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Attrice. Nata nel 1961 è la terza di cinque figli. È cresciuta a Hialeah, sobborgo di Miami e ha frequentato la High School in un'istituto cattolico dal quale è riuscita a farsi temporaneamente espellere, essendosi fatta la fama di principale istigatrice di un gruppo di compagne indisciplinate ("Ma non ero io il capo - ricorda - non ero io la peggiore"). Ha tuttavia frequentato con successo il Wheaton College, una costosa scuola femminile di Norton, Massachussets, dove si è specializzata in inglese e storia. La vocazione per la recitazione è stata alquanto tardiva. "Il teatro non mi chiamava" - dice. E infatti, se durante il secondo anno di college la Keener si iscrive alla classe di teatro, è solo perché ha trovato chiuso il laboratorio di fotografia che tanto agognava. Uscita dal college, si sposta a New York, dove la sua iniziale attività nel mondo dello spettacolo è quella di assistente a Gail Eisenstadt, agente di casting. Quando la NBC trasferisce la Eisenstadt a Los Angeles, Catherine la segue. Nel 1986, quando scopre di avere contratto un male incurabile, Gail Eisenstadt le parla a cuore aperto spingendola verso quello che aveva capito essere il suo vero talento: il mestiere di attrice. Di lì a poco arriva il debutto sul grande schermo, nei panni di una cameriera accanto a Rob Lowe e John Belushi in "A proposito della notte scorsa...". Perché la sua fama cominciasse a crescere davvero, la Keener ha dovuto aspettare il 1991. In quell'anno, dopo essere apparsa in "Nei panni di una bionda" di Blake Edwards, recita con Brad Pitt in "Johnny Suede", primo film di Tom Di Cillo, vincitore del Festival di Locarno. Nel film Pitt interpreta il ruolo principale, quello di un ragazzo dei quartieri poveri di New York che, pur privo di talento, spera di sfondare come musicista e intanto vive di espedienti, mentre la Keener è Yvonne, una giovane che si occupa di bambini ritardati, di cui Johnny si innamora e che lo aiuta a ritrovare il senso della realtà e a ritornare con i piedi per terra. "Johnny Suede"è importante per Catherine Keener anche perché segna l'inizio di una collaborazione, quella con Di Cillo, che ha segnato una buona parte della sua carriera. Da Di Cillo, infatti, la Keener è stata nuovamente diretta nel '95 in "Si gira a Manhattan", un divertito omaggio al cinema indipendente, premiato al Sundance Festival, nel '96 in "Box of Moonlight" (dal quale però alcune scene in cui compariva la Keener sono state tagliate in fase di post-produzione), e nel '97 in "Bionda naturale", storia di aspiranti attori squattrinati che non sanno bene come sbarcare il lunario. Muovendosi sempre nell'ambito del cinema indipendente, la Keener ha interpretato nel 1996 anche il ruolo di una delle due amiche trentenni in crisi (l'altra è Anne Heche) protagoniste dell'opera prima di Nicole Holofcener, "Parlando e sparlando". Ha poi frequentato con una certa continuità gli studi delle major hollywoodiane, prendendo parte a "Out of Sight" di Steven Soderbergh, "Amici & vicini", "8MM - Delitto a luci rosse" diretto da Joel Schumacher. È infine giunta nel 1999 al ruolo di Maxine, la collega del protagonista Craig Schwartz (John Cusack), in "Essere John Malkovich", ruolo che le è valso la sua prima nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista. Dal 1990 è sposata con l'attore Dermot Mulroney e ha un figlio, Clyde, nato nel 1999.