Qui puoi conoscere la carriera e le curiosità sulla vita privata di Hanna Schygulla, leggere le notizie più recenti, trovare tutti i premi vinti e guardare le foto e i video.
BIOGRAFIA DI HANNA SCHYGULLA
Attrice. Nasce nei sobborghi di Katowice a Königshütte , durante l'occupazione nazista in Polonia, quando l'Alta Slesia faceva ancora parte del territorio tedesco, motivo per il quale l'attrice si considera a tutti gli effetti di origini tedesche. Il padre, commerciante di legname, durante la seconda guerra mondiale si arruola nell'esercito tedesco e, catturato dagli americani, viene fatto prigioniero in Italia. Terminati gli studi dell'obbligo,la giovane Hanna si trasferisce a Monaco di Baviera per studiare filologia germanica e qui comincia a prendere lezioni di recitazione e ad appassionarsi al teatro sperimentale, inserendosi, successivamente, nella compagnia teatrale dell'Action-Theater. E' in questo periodo che instaura un rapporto di grande confidenza e amicizia con il futuro il regista Rainer Werner Fassbinder. Il loro affiatamento si trasformerà in un prolifico sodalizio artistico e la Schygulla diventerà per il regista una sorta di attrice feticcio. Con Fassbinder infatti, realizzerà 23 film in 12 anni, compreso il lungometraggio "L'amore più freddo della morte"(1969), esordio cinematografico per entrambi. La sua fisionomia e il suo modo di recitare riflessivo e lento produce un effetto di straniamento che pare essere innato nell'attrice più che derivato da una volontà registica, proprio in linea con le tecniche teatrali sperimentali a cui si era accostata precedentemente. Si specializza nei ruoli di donna dal pugno di ferro, acida, ingannatrice e dominatrice. Non solo per Fassbinder, ma anche per molti altri registi internazionali: per Wim Wenders lavora nel film "Falso movimento"(1974) e con l'americano Douglas Sirk in "Sylversternacht"(1977, cortometraggio che il regista firma con Hajo Gies ). Raggiunge la fama internazionale grazie con una delle sue migliori prove attoriali in "Il matrimonio di Maria Braun"(1978) che la fa emergere definitivamente dai ristretti circuiti dei cineclub e che trova una distribuzione anche in Italia. Questo film la rende agli occhi del mondo, e soprattutto della critica, un'attrice di prim'ordine nella cinematografia europea, tanto che per quest'ultimo le viene conferito l'Orso d'argento al Festival di Berlino e il premio come miglior attrice straniera ai David di Donatello del 1980. "Lili Marleen"(1981), consolida la fama acquistata dall'attrice, ma sarà l'ultimo film che interpreterà per Fassbinder poiché, a causa di un disaccordo tra i due, ella non apparirà nei suoi ultimi quattro film. In realtà, l'affinità tra i due non si è mai interrotta. Infatti, dopo l'improvvisa morte per overdose del regista tedesco anche la sua carriera attraverserà una fase discendente e, da quel momento, i ruoli degni di nota per lei andranno scemando. Fanno eccezione poche e marginali interpretazioni tra cui: "Storia di Piera"(1983, di Marco Ferreri), che le vale il premio come migliore attrice al festival di Cannes, "Miss Arizona"(1987, di Pál Sándor) accanto a Marcello Mastroianni e "L'altro delitto"(1991) di e con Kenneth Branagh. Nel 2010, alla sessantesima edizione del Festival di Berlino la sua patria ha voluto renderle onore con l'Orso d'Oro alla carriera.