The Creator, film diretto da Gareth Edwards, è ambientato in un futuro devastato dalla guerra combattuta tra la razza umana e le forme di intelligenza artificiale. Racconta la storia di Joshua (John David Washington), un ex agente delle forze speciali, che ha di recente perso sua moglie (Gemma Chan). L'uomo viene reclutato per una missione tanto importante quanto ardua: dare la caccia e uccidere il Creator, l'inafferrabile architetto dell'avanzata IA. Nelle mani di quest'ultimo c'è il destino del mondo, perché ha sviluppato una misteriosa arma, che potrebbe mettere fine alla guerra, ma anche all'intera umanità.
Joshua insieme al suo team di agenti d'élite riesce a superare le linee nemiche nel territorio invaso e detenuto dall'IA, ma una volta ritrovatosi di fronte all'arma apocalittica, farà una scoperta agghiacciante: la pericolosa arma che Joshua dovrebbe annientare è un'IA che ha l'aspetto di una bambina.
Dopo Star Wars: Rogue One (2021), il regista inglese Gareth Edwards torna alla regia con The Creator, film da lui ideato e sceneggiato insieme a Chris Weitz (noto per essere il produttore del franchise American Pie). Si tratta di una pellicola fantascientifica e distopica, che prende ispirazione da diversi cult del genere sci-fi, tra cui Terminator e Blade Runner. Prodotto da 20th Century Studios, New Regency Productions, Entertainment One e distribuito da Walt Disney, il film ha una colonna sonora firmata da Hans Zimmer, sebbene inizialmente si era pensato di utilizzare un’intelligenza artificiale che realizzasse delle musiche che imitassero lo stile del compositore tedesco. Il cast è composto da John David Washington (il suo personaggio è stato scritto appositamente per lui), Gemma Chan, Allison Jenney, Ken Watanabe, Ralph Ineson e la giovanissima Madeleine Yuna Voyles. Il lungometraggio ha ricevuto diverse nomination, tra cui due candidature agli Oscar 2024 per i migliori effetti speciali e il miglior sonoro.
L'intelligenza artificiale e il Vietnam. Blade Runner e Star Wars. L'imperialismo americano e il rispetto della diversità. Il grande spettacolo e i forti sentimenti. Gareth Edwards ha messo di tutto dentro il suo film, e l'ha fatto molto bene. The Creator non appare mai passivamente o parassitariamente derivativo, facendo prendere direzioni personali a ogni influenza, mescolandole tra loro, e incastonandole in un tessuto cinematografico nel quale la spettacolarità e la tensione contano quanto i sentimenti e temi che vengono raccontati. Pacifista, antirazzista, attento all'amore e alla redenzione, The Creator porta soprattutto avanti un discorso magari non filosofico, ma sicuramente etico, su cosa voglia dire essere umani. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
The Creator: leggi la nostra recensione completa del film.
Il regista Gareth Edwards ha affermato che inizialmente aveva concepito l'AI in questo film come una metafora di altre persone diverse da noi, che spesso vediamo come il nemico. Poi, durante la stesura dello script, gli sono venuti in mente diversi dilemmi filosofici sull'intelligenza artificiale, il suo impiego e quella che potrebbe essere un giorno la sua coscienza.
Per la costruzione del mondo di The Creator, Edwards cita come fonti di ispirazione Cuore di tenebra di Joseph Conrad e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, ma anche Baraka, Blade Runner e Akira.
Alcuni temi del film hanno colpito molto John David Washington, ad esempio come si possa amare qualcosa che non è vivo, ma anche l'importanza dell'empatia. Quest'ultima, secondo Washington, potrebbe essere il fattore che determina la nostra sopravvivenza o un olocausto nucleare, nonché quello che ci rende umani. Ogni personaggio del film, infatti, prende una decisione o sotto la guida dell'empatia o seguendo uno spirito di autoconservazione.
Ken Watanabe e il regista hanno già lavorato insieme in Godzilla (2014). Riferendosi a Ken, Edwars ha affermato che come attore ha una capacità straordinaria di comunicare molte cose solo con lo sguardo e la mimica.
La produzione ha percorso oltre 16.000 chilometri in 80 location sparse in otto Paesi, tra cui Thailandia, Vietnam, Cambogia, Nepal, Giappone, Indonesia, Regno Unito (i Pinewood Studios di Londra) e Stati Uniti (Los Angeles).
Anziché progettare la scenografia, è stato adottato un approccio anticonvenzionale: girare prima senza set, facendo intervenire gli scenografi solo alla fine delle riprese, in fase di post-produzione. Edwards aveva già usato questo metodo, noto come reverse engineering, per il suo primo film Monsters (2010), ritenendolo molto più efficiente.
Dal Trailer Italiano del Film:
Maya (Gemma Chan): Quando è scoppiata la guerra, si sono presi cura di me meglio di quanto avrebbero fatto gli umani.
Joshua (John David Washington): Non sono persone, Maya. Sono programmazione.
Voce off: Dieci anni fa l'intelligenza artificiale, creata per proteggerci, lanciò una testata nucleare su Los Angeles. Stiamo lottando per la nostra sopravvivenza.
Generale Andrews (Ralph Ineson): Sergente Taylor, siamo a un passo dal vincere la guerra. Me le AI stanno sviluppando una super arma, recuperala o vinceranno.
Voce off: Hai localizzato l'arma?
Joshua: Sì, è una bambina.
Bambina: Tu andrai in Paradiso?
Joshua: No, bisogna essere una persona buona per andarci.
Bambina: Allora siamo uguali, non andremo in Paradiso, perché tu non sei buono e io non sono una persona.
Drew (Sturgill Simpson): Devi sapere che quella cosa, sembra una bambina, ma sta crescendo. Chiunque avrà quella bambina vincerà la guerra.
Kami (Veronica Ngo): Che cosa vuoi, tesoro?
Bambina: Che tutti i robot siano liberi.
Kami: Oh, quello non ce l'abbiamo in frigo. Un gelato va bene?
Attore | Ruolo |
---|---|
John David Washington | Joshua |
Gemma Chan | Maya |
Ken Watanabe | Harun |
Sturgill Simpson | Drew |
Allison Janney | colonnello Howell |
Ralph Ineson | generale Andrews |
Marc Menchaca | McBride |
Veronica Ngo | Kami |
Robbie Tann | Shipley |
Michael Esper | capitano Cotton |
Ian Verdun | Daniels |
Mackenzie Lansing | Harrison |
Leanna Chea | comandante Daw |
Madeleine Yuna Voyles | Alphie |
Amer Chadha-Patel | soldato |
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