Dying for Sex: La toccante storia vera che ha ispirato la serie con Michelle Williams

Alcune storie che vediamo in tv sono semplicemente più forti di altre. E il motivo risiede nel fatto che sappiamo che sono vere. Succede più che mai guardando Dying for Sex, nuova miniserie in arrivo il 4 aprile su Disney+ in contemporanea con gli Stati Uniti. Al centro del racconto, basato sull'omonimo podcast di Wondery, c'è un'impressionante e commovente storia di amicizia, tenerezza e voglia di vivere. Nonostante tutto. E ciò che colpisce è proprio il fatto che sia ispirata a quanto accaduto davvero a Molly Kochan e alla sua migliore amica Nikki Boyer, anche produttrice esecutiva della serie.

Dying for Sex: La trama della serie di Disney+

Dying for Sex è la storia di Molly (Michelle Williams), una donna che, dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro metastatico al seno al quarto stadio, decide di lasciare il marito Steve (Jay Duplass) con cui era sposata da 15 anni. Inizia così a esplorare, per la prima volta nella sua vita, la varietà e la complessità dei suoi desideri sessuali. Il coraggio e il sostegno per affrontare questa avventura le vengono dalla sua migliore amica Nikki Boyer (Jenny Slate), che le rimane accanto fino alla fine.

La storia vera che ha ispirato la miniserie

La miniserie, scritta e co-creata da Liz Meriwether (The Dropout, New Girl) e Kim Rosenstock (Only Murders in the Building), in 8 episodi ripercorre piuttosto fedelmente la storia di Molly Kochan e di Nikki Boyer che ha deciso di sostenere la sua amica incoraggiandola a provare nuove emozioni nonostante la malattia. La vicenda risale al 2015 quando Kochan, che si era già sottoposta a chemioterapia, mastectomia bilaterale, radioterapia e ricostruzione del seno, ha avuto una nuova diagnosi di cancro, quella volta al quarto stadio. Consapevole del fatto di essere una malata terminale, Kochan ha deciso di trascorrere il tempo che le restava esplorando le sue fantasie sessuali, dopo aver lasciato il marito. Nel frattempo ha documentato tutto nel podcast intitolato proprio Dying for Sex.

L'idea per il podcast, nel quale Kochan ha parlato delle oltre duecento esperienze sessuali che ha avuto dal 2015 al 2018, è nata nel 2018 per gioco durante un pranzo con l'amica Nikki. La sinossi deel podcast recita: "Molly non sta solo lottando contro il cancro al seno: sta anche affrontando un trauma del suo passato. Durante il viaggio, le amiche esplorano grandi temi che ci riguardano tutti, come la guarigione, il perdono e cosa facciamo con il tempo che ci rimane". Le due amiche lo hanno registrato ee Wondery ha deciso di pubblicarlo nel 2020, un anno dopo la morte di Kochan, scomparsa a soli 45 anni. Con oltre cinque milioni di download, il progetto si è rivelato un successo che ha attirato l'attenzione di Elizabeth Meriwether, co-creatrice della miniserie e fan anche del libro memoir scritto da Molly Kochan e intitolato Screw Cancer: Becoming Whole. E pensare, come ha raccontato Nikki Boyer, che la collaborazione con Wondery era iniziata con una certa titubanza visti i contenuti del podcast che parlava apertamente di sesso e morte, temi che in un primo momento avevano reso le aziende sponsor riluttanti a sponsorizzarlo.

Nikki Boyer e l'impegno a dare spazio a storie simili

In diverse interviste rilasciate in occasione del lancio della miniserie, Nikki Boyer ha voluto ricordare il coraggio di Molly e la sua avventura molto intima e personale, eppure d'ispirazione per tutti. La cantante e attrice, parlando con il Times, ha anche sottolineato come la sessualità abbia aiutato Molly a riconquistare il controllo sul proprio corpo e a guarire vecchie ferite. Dopo aver curato il podcast che ha ispirato la miniserie, Boyer ha fondato Dying For Media, società nata con l'obiettivo di raccontare storie non convenzionali di persone reali che fanno del loro meglio in circostanze straordinarie. Spera, in questo modo, di continuare a condividere storie che siano d'ispirazione e che sfidino le convenzioni sociali normalizzando anche conversazioni che sono spesso considerate tabù.