Qui puoi conoscere la carriera e le curiosità sulla vita privata di Memmo Carotenuto, leggere le notizie più recenti, trovare tutti i premi vinti e guardare le foto e i video.
Attore. Fa parte di una famiglia d'artisti, in quanto figlio dell'attore Nello Carotenuto e fratellastro dell'attore Mario, nonché a sua volta padre degli attori Nennella e Bruno Carotenuto. Fin dall'età di otto anni debutta in teatro insieme alla compagnia Bacci-Gambini. Prende il diploma di ragioneria nel 1925 e subito appare nella rivista 'Achille Maresca 2', per poi unirsi al 'Teatro Futurista' di Marinetti. Quest'ultima esperienza ha vita breve ma vivace. Continua a calcare i palcoscenici insieme a compagnie dialettali romanesche quando, poi, decide di dire addio definitivamente al teatro per dedicarsi solo al cinema. È il 1933 e fino al dopoguerra si muove, più che altro, dietro le quinte del grande schermo come tecnico del trucco. Parallelamente, fa delle comparsate sullo schermo, ma è a partire solo dal 1951 che inizia una vera e propria carriera cinematografica. Il suo personaggio tipo è il popolano vivace e generoso, sempre contraddistinto dalla tipica bonomia romana e da una voce arrochita. Delle sue moltissime interpretazioni, si ricordano: "Umberto D." (1952), firmato da Vittorio De Sica; "Pane, amore e fantasia" (1953), di Luigi Comencini; "Poveri ma belli" (1956), di Dino Risi; "Il bigamo" (1956) di Luciano Emmer, che gli vale un Nastro d'argento come miglior attore non protagonista, e "I soliti ignoti" (1958) di Mario Monicelli. Tuttavia, a partire dagli anni Sessanta la sua carriera, qualitativamente parlando, ha una battuta d'arresto partecipando per lo più a pellicole di natura commerciale, al fianco di attori quali Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Enrico Montesano. Il figlio Bruno ha seguito le orme del padre ma con scarsi risultati: appaiono insieme in "Mattino di primavera" (1957), di Giacinto Solito, e tra le prove più significative di Bruno si può citare "Per un pugno di dollari" (1964), di Sergio Leone. Memmo gira il suo ultimo film pochi mesi prima di morire, "Un amore in prima classe" (1980), di Salvatore Samperi.