Una anziana signora, Laura, (zia del regista, confidente del più bel ricordo della sua lunga vita), si sente male mentre fa ritorno a casa. Nella accorata rivisitazione del vasto panorama dei suoi ottant'anni, rivive per noi il suo "momento magico". Alunna di terza liceo classico (anno 1914, alla vigilia della grande guerra), una delle più brave della classe anche se piuttosto bruttina (ecco il suo cruccio e la sua condanna per la vita), partecipò quell'anno alla gita scolastica-premio alla vigilia degli esami di maturità. Accompagnati dall'insegnante di lettere, il prof. Balla, e da quella di disegno, i trenta compagni di scuola, ragazzi e ragazze, attraversano a piedi l'Appennino partendo da Bologna per arrivare a Firenze. Gli episodi che caratterizzano la gita sono molti e funzionali ai fini dell'illustrazione della psicologia giovanile. Quella però che maggiormente si impone all'attenzione è la serie di piccole circostanze che fanno nascere nel cuore solitario del prof. Balla la speranza-illusione di trovare il cuore che, chissà?, per la prima volta allo sfiorare dei cinquant'anni, palpiti all'unisono con il suo. Egli si innamora, pur con le remore del suo temperamento timido, complessato ed impacciato, della professoressa di disegno: lui brutto e minuto, lei fiorente e splendida, anche se vittima del marito che l'ha tradita e del quale intende vendicarsi approrittando delle occasioni offerte da quella gita scolastica. In realtà essa raggiungerà il suo scopo, ma non con Balla, bensì con un allievo più intraprendente degli altri. Anche Laura avrà il suo "momento magico", riuscirà a farsi baciare, fuggevolmente e senza partecipazione sincera (ma lei si accontenta, lei sempre ai margini delle avventure amorose delle colleghe, a causa del suo aspetto fisico piuttosto ordinario) dal bello della classe. Questo ricordo l'accompagnerà per tutta la vita... e la consolerà dopo tanti anni, nella solitudine della sua agonia. Da segnalare la scelta finale del prof. Balla: alla condanna della professoressa di disegno per il suo comportamento in gita pronunciata dal preside dell'istituto, egli protesta con decisione e sceglie di accompagnarsi con lei nella vita, anche compromettendo il suo posto di lavoro.
"Una gita scolastica" non è un film triste, perchè ha tanti momenti ameni e le canzoni e i coretti (musiche melodiose di Ortolani, parole di Jaja Fiastri) ne accentuano le movenze argute: semmai è, insieme, accorato e fiducioso. La sua musa gentile è il brivido di un'età, che può essere oggi e tornare domani, in cui si crede alle magie dell'aurora, alle promesse dei crocevia. Un vero gioiello del cinema italiano, pervaso da una delicata ena poetica; l'oniricità dell'insieme, la fluidità irreale e gioconda, l'aura di sogno luminoso e anche un'ombra di lieve tristezza contornano le immagini generando un'opera di mozartiana semplicità e perfezione (Segnocinema)
- Realizzato con il contributo del ministero turismo e spettacolo, Art. 28.
Attore | Ruolo |
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Lidia Broccolino | Laura |
Rossana Casale | Rossana |
Marcello Cesena | Angelo |
Giampaolo Cocchi | Cocchi |
Carlo Delle Piane | Prof.Balla |
Ferdinando Orlandi | Direttore Hotel |
Tiziana Pini | Prof.Ssa Stanziani |
Bob Tonelli | Cocchi |
Giovanni Veronesi | Giuseppe |
Cesare Barbetti | Preside |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1984