Qui puoi conoscere la carriera e le curiosità sulla vita privata di Robert Duvall, leggere le notizie più recenti, trovare tutti i premi vinti e guardare le foto e i video.
BIOGRAFIA DI ROBERT DUVALL
Robert Selden Duvall nasce in California da Mildred Virginia Hart (attrice amatoriale) e da William Howard Duvall (ammiraglio della marina USA), ma cresce ad Annapolis nel Maryland dove ha sede la United States Naval Academy, luogo di lavoro del padre.
Robert Duvall si diploma in Arte Drammatica al Principia College di Elsah nell'Illinois prima di servire il paese tra le file dell'esercito nel 1953, partecipando alla Guerra di Corea. Due anni dopo inizia a frequentare a New York
la scuola di teatro The Neighborhood Playhouse trovando tra i compagni di corso un certo
Dustin Hoffman e un certo
Gene Hackman, dei quali diventa coinquilino primo dell'uno poi dell’altro. Con
Hackman condivide anche alcuni lavori temporanei per pagarsi le spese, come smistatore all’Ufficio Postale e commesso da Macy's.
Duvall si fa le ossa sul palcoscenici off-Broadway prima di approdare a una serie di apparizioni televisive.
Dal 1959 in poi ottiene svariati ruoli in serie TV come
Alfred Hitchcock presenta,
Ai confini della realtà,
Gli intoccabili,
The Outer Limits e
Il fuggiasco.
L'esordio al cinema arriva grazie allo sceneggiatore Horton Foote che, avendolo apprezzato qualche anno prima in una pièce da lui scritta, lo raccomanda per la parte di Boo Radley in
Il buio oltre la siepe (1962). Il film vince
tre premi Oscar, tra cui quello per la migliore sceneggiatura di Foote. Circola voce che la sua prima vera apparizione cinematografica sia avvenuta nel 1956, una comparsata non accreditata in
Lassù qualcuno mi ama. Questa voce resta tutt'ora priva di conferma.
Negli anni 60 prosegue l'attività teatrale che segna il debutto
a Brodway con
Wait Until Dark, mentre aumentano gli ingaggi al cinema. Duvall è scritturato in ruoli secondari per i film
La caccia (1966),
Conto alla rovescia (1968) e
Non torno a casa stasera (1969), diretti rispettivamente da
Arthur Penn,
Robert Altman e
Francis Ford Coppola. Difficilmente i registi che lavorano con lui se lo dimenticano.
Altman lo richiama per una parte in
M.A.S.H. (1970), mentre
Coppola lo segnala prima a
George Lucas che lo sceglie come protagonista del suo esordio alla regia con
L'uomo che fuggì dal futuro (1971), poi gli affida la parte di
Tom Hagen ne
Il Padrino (1972). Interpretando l'avvocato consigliere di Don Vito Corleone, Duvall conquista
la prima di sei nomination all'Oscar.
Siamo a metà degli anni 70 e la carriera di Robert Duvall è in ascesa. Dopo il successo di
Il Padrino - Parte II (1974),
Coppola lo coinvolge anche nel thriller
La conversazione dove ritrova l'amico
Gene Hackman. Gira i film
Killer Elite,
Quinto potere,
La notte dell'aquila,
Betsy per giungere alla definitiva consacrazione artistica nella parte del
Tenente Colonnello Bill "mi-piace-l'odore-del-napalm-al-mattino" Kilgore in Apocalypse Now (1979), sempre per la regia di Coppola. Questo film e il successivo (entrambi film di guerra)
Il grande Santini (1980) gli valgono
due nomination agli Oscar, ma è con il dramma musicale
Un tenero ringraziamento (1983)
che riesce ad ottenere l'ambita statuetta come miglior attore protagonista.
Negli anni seguenti è vittima della famigerata maledizione post Oscar, sperimentata da altri attori come Luise Rainer, Rod Steiger e Cliff Robertson. La sua carriera subisce un'inflessione per via delle proposte di lavoro che riceve, ruoli non all'altezza del suo talento. Una spiegazione la si può trovare nel suo compenso, naturalmente maggiorato dopo il premio, e nel fatto che le major di Hollywood non l'abbiano mai davvero considerato come un nome leader per la vendibilità di un film. Infatti la sua assenza nel cast de
Il Padrino - Parte III (1990) è dovuta al cachet di 1 milione di dollari offertogli dalla Paramount e giudicato non proporzionato dall'attore per il suo personaggio, considerato che nella prima stesura il copione dava una fondamentale importanza al ruolo di Tom Hagen e che contestualmente a
Al Pacino erano stati proposti 5 milioni per tornare a essere Michael Corleone.
Nel 1988 recita accanto a
Sean Penn nel poliziesco
Colors - Colori di Guerra e due anni più tardi è accanto a
Tom Cruise in
Giorni di tuono. Tra questi due lavori, torna in televisione accettando il ruolo da protagonista nella mini serie western
Lonesome Dove che gli frutta un
Golden Globe (il terzo). Vince nuovamente lo stesso premio nella stessa categoria
nel 1993 interpretando Stalin, nell'omonimo TV movie biografico. A parte questi riconoscimenti,
Robert Duvall è ormai un attore assestato sui ruoli di supporto di qualunque genere cinematografico, sempre e comunque garanzia di qualità interpretativa. Dà la caccia a
Michael Douglas in
Un giorno di ordinaria follia (1993), dirige un giornale in
Cronisti d'assalto (1994), è il redivivo marito de
La lettera scarlatta (1995), medica il telecinetico
John Travolta in
Phenomenon (1996).
Per tutti gli anni 2000 attraversando la commedia, il dramma, la fantascienza e lo sport, recita in film con
Nicolas Cage,
Denzel Washington,
Arnold Schwarzenegger e
Kevin Costner fino al ritorno sul piccolo schermo con un'altra mini serie western intitolata
Broken Trail, che gli vale il suo primo e unico
Emmy Award. Oltre ad essere tornato nei panni del consigliere
Tom Hagen anche se solo con la voce per le varie versione
videogame del Padrino,
Robert Duvall si è anche concesso il lusso artistico di sedersi dietro la macchina da presa. È successo nel 1977 con il documentario
We’re Not the Jet Set, nel 1983 con il film su un vero gruppo di gitani newyorchesi
Angelo My Love e dirigendo se stesso ne
L'apostolo (1997) e in
Assassination Tango (2002). Recentemente ha dato prova di essere sempre in ottima forma dando spessore ai suoi personaggi in
Jack Reacher (2012) e soprattutto in
The Judge (2014), film per il quale ottiene
la settima nomination all'Oscar.