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BIOGRAFIA DI NICHOLAS RAY
Regista, sceneggiatore e attore. Figlio di un impresario di origine norvegese. Studente ribelle e indisciplinato, ancora adolescente realizza alcuni programmi per una radio di LaCrosse, la cittadina del Wisconsin dove cresce e compie gli studi. Iscrittosi poi alla facoltà di architettura dell'Università di Chicago, per alcuni mesi frequenta il laboratorio artistico e teatrale di Frank Lloyd Wright a Taliesin, dove prende confidenza con tutti i settori coinvolti nella realizzazione degli spettacoli: dalla recitazione, alla regia e scenotecnica. Nei primi anni '30 si trasferisce a New York ed entra in contatto con il teatro di sinistra e collabora con Elia Kazan, al Theater of Action, e Joseph Loosey (suo vecchio compagno alle scuole superiori) al Federal Theater Project. Durante la II Guerra Mondiale lavora con John Housseman alla realizzazione di programmi radio per l'Office of War Information e da solo a una fortunata serie di trasmissioni di propaganda per la CBS. Nel 1945 fa le sue prime esperienze cinematografiche come assistente alla regia di Kazan per "Un albero cresce a Brooklyn" (in cui interpreta anche un piccolo ruolo, non accreditato) e come autore dei dialoghi per "The Caribbean Mystery" di Robert D. Webb. L'esordio dietro la macchina da presa avviene nel 1949 con il film noir "La donna del bandito", che nonostante la tiepida accoglienza alle prime proiezioni, viene in seguito acclamato dalla critica internazionale. Il film segna anche l'inizio della collaborazione con la RKO di Howard Hughes (che lo protegge dalla 'lista nera' di Hollywood) che terminerà nel 1952 con la realizzazione di "Il temerario". Nel 1954 riscuote grande successo con il western "Johnny Guitar" e l'anno successivo realizza "Gioventù bruciata", il film che contribuisce a lanciare James Dean come icona della ribellione giovanile e che vale a Ray la candidatura all'Oscar per il miglior soggetto. Tra il 1957 e il 1959 dirige due film in Europa: "Vittoria amara" (1957, candidato al Leone d'oro a Venezia) e "Ombre bianche" (1959, candidato alla Palma d'Oro a Cannes). All'inizio degli anni '60, ormai all'apice della sua carriera, realizza i kolossal "Il Re dei Re" (1961) e "55 giorni a Pechino" (1963), ma i suoi sforzi non ottengono il riscontro sperato. A complicare le cose, sopraggiunto un attacco di cuore, decide di abbandonare la regia e la Mecca del cinema e per un po' si trasferisce in Europa. Tornato in patria e ormai persa la vista da un occhio, nel corso degli anni '70 si dedica all'insegnamento e, nel 1976, realizza insieme ai suoi studenti della State University di New York il film sperimentale "Non possiamo tornare a casa" (1976). La sua ultima fatica è"Nick's Movie - Lampi sull'acqua" (1980) un documentario sulla sua malattia realizzato insieme a Wim Wenders e uscito postumo. Ray muore infatti nel 1979 per l'aggravamento di un cancro che gli era stato diagnosticato nel 1977. In quello stesso anno era apparso tra gli interpreti di "L'amico americano" di Wenders. Da ricordare anche la sua ultima apparizione come attore, nel 1979, con il ruolo di un generale nel musical "Hair" di Milos Forman. Sposato più volte, alla sua morte ha lasciato la moglie Susan e i figli Anthony (produttore, è stato sposato con l'attrice Gloria Grahame, già moglie di Nicholas dal '48 al '52) e Timothy (cameraman, nato dal matrimonio con la Grahame) e le figlie Nica e Julie.