Viale del tramonto è un film del 1950 diretto da Billy Wilder.
Joe Gillis (William Holden) galleggia morto in una piscina di Sunset Boulevard. Un flashback ci riporta a sei mesi prima: il narratore degli eventi è lo stesso Gillis, che racconta di come, in fuga dai creditori, sia finito nella gigantesca e decadente villa di Norma Desmond (Gloria Swanson), una ex diva di Hollywood del cinema muto, che lo fa accogliere dal maggiordomo Max (Erich von Stroheim), credendolo un addetto al funerale della sua scimmietta.
Gillis è in realtà un soggettista, e questo fa sì che si trattenga per diverso tempo nella dimora dell'attrice, dapprima per visionare un copione con cui la Desmond vorrebbe tornare a recitare, poi perché lei se ne innamora, finché, rifiutata, lo colpisce e lui decide di lasciare la casa. Si rifugia quindi dall'amico Artie Green, dove conosce e s'innamora di Betty, ma torna da Norma quando scopre che lei, disperata, ha tentato di togliersi la vita.
Rimane con lei per compassione, ma ogni sera non rinuncia a sgattaiolare via dalla villa per incontrare Betty agli studios della Paramount e lavorare con lei a un nuovo soggetto cinematografico. Norma, scoperto tutto, impazzisce di gelosia e telefona a Betty, raccontandole tutta la verità. La ragazza lo incontra nella villa della Desmond, e scappa via sconvolta quando vede con i suoi occhi che lui l'ha ingannata. Stanco dei sotterfugi, Joe decide di andarsene definitivamente, ma dovrà vedersela con la pazzia di Norma.
"Si tratta di un lavoro, artisticamente e tecnicamente, assai pregevole." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 29, 1951)"Affascinante, crudele dramma sulla putrefazione del cinema, premiato con un doppio Oscar. Billy Wilder scava senza pietà nel dolore e nell'illusione, variando di continuo i toni, ora grotteschi, ora patetici. Semplicemente superbi Gloria Swanson e Eric von Stroheim che rifanno se stessi con encomiabile autoironia; William Holden è il monumento al cinismo". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 26 luglio 2000)
Il film ricevette 11 nomination agli Oscar, vincendone tre per la migliore sceneggiatura originale, miglior colonna sonora (composta da Franz Waxman) e miglior scenografia.
La sceneggiatura tratta il tema, con un attacco abbastanza esplicito allo star system, del cinismo e delle stranezze di Hollywood. Il personaggio di Norma Desmond, in particolare, rivolge un'aspra critica al meccanismo per cui anche i divi di maggior successo, una volta fatto il loro tempo, vengono dimenticati. Nell'ambiente cinematografico hollywoodiano, le critiche di Wilder generarono diversi malumori e alcuni lo accusarono di non avere rispetto per ciò che di fatto gli dava da vivere. Allo stesso tempo, fu accolto molto positivamente dalla critica che lo definì come "il lato peggiore di Hollywood, raccontato nel modo migliore".
Nel 1989 venne scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Attore | Ruolo |
---|---|
William Holden | Joe Gillis |
Gloria Swanson | Norma Desmond |
Erich von Stroheim | Max Von Mayerling |
Nancy Olson | Betty Schaefer |
Fred Clark | Sheldrake |
Lloyd Gough | Morino |
Jack Webb | Artie Green |
Anna Q. Nilsson | Se Stessa |
Sidney Skolsky | Se Stesso |
H.B. Warner | Se Stesso |
Hedda Hopper | Se Stessa |
Buster Keaton | Se Stesso |
Ruth Clifford | Segretaria Di Sheldrake |
Cecil B. DeMille | Se Stesso |
Ray Evans | Se Stesso |
Jay Livingston | Se Stesso |
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