8 propositi per il nuovo anno
Un nuovo anno è cominciato. Cosa ci aspettiamo dalla tv? Nuove produzioni colossali, e molti telefilm adorati dal pubblico chiamati a compiere imprese ardue. Ci riusciranno?
Buon 2011 a tutti! Un nuovo anno è appena cominciato e, come avranno fatto molti di voi, anche la tv ha messo nero su bianco qualche buon proposito per i mesi a venire. Naturalmente, per la maggior parte di loro, la speranza è che possano diventare o continuare a essere i nuovi successi della tv, rimanendo in onda il più a lungo possibile, quindi non solo quest’anno. Tuttavia, le nubi di tempesta degli Upfronts di maggio sono lontane, perciò, almeno per una volta, concediamoci il lusso di essere un tantino scanzonati. Ecco i propositi ai quali gli addetti ai lavori potrebbero aver brindato ai party aziendali di fine anno, durante l’immancabile conto alla rovescia che ha introdotto questo nuovo decennio.
“Che un uomo vestito da cane possa davvero far ridere la gente”
Ci sono molte cose strane che un drogato può immaginare. Ma è poco in confronto alle idee sulle quali una rete può decidere di scommettere pur di attirare l’attenzione. In Wilfred, nuova comedy di FX, Elijah Wood interpreta un uomo sull’orlo del baratro, il quale è l’unico a vedere il trasandato cane della sua vicina di casa (e spasimante) come un uomo palesemente mascherato. La situazione si complica quando Adam si accorge di non piacere a Wilfred, ma si tratta di un sistema contorto architettato da quest’ultimo - sì, il cane - per capire se Adam merita realmente di essere il suo nuovo “papà”.
“Che Game of Thrones non sia l'unica straordinaria serie d'ambientazione storica”
Il 2011 è l’anno in cui spopoleranno i drama di ambientazione storica. Da Camelot di Starz alla controversa The Kennedys di History Channel, senza dimenticarci Spartacus, l’importante non sarà raccontare la Storia, ma una storia nella Storia. Infatti, stiamo parlando di racconti epici e in gran parte fantastici, come Game of Thrones della HBO, che sembra avere tutte le carte in regola per essere un grande successo. Tratta dal romanzo di George R.R. Martin, la serie narra le violente battaglie dinastiche tra le nobili famiglie di Westeros per il controllo del Trono di Ferro. Una serie cruenta, densa di dettagli, e sexy, com’è nello stile di HBO.
“Che i potenziali spettatori di Body of Proof non prendano lezioni d’italiano”
Se la notizia della programmazione in anteprima mondiale in Europa di Body of Proof ha colto di sorpresa ed entusiasmato i telespettatori italiani, i quali potranno seguirla dal 25 gennaio su FoxLife, così non è stato per il pubblico americano, il quale non solo deve aspettare fino a marzo, ma teme anche che una simile strategia possa danneggiare il successo dello show in madrepatria. Comunque vada, Dana Delany farà il possibile per interpretare al meglio questo chirurgo la cui vita va in frantumi a causa di un incidente stradale. Costretta a reinventarsi, la dottoressa Megan Hunt decide di collaborare con la polizia come medico legale, diventando l’anello di congiunzione tra la vittima e la verità sul suo omicidio.
“Che Southland non sia troppo dark anche per il via cavo”
Southland è il miglior poliziesco che abbiamo l’opportunità di seguire dalla conclusione di The Shield. Avvincente, viscerale e soprattutto esente da inutili abbellimenti, Southland racconta la dura realtà di Los Angeles e della criminalità che la sminuisce, senza forzare la mano su una storia orizzontale che c’è ma resta in secondo piano. La NBC la cancellò senza neppure trasmettere la seconda stagione, sostenendo che i contenuti della serie erano diventati troppo forti. Effettivamente, una raffica di proiettili sull’esile corpo di un bambino, per quanto la realtà l'abbia reso possibile, è una delle tante immagini che una tv nazionale non dovrebbe trasmettere con tale freddezza. Ora la speranza è che il via cavo - TNT ha acquisito i diritti - non reputi altrettanto esagerato lo stile di Ann Biderman, e che Southland resti quella bella serie che era stata finora.
“Che Fringe non faccia la fine di Napoleone”
Esiliata nella serata del venerdì, dove probabilmente nessuno la seguirà, dando in questo modo alla FOX un valido pretesto per cancellarla. Fringe è una produzione costosa. Sfortunatamente, per ragioni che nessuno scienziato riuscirebbe a spiegare, la serie non è premiata dal pubblico del giovedì, che preferisce seguire CSI e Grey’s Anatomy. FOX ha deciso dunque di disimpegnare lo show, collocandolo in uno slot più clemente ma apparentemente meno frequentato. Per riuscire ad attirare l’attenzione, i produttori hanno promesso un ritorno esplosivo, a cominciare dagli sviluppi nella relazione tra Peter e Olivia ora che quest’ultima è tornata dall’universo alternativo.
“Che Justified conquisti qualche riconoscimento al fianco delle serie che contano”
Per i telespettatori di FX Natale non è mai arrivato. Si festeggerà il 9 febbraio, e non per ragioni religiose, ma perché sarà la sera in cui debutterà l’attesissima nuova stagione di Justified. Le sono bastati 13 episodi (in onda dal 25 gennaio su Axn) per conquistare milioni di fan, eppure la serie è stata snobbata dalle giurie dei principali awards, tranne una nomination agli Emmy per i migliori crediti di apertura. FX ha anticipato che nel corso della seconda stagione le cose si complicheranno non poco per Timothy Olyphant e il suo Raylan Givens, in seguito all’ingresso in scena del suo nemico numero uno, Dickie Bennett (Jeremy Davies). Un trafficante con madre al seguito che Givens azzoppò in giovane età. Non l'avesse mai fatto!
“Che questa mano di poker non sia la rovina di tutti noi”
Prima Grey’s Anatomy, poi Private Practice, il 12 gennaio Off the Map, e dalla prossima stagione probabilmente un legal drama ispirato dalla carriera della leggendaria Judy Smith. Non sono pochi i telespettatori secondo i quali Shonda Rhimes stia sfidando un po’ troppo la fortuna. Tuttavia, la verità la conosce soltanto il futuro, nel frattempo la prolifera sceneggiatrice e produttrice sta dimostrando di saper gestire la situazione sfornando un nuovo e affascinante medical drama. Che sia per la nuova ambientazione, per il fascino alla Dottor Stranamore di Zach Gilford, per le emergenze mediche perfettamente spettacolarizzate, o per le tresche amorose degne dei migliori romanzi rosa, Off the Map sembra aver preso il meglio dei precedenti lavori della Rhimes per raccontare la storia di nuovo gruppo di matricole alle prese con uno dei mestieri più difficile al mondo.
“Che Mildred Pierce sia l’ennesima miniserie evento di HBO”
Le miniserie di HBO sono una di quelle tante cose che ci rendono felici di essere venuti al mondo. Sono un patrimonio da tramandare ai posteri. Delle idee da produrre a ogni costo nonostante il loro costo, impensabile per un prodotto televisivo. Dopo la magnifica The Pacific, quest’anno la rete ci propone Mildred Pierce, miniserie basata sul romanzo di James M. Cain. Il cast è da capogiro: Kate Winslet nei panni della protagonista, Evan Rachel Wood in quelli di sua figlia, Guy Pearce e Melissa Leo. Ancora una volta un racconto sublime, perfetto per i nostri tempi, curato nei dettagli, coraggioso e fonte d’ispirazione per milioni di donne. La storia epica di una madre single che, durante la Grande Depressione, cerca di ricostruirsi una vita sociale e sentimentale, tentando al tempo stesso di guadagnarsi l’amore e il rispetto di sua figlia.