10 nuove serie via cavo da tenere d'occhio
Dallo storico Da Vinci's Demons all'apocalittico Defiance i network via cavo stanno per invadere gli schermi con tante e diverse novità. Abbiamo selezionato le 10 più interessanti.
Con la stagione 2012/13 alle battute conclusive e le date dei finali di stagione urlate ai quattro venti dai broadcast americani, le reti via cavo cominciano a tirare fuori le antenne pronte a captare l’interesse di un pubblico smarrito dopo la conclusione degli show che lo hanno tenuto allegro dall’autunno alla primavera. Ci stiamo avvicinando a quel periodo dell’anno in cui i palinsesti delle tv via cavo sono inondati da ore di programmazione originale: le serie che già ci hanno appassionato negli anni precedenti, di nuovo in onda con le nuove stagioni, e un nutrito gruppo di matricole. Storie di ogni genere, ambientate nel passato, presente e futuro. Alcune saranno in onda nelle prossime settimane, e non tarderanno ad arrivare in Italia. Altre faranno capolino solo tra qualche mese, ma già stanno facendo parlare di sé per più di una ragione. Ne abbiamo selezionate dieci. Quelle che, almeno sulla carta, sembrano le più interessanti. E’ utile notare come, nel novanta percento dei casi, avremo a che fare con storie drammatiche, segno che il via cavo continua a fare il lavoro sporco al posto dei grandi network. L’unica eccezione è rappresentata da Family Tree di HBO, negli ultimi tempi e ancora di più nei prossimi infervorata dagli spaccati di vita comune, quasi banale, sforacchiati da una inaspettata punta d’ironia.
Da Vinci’s Demons
(12 aprile, Starz)
A due settimane dalla conclusione di Spartacus, per la rete dei drama storici con l’indole spregiudicata è arrivato il momento di fare il diavolo a quattro. Dopo il gladiatore trace, arriva il genio italiano. David S. Goyer, l’autore dell’acclamata trilogia Il Cavaliere Oscuro, nonché del prossimo L’Uomo d’Acciaio, riscrive la storia di Leonardo da Vinci in un’epoca di grande rinnovamento, il Rinascimento fiorentino. In un mondo dove il pensiero e il credo sono una proprietà di altri, Leonardo (interpretato da Tom Riley), un giovane torturato da un ingegno fuori del comune, lotta per liberare le coscienze. Come eretico e ribelle, Leonardo intende smascherare le menzogne della religione e sovvertire una società elitaria, in una partita seducente in cui coloro che disprezzano la sua intelligenza sono gli stessi ad averne più bisogno. In Italia potremo seguirla dal 22 aprile su Fox.
Defiance
(15 aprile, Syfy)
“Un nuovo mondo necessita di nuove regole”, così recita la tagline della serie di fantascienza Defiance. Niente di più sensato, ma è altrettanto vero che il colossal di Rockne S. O’Bannon (co-ideatore di Farscape) è il tentativo di Syfy di aggraziarsi un pubblico deluso dalle cancellazioni degli ultimi tempi. Siamo nel 2046 e la Terra è stata trasformata e resa irriconoscibile dall’invasione, più di trent’anni prima, degli alieni. Per la città di Defiance, nota un tempo come St. Louis, la fortuna comincia a girare con l’arrivo di Nolan (Grant Bowler), un misterioso combattente che non sembra avere nulla da perdere. L’uomo attira subito l’attenzione dell’idealista Amanda (Julie Benz), il sindaco, la quale spera con il suo aiuto di mantenere la pace nella comunità. Nonostante la loro determinazione, gli invasori avranno più di un’occasione per dimostrargli di non essere meno ambiziosi.
Family Tree
(Maggio, HBO)
Se Girls è il ritratto irriverente e inconsueto del ventenne newyorchese senza un quattrino in tasca, Family Tree è il ritratto altrettanto poco smorfioso del trentenne che, dopo aver preso a calci il mondo, va alla riscoperta delle proprie origini. Tom Chadwick (l’attore di Girls Chris O’Dowd) ha perso da poco il lavoro e la fidanzata. Dopo aver ereditato una misteriosa scatola appartenuta a una prozia che non ha mai conosciuto, Tom, da sempre incuriosito dal suo retaggio familiare, comincia a indagare sulla sua discendenza, scoprendo un mondo di storie e personaggi insoliti, e acquisendo una consapevolezza sempre maggiore della sua identità e di quale sia realmente la sua famiglia. Girata con lo stile del finto documentario, la serie è caratterizzata dalle apparizioni di alcuni grandi nomi del piccolo schermo, tra cui Ed Begley Jr. e Michael McKean.
Graceland
(Estate, USA)
Dopo aver raccolto consensi in tutto il mondo con White Collar, Jeff Eastin mette alla prova le regole del bromance applicandole a un gruppo eterogeneo di coinquilini uniti dalla stessa missione: contrastare il crimine. Ambientata nella soleggiata California del Sud, la serie segue diversi agenti sotto copertura - dell’FBI, della DEA e della dogana - cercare di andare d’accordo, personalmente e professionalmente, mentre sono costretti a vivere insieme in una villetta affacciata sull’oceano. La situazione si complica quando il giovane Mike Warren (Aaron Tveit), fresco di studi, è assegnato al poco trasparente programma Graceland, invece dell’impiego amministrativo che aveva chiesto. Qui Mike incontra il leggendario Paul Briggs (Daniel Sunjata), il cui approccio - “Quando si lavora per il bureau, le bugie sono la tua vita” - non si adegua in alcun modo ai suoi princìpi.
King & Maxwell
(10 giugno, TNT)
Se Rizzoli & Isles e Franklin & Bash sono due delle coppie senza implicazioni sessuali che più vi appassionano in tv, vuol dire che qualcuno ha fatto bene il suo lavoro. Mettendoci in mezzo anche Perception, viene fuori quello che potremmo definire l’approccio TNT nella lotta ai malviventi. Dalla prossima estate la stessa potrà contare su due paia di braccia in più, quelle di Sean King (Jon Tenney) e Michelle Maxwell (Rebecca Romijn), due ex agenti dei Servizi Segreti i quali stanno sbarcando il lunario facendo gli investigatori privati. Shane Brennan, lo stesso che ha ideato NCIS: Los Angeles, pone i due e le loro abilità uniche una spanna avanti ai sospettati e alle forze dell’ordine tradizionali. Entrambi pieni di fascino e senza timori, King e Maxwell formano una squadra micidiale. La torsione? Tra i due potrebbe non esserci solo un’intesa di tipo professionale.
Low Winter Sun
(Estate, AMC)
Il network che nelle ultime stagioni si è imposto come la casa delle migliori serie drammatiche (Breaking Bad, Mad Men, The Walking Dead) soffia sul collo delle crime-centriche TNT e USA portando in tv una storia di sangue, inganno, vendetta e corruzione in un mondo dove il confine tra buoni e cattivi è sfocato. Basata sull’omonima e apprezzata miniserie britannica, la storia di Low Winter Sun comincia con l’omicidio di un poliziotto, messo in atto da un collega, un detective di Detroit. Apparentemente il crimine perfetto, il delitto finisce con lo scatenare un vortice di eventi che stravolge per sempre la vita del detective Frank Agnew (Mark Strong), trascinandolo nel cuore della malavita locale. La serie è stata ideata da Chris Mundy, sceneggiatore noto per il suo contributo a Criminal Minds. Il cast include Lennie James (Jericho).
Ray Donovan
(30 giugno, Showtime)
Dalle spiagge sporche di sangue di Miami, alle strade piene di pericoli invisibili di Washington, alla mecca tentatrice dei ricchi e famosi nota come Los Angeles. Showtime si lascia ispirare ancora una volta dal fascino metropolitano, quello che non troverete in nessuna guida turistica, raccontandoci la storia di Ray Donovan (Liev Schreiber), un risolutore professionista cui le grandi potenze - atleti, star del cinema e della musica, magnati dell’industria - si rivolgono per risolvere i loro problemi. Deciso a cominciare una nuova vita con la sua famiglia, Ray si ritrova invischiato negli stessi brutti affari di sempre quando il suo influente padre (il premio Oscar Jon Voight) esce di prigione senza preavviso, scatenando una serie di eventi che scuote la famiglia Donovan fino al cuore. La sceneggiatura porta la firma di Ann Biderman, ideatrice di Southland.
The Bridge
(Luglio, FX)
FX è andata a curiosare fino in Scandinavia prima di ordinare The Bridge, crime drama di Meredith Stiehm (Homeland) ed Elwood Reid (Hawaii Five-0) ambiento tra El Paso e Juarez, le due città a ridosso del confine tra Stati Uniti e Messico. Le vicende ruotano attorno a due detective, l’americana Sonya North (Diane Kruger) e il messicano Marco Ruiz (Demián Bichir), i quali uniscono le forze per dare la caccia ai serial killer che operano su entrambi i lati del confine. Se il concept vi lascia un po’ disorientati a causa dei pochi dettagli disponibili, provate a indagare sul successo ottenuto da tutte quelle serie che hanno cercato di raccontare la realtà delle città di frontiera. Vi diamo un aiuto: nessuno. Secondo il presidente di FX John Landgraf, The Bridge - in onda in Italia in autunno - sarà per la tv quello che Non è un paese per vecchi e Stella solitaria sono stati per il cinema.
The Fosters
(3 giugno, ABC Family)
Prodotta da Jennifer Lopez e co-ideata dalla star di Queer as Folk Peter Paige, The Fosters è la risposta di ABC Family al crescente fenomeno delle serie gay-friendly. Esattamente come The New Normal, ma con una vena decisamente più drammatica, The Fosters racconta la normalità di una famiglia non tradizionale. Stef Foster (Teri Polo), un’appassionata agente di polizia, e la sua compagna Lena (Sherri Saum), vice preside di una scuola, sono riuscite a costruire la famiglia amorevole che hanno sempre sognato accogliendo sotto il loro tetto Brandon, il figlio che Stef ha avuto da un precedente matrimonio, e i gemelli adottivi Mariana e Jesus. Le vite di ognuno sono stravolte in modo inaspettato quando Lena conosce Callie, un’adolescente problematica e dal passato violento cui lei e Stef decidono di dare ospitalità.
Twisted
(11 giugno, ABC Family)
Dopo aver appassionato milioni di adolescenti mescolando i problemi tipici della loro età a situazioni più adulte e sporche, ABC Family tenta di replicare il successo di Pretty Little Liars esplorando la storia intrigante di un altro teenager con un lato oscuro. Avan Jogia interpreta Danny, un sedicenne carismatico ma dal passato travagliato. Tornato nella sua città natale per frequentare il liceo, dopo essersi ricongiunto alle amiche d’infanzia Jo e Kylie, Danny si ritrova in una situazione difficile quando diventa il primo sospettato nel sorprendente e presunto omicidio di un compagno di scuola. Il ragazzo si dichiara innocente, ma né la pessima reputazione della madre (Denise Richards) né i sui precedenti controversi (cinque anni prima si era macchiato di un grave crimine) lo aiutano a liberarsi dell’onta di sociopatico. Il drama è stato ideato da Adam Milch (Greek).
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