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BIOGRAFIA DI BENNETT MILLER
Bennett Miller nasce il 30 dicembre del 1966 a New York. Suo padre fa l'imprenditore, mentre sua madre è pittrice. Da ragazzo studia teatro alla
New York State Summer School of the Arts, dove conosce
Dan Futterman e
Philip Seymour Hoffmann, suo compagno di classe anche alla New York University e più tardi cofondatore, insieme all'attore
Steven Schub, della compagnia Bullstoi Theater Ensemble. Per il futuro regista l'università non è che una breve parentesi e, prima della chiamata al cinema, arriva l'attività di manager e di regista di video musicali per i Fenwicks, la band di Schub.
Il 1998 è l'anno del primo film:
un documentario intitolato
The Cruise che esplora la vulcanica personalità di
Timothy "Speed" Levitch, la guida turistica newyorchese dalla parlata veloce passata alla storia per le sue descrizioni filosofiche e appassionate della Grande Mela.
The Cruise ha successo e apre molte porte a
Miller, che però aspetta fino al
2005 per esordire nella regia di un lungometraggio di finzione. Il progetto in cui si lancia e che sogna di poter realizzare da tempo è niente meno che
la storia di Truman Capote - o meglio degli eventi che ispirarono il suo romanzo-verità
A sangue freddo. La sceneggiatura del film, intitolato
Truman Capote - A sangue freddo, la scrive
Dan Futterman, mentre a calarsi nei panni dello scrittore è
Philip Seymour Hoffmann, che vince l'
Oscar come miglior attore protagonista.
Nel 2011 Bennett Miller dirige quel Moneyball inizialmente affidato a
Soderbergh e poi rimasto senza regista per diverso tempo. Il film, da noi intitolato
L'arte di vincere, appartiene al filone sportivo e segue le alterne vicende della squadra di baseball degli Oakland Athletics e del loro general manager Billy Beane. Quest'ultimo ha il volto di
Brad Pitt, nominato all'Oscar come migliore attore protagonista e affiancato da
Jonah Hill, che si fa notare anche lui dall'Academy. Al botteghino i risultati non sono però quelli sperati, anche se la critica elogia a più riprese regista e cast.
Nel 2014 Miller dirige
Foxcatcher, storia vera del miliardario John DuPont, che nel 1996 uccise l'amico e campione di wrestling David Schultz. Per il copione il regista si avvale ancora del prezioso aiuto di
Dan Futterman. Poi, per la parte del protagonista sceglie
Steve Carell, che sorprende tutti con la sua interpretazione di un personaggio dolente e ai limiti della follia.
Channing Tatum e
Mark Ruffalo non sono da meno, ma al
Festival di Cannes il film viene premiato solo per la migliore regia. Più tardi, la stampa estera lo candida
a tre Golden Globe, mentre L'Academy lo nomina
a ben cinque Oscar: miglior attore protagonista (Steve Carell), miglior attore non protagonista (Mark Ruffalo), miglior regista, migliore sceneggiatura originale e miglior trucco.