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Anteprima Masters of Sex: È tempo di rivoluzione sessuale

di Beatrice Belli
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Parte negli USA la stagione 3 del provocatorio drama. Abbiamo incontrato le star Michael Sheen e Lizzy Caplan.

Anteprima Masters of Sex: È tempo di rivoluzione sessuale

Debutta questa sera negli Stati Uniti su Showtime l'attesa terza stagione di Masters of Sex. Com'è stato ampiamente pubblicizzato, la serie, il cui racconto si era interrotto nel 1961 (in Italia la seconda stagione inedita è attesa per il 5 agosto su Sky Atlantic), riprende cinque anni più tardi, in occasione della presentazione del libro di Masters e Johnson, evento con il quale si apre la premiere. Ci troviamo nel pieno degli Anni '60: cambiano i vestiti, cambiano le acconciature e soprattutto cambia la percezione di cosa sia "tabù" e cosa non più. "Volete solo approfittarvi di questa cosiddetta rivoluzione sessuale", accusa uno dei giornalisti intervenuti alla conferenza stampa dei due protagonisti. "Noi SIAMO la rivoluzione sessuale", risponde indignata Virginia. Ora che i risultati delle loro ricerche sono sotto gli occhi di tutti, Bill e Virginia riusciranno a gestire la fama e le altre conseguenze di questo momento cruciale nelle loro vite di pionieri della sessualità umana? Cominciamo a scoprirlo attraverso le risposte dell'ideatrice Michelle Ashford e delle star Michael Sheen e Lizzy Caplan (e non solo) alle domande che abbiamo rivolto loro in occasione di un evento organizzato a Los Angeles per il lancio della nuova stagione.

Perché questo salto temporale e perché proprio nel 1966?
Ashford: Il 1966 è stato l'anno in cui le vite dei veri Masters e Johnson sono cambiate, quindi ci sembrava un buon momento per riprendere il racconto. La pubblicazione del libro non solo ha cambiato per sempre le loro vite dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista personale: le loro vite private hanno subìto una svolta importante che li ha mandati in una nuova direzione, che ci è sembrata molto interessante da esplorare a livello narrativo.

A proposito di Anni '60: si tratta di un periodo molto particolare dal punto di vista storico e sociale, come questa nuova ambientazione influenzerà lo show?
Ashford: In realtà stiamo cercando di evitare di far entrare il mondo esterno nella storia dei nostri personaggi perché vogliamo che sia l'opposto, cioè che la nostra storia si incastri con i fatti storici del tempo. Troppo spesso si parte dal presupposto che tutti i più importanti fatti storici vadano menzionati nelle serie d'epoca, ma in Masters of Sex non sarà così. Includeremo alcuni avvenimenti storici funzionali a contestualizzare alcune situazioni per i nostri personaggi, ma non aspettatevi una lezione di storia.

Grey's Anatomy
Caitlin FitzGerald, Michael Sheen e Lizzy Caplan nel poster della stagione 3 di Masters of Sex.

Lizzy, tu interpreti un personaggio che vive in un'epoca in cui le donne non venivano prese professionalmente quasi mai sul serio e ritenute in grado di fare solo le segretarie o le casalinghe. Il tuo personaggio invece arriva e - senza chiedere il permesso a nessuno - inizia a fare il lavoro di un uomo, pur non avendo inizialmente alle spalle un livello d'istruzione commisurato a quel ruolo. Ti spaventa questa cosa, dal punto di vista di donna e attrice?
Caplan: Sfortunatamente non credo si tratti di una situazione relegata nel passato. Ritengo sia stupido pensare che non si tratti di una discriminazione che ancora esiste ai giorni nostri. Come ha fatto notare Patricia Arquette agli Oscar, esiste eccome, persino nel nostro settore - quello dell'intrattenimento - che dovrebbe essere il più equo. 
Discorsi femministi a parte: è davvero fantastico interpretare un personaggio che se la veda con questi problemi. Se la serie fosse ambientata ai giorni nostri, sarebbe facile etichettare Virginia come un'icona femminista, ma allo stesso tempo, oggi possiamo guardarci indietro e dire "Guarda quanta strada abbiamo fatto da allora". Penso sia il modo migliore per diffondere il messaggio di parità dei sessi. E di certo si tratta della migliore occasione che abbia mai avuto io.

Michael, il tuo personaggio sembra sempre molto teso, mentre tu dai l'impressione opposta. Com'è interpretare qualcuno che spesso deve sopprimere le proprie emozioni, piuttosto che esternarle, come vi impone invece il vostro mestiere di attori?
Sheen: Ciò che mi ha attratto di questo personaggio sin dal primo momento è la sua fragilità come persona. Nel quadro generale della storia, tutto è ricondotto alla vulnerabilità: da quella fisica espressa attraverso la nudità, all'avere una relazione sessuale con qualcuno, fino a essere emotivamente e psicologicamente vulnerabile. Più danneggiato deve apparire questo personaggio, più difficile è interpretare questa vulnerabilità. Quando dici che è "teso", quella è la parte più interessante del personaggio: il modo in cui si comporta e come agisce in questa relazione. Soprattutto nella seconda stagione abbiamo affrontato questo suo aspetto - ne abbiamo parlato parecchio nel terzo episodio, quello della lite tra Bill e Virginia nella stanza d'albergo. Ero molto spaventato che, se avessimo mostrato troppo di quella sua fragilità, forse il pubblico avrebbe perso interesse, invece mi sembra che sia andata bene, tutto sommato.

Grey's Anatomy
Lizzy Caplan e Michael Sheen in Masters of Sex.

A proposito di quell'episodio: è stato un po' "la firma dello show", un episodio che risalta davvero. Non che gli altri non siano fantastici, ma quello in particolare era proprio focalizzato su Bill e Virginia. Cos'ha significato per voi?
Caplan: Sapevamo che si trattava di un episodio importante e abbiamo cercato di renderlo al meglio. C'è da dire che la stessa produzione è stata alquanto particolare, non ha seguito la solita tabella di marcia a ritmi serratissimi che generalmente ci impone di lavorare intensamente per ore e ore nel tentativo di filmare quante più pagine della sceneggiatura possibili in un solo giorno. In quell'occasione abbiamo girato nove pagine, ma eravamo solo io e Michael. E Michael Apted, che è uno dei nostri registi preferiti. Abbiamo avuto la fortuna e il lusso di filmarne la maggior parte in ordine cronologico, il tempo di provare per novanta minuti (che è una cosa che non riusciamo mai a fare), poi l'abbiamo mostrato alla crew e infine filmato. Quindi in pratica ci abbiamo lavorato più come fosse uno spettacolo teatrale che non uno show televisivo, e credo che anche il pubblico abbia potuto notare la differenza. Mi è piaciuto davvero molto.

Annaleigh Ashford, tu hai un ruolo che inizialmente doveva essere una guest star, ma poi è diventato un personaggio regolare.
Ashford: Sì, quando ho letto la sceneggiatura del pilota era un ruolo così diverso... ma ho subito adorato quella prostituta e la adoro ancora adesso! Sapevo si trattava di un solo episodio quindi immaginate il mio stupore quando mi hanno chiesto di tornare a interpretarla! E così sono tornata. Mi è piaciuto molto il suo viaggio, credo che sia l'emblema di quanto progrediamo storicamente nella serie: dalla metà degli Anni '50 siamo arrivati alla metà degli Anni '60, e abbiamo questa donna che si trovava nello strato più basso della società la quale ora è diventa una persona migliore, è riuscita a emanciparsi e a non dipendere da nessuno.

Grey's Anatomy
Michael Sheen e Lizzy Caplan in Masters of Sex.

Abbiamo parlato di quanto importante sia stato all'epoca il libro di Johnson. Avete mai incontrato delle persone che si siano "aperte" con voi circa la loro emancipazione sessuale?
Betsy Brandt: Ne stavo parlando proprio oggi. Mi trovavo a un evento e una persona molto famosa si è avvicinata e mi ha confidato di essere una mia fan. Ero davvero lusingata che sapesse addirittura chi fossi. E mi ha detto: "Sai, ho vissuto la stessa situazione del tuo personaggio in Masters of Sex. Nel mio caso si trattava della disfunzione di mio marito, ma è stato davvero un duro colpo per la relazione". Mi ha riferito quanto il vedere quella storia sullo schermo sia stato importante per lei e mi ha fatto realizzare che con la nostra serie entriamo nelle case delle persone una volta a settimana, ed è un privilegio far parte di un'esperienza del genere.
Ashford: Di recente ho iniziato ad andare da una nuova ginecologa. Quando mi ha chiesto che lavoro facessi, le ho detto che recitavo in Masters of Sex e lei subito, tutta eccitata: "Sei Betty!". Per tutto il tempo ha continuato a raccontarmi quanto lo studio di Masters e Johnson fosse importante per lei come medico e di quante donne vanno in cura da lei per affrontare i problemi che si vedono anche nella serie. Insomma, la cosa più interessante è stata vedere quanto la loro ricerca continui ad aiutare le persone ancora oggi. E non solo per quanto riguarda la conoscenza biologica dei vari organi, ma anche in fatto di aiuto a comprendere le loro disfunzioni o riprendere in mano una relazione. Continua a essere uno studio clinico, stando alla mia ginecologa.
Caplan: E' un'ottima osservazione, la mia ginecologa e io ci sentiamo colleghe... Che ne pensa la tua ginecologa, Michael?
Sheen: Cose terribili mi stanno passando per la mente in questo momento...

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