: Rusty e Dale, i quali cominceranno a svestirsi dei loro atteggiamenti da studenti sfigati, confrontandosi questa volta con situazioni più mature e complesse.