His Dark Materials, Recensione: Una storia per ragazzi, che parla agli adulti
La serie, tratta dalla trilogia Queste Oscure Materie di Philip Pullman, è un fantasy ambizioso che rispetta i romanzi ma che non ne coglie l'essenza. La recensione.
Se poteste dare forma alla vostra anima, che aspetto avrebbe? In His Dark Materials, appena arrivata su Sky Atlantic, i daemon, animali che accompagnano ciascun protagonista, sono la manifestazione dell'essenza dei personaggi. Se dovessimo spiegare a qualcuno la trama della Serie TV basata sulla trilogia di Philip Pullman Queste Oscure Materie, diremmo soprattutto questo: è una storia fantasy in cui animali parlanti seguono i protagonisti. Una definizione che certamente non incoraggia la visione. Ma, come capirete da questa recensione, His Dark Materials, in verità, è molto di più: è un mondo in cui si incontrano magia, scienza e religione; è un viaggio, quello della giovane protagonista Lyra Belacqua, alla ricerca della verità e della conoscenza; è una storia pensata per stupire i bambini ma per appassionare, in definitiva, gli adulti.
His Dark Materials: La trama e i dettagli che fanno la differenza
Nella storia Lyra Belacqua (una più che convincente quattordicenne Dafne Keen) è un'orfana cresciuta al Jordan College di Oxford, in un mondo simile al nostro ma parallelo. Le ambientazioni di His Dark Materials sono quelle dell'Inghilterra degli anni '50 ma la tecnologia che vediamo nella serie è molto più avanzata. La ragazza, curiosa e vivace, intraprende un viaggio, scortata dal suo daemon Pantalaimon, per scoprire la verità sulla scomparsa di alcuni bambini, tra cui il suo migliore amico Roger. Si capisce che dietro questi misteriosi rapimenti c'è il Magisterium, suprema potenza religiosa interessata a preservare importanti segreti, come quello della Polvere, un'entità che consente di vedere altri mondi, tra cui il nostro. La co-produzione di BBC e HBO è ambiziosa e si impegna molto per portare sullo schermo l'immaginario, vivido e originale, dei romanzi di Philip Pullman. Lo fa curando i dettagli: attori espressivi e che rendono molto bene i personaggi (l'interpretazione migliore è quella dell'enigmatica Ruth Wilson nei panni di Mrs. Coulter), effetti speciali validi e molto curati, una fotografia eccellente. Ma manca qualcosa: un elemento che coinvolga anche chi non ha già confidenza con il corrispettivo cartaceo e che trasporti definitivamente lo spettatore.
His Dark Materials: Un fantasy complesso che si perde in una storia d'avventura
È evidente che la serie ha diverse ambizioni (alcune in contrasto tra loro): trattare argomenti anche ostici, quali la supremazia della religione, le false credenze, l'enigmaticità della verità ed essere anche un prodotto per tutta la famiglia. La protagonista - che nella storia manifesta in più di un'occasione l'insofferenza verso il mondo degli adulti - finisce per essere la trasposizione sullo schermo dello spettatore bambino che, guardando la serie, non ne coglie tutti i significati nascosti. Dall'altro lato, gli adulti potrebbero approcciarsi (erroneamente) a His Dark Materials come ci si avvicina a quei film fantasy che trovano spazio nei palinsesti televisivi pomeridiani. Il giusto approccio prevedrebbe considerare His Dark Materials per quello che è: un fantasy realizzato con meticolosità, profondità e grandi mezzi che resta pur sempre una storia d'avventura.
- Giornalista professionista
- Appassionata di Serie TV e telespettatrice critica e curiosa