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Gomorra 5: Su NOW la stagione finale della serie italiana che ha cambiato le regole della tv

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L'ultimo capitolo dell'epopea criminale basata sul bestseller di Roberto Saviano è disponibile su NOW dal 19 novembre: i protagonisti raccontano il lungo viaggio, durato 8 anni e 5 stagioni, che ha rivoluzionato la nostra serialità.

Gomorra 5: Su NOW la stagione finale della serie italiana che ha cambiato le regole della tv

"Se l'Italia ha la posizione che ha nel panorama della serialità televisiva internazionale, il merito è di Gomorra: La serie". Non usa mezzi termini il capo di Cattleya Riccardo Tozzi per descrivere, durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi episodi, l'impatto che questa serie italiana nata dal libro di successo di Roberto Saviano ha avuto su pubblici e su mercati di tutto il mondo. Con l'arrivo della quinta e ultima stagione, disponibile dal 19 novembre in streaming su NOW con due nuovi episodi ogni venerdì, si celebra la conclusione di una storia intricata e appassionante ma si tirano anche le somme esaminando l'esito di un esperimento televisivo diventato fenomeno - pop, coraggioso e anche controverso - che in Italia non aveva precedenti. Cosa dobbiamo aspettarci da questa ultima stagione e qual è l'eredità che lascia Gomorra? Chi ci ha lavorato non ha dubbi: c'è un prima e un dopo Gomorra: La serie.

Gomorra 5: La trama dell'ultima stagione e la resa dei conti tra Genny e Ciro

La quinta stagione di Gomorra riparte dalla solitudine di Genny Savastano (Salvatore Esposito). Rinchiuso in un bunker dopo essersi macchiato degli omicidi di Patrizia e Mickey, il figlio di Pietro Savastano è l'uomo più ricercato di Napoli e può contare soltanto sull'aiuto di 'O Maestrale (Mimmo Borrelli), il boss di Ponticelli appena uscito dal carcere. Mentre pianifica le sue azioni per eliminare definitivamente la famiglia Levante, Genny apprende una notizia che cambia tutto: Ciro (Marco D'Amore) è vivo e si trova a Riga. Assistiamo così al loro ricongiungimento, dopo anni di silenzi e sensi di colpa. In una scena che vi anticipiamo nella clip in basso, li ritroviamo faccia a faccia, di nuovo rivali ma anche fratelli, legati da un sentimento, un codice d'onore che è molto più di un'amicizia. "Il rapporto tra Genny e Ciro per me è una storia d'amore. Sono come due innamorati che non sanno stare l'uno lontano dall'altro. E nella quinta stagione la loro dinamica sarà basata più su quello che non si diranno che su quello che faranno", ha anticipato Salvatore Esposito.



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Con Napoli devastata da nuove guerre e troppo sangue versato, bisognerà ristabilire l'ordine. Ma non tutto si riduce alla resa dei conti tra Ciro e Genny: tornano anche Ivana Lotito nei panni di Azzurra che, abbandonata da Genny, farà di tutto per tenere il piccolo Pietro al sicuro, lontano da suo padre e da tutto ciò che rappresenta, e Arturo Muselli cioè Enzo Sangue Blu, l’ex re di Forcella divorato dai sensi di colpa per aver visto troppi compagni morire e che si è autoinflitto una vita di penitenza. "Tutto quello che gli è successo lo rende quasi anestetizzato, in una sorta di religioso silenzio; ma è un personaggio che ha bisogno di credere in qualcosa", ha anticipato Muselli.

Gomorra 5

I protagonisti già noti saranno affiancati da nuovi personaggi (interpretati dal già citato Borrelli e da Tania Garribba, Carmine Paternoster, Antonio Ferrante e Nunzia Schiano), attuali, interessanti e come sempre tridimensionali, che movimenteranno la storia accompagnandola verso un epilogo tragico e poetico che - assicurano gli autori - arriva al momento giusto. "Chiudere alla stagione 5, nel momento di massimo successo della serie, è una scelta coraggiosa. Ma è meglio 'morire da vivi', finire prima ma lasciare quando l'energia narrativa è al suo massimo", ha osservato Riccardo Tozzi.

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Le sfide di Gomorra, dal dialetto napoletano al racconto del male assoluto

Per Sky e Cattleya Gomorra: La serie ha rappresentato una vera sfida, sotto tanti punti di vista. A partire dalla lingua, la scelta di far parlare i personaggi in dialetto napoletano -  precisamente di Secondigliano - per conferire autenticità ai personaggi. Gli sceneggiatori Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, affiancati in questa ultima stagione da Gianluca Leoncini e Valerio Cilio, si sono così confrontati con un modo di scrivere completamente nuovo che ha attinto anche dalle vere ordinanze di custodia cautelare e dalle intercettazioni dei veri boss della camorra. Una scelta, quella della lingua napoletana, che non solo si è dimostrata vincente ma ha inaugurato pure un nuovo approccio stilistico che tenesse conto dell'interiorità dei personaggi. "Abbiamo scelto di dare voce ai nostri personaggi entrando nel loro cuore straziato", ha spiegato Ravagli.

Gomorra 5

Uno dei punti di forza di Gomorra, che l'ha resa un cult internazionale disponibile in oltre 190 territori e al quinto posto nella classifica del New York Times tra le produzioni non americane più importanti dello scorso decennio, è sicuramente l'universalità del suo racconto. Il male assoluto non ha confini. "Noi non raccontiamo solo una famiglia o un potere. Raccontiamo la famiglia, la violenza e il potere in generale. Questo male, questa crudeltà, non è qualcosa che si limita alla periferia di Napoli, ma è comune alle periferie delle più grandi metropoli mondiali", ha detto Roberto Saviano ribadendo "il diritto alla complessità e lo stimolo alla riflessione mostrando il male così com'è", un concetto che in questi anni ha sempre tenuto a sottolineare. E questo è vero: in cinque stagioni Gomorra non si è mai lasciata sedurre dall'idea di accontentare lo spettatore, di essere accondiscendente. E neppure condizionare da chi, abusando di una termine fin troppo consumato, ha parlato di emulazione, in senso negativo. Gomorra ha raccontato il male assoluto e non ha mostrato eroi positivi, per scelta. Una scelta ancora oggi difesa da Saviano e, con ancora più forza, da Marco D'Amore (che, oltre a tornare come protagonista, ha diretto 6 episodi di questa ultima stagione alternandosi con Claudio Cupellini). "Ahimè, lo dico con il dolore nel cuore perché quella è la mia terra, i ragazzi di Scampia e dintorni con Gomorra si fanno solo quattro risate. Perché non siamo noi l'esempio. Perché certe cose ce l'hanno tutti i giorni davanti agli occhi nei luoghi in cui lo Stato non esiste", ha detto D'Amore.

Gomorra 5

Napoli e l'eredità di Gomorra

Proprio il regista de L'Immortale - il film spin-off che ha fatto da ponte tra la quarta e la quinta stagione della serie - ha poi voluto sottolineare la grande scuola che è stata Gomorra per lui e per tanti professionisti del settore cinematografico. "Gomorra ha creato un sistema che ha dato spazio ai talenti e fatto crescere anche il territorio di Napoli e dintorni", ha ricordato Nils Hartmann, Senior Director Original Productions di Sky Italia. È innegabile, infatti, che da Gomorra in poi Napoli sia diventata un vero e proprio set a cielo aperto ("dalle 2 o 3 produzioni si è passati ad avere 10 produzioni in contemporanea in città", ha fatto notare Salvatore Esposito) attirando peraltro migliaia di turisti. La più grande eredità che lascia Gomorra: La serie, dunque, è forse proprio questa: la capacità di raccontare una realtà complessa e feroce utilizzando un linguaggio nuovo e coraggioso. E avvertendo sempre il peso di un territorio e di una storia, com'è quella raccontata da Saviano nel suo libro, che è stata, è e sarà ancora mille volte.

Gomorra 5: le nostre videointerviste agli attori e agli autori per la stagione finale

Foto Credits: Marco Ghidelli

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