Sotto le Foglie, il film diretto da François Ozon, si svolge in autunno e vede protagonista Michelle Giraud (Hélène Vincent), una pensionata che vive in un tranquillo villaggio della Borgogna.
La donna condivide la sua vita con l’amica di lunga data Marie-Claude Perrin (Josiane Balasko) e si dedica alla cura del suo orto. La sua routine viene sconvolta dall’arrivo della figlia Valérie (Ludivine Sagnier) e del nipote Lucas (Garlan Erlos), per le vacanze di Ognissanti.
Valérie è distaccata e rancorosa verso la madre a causa di un passato difficile. Nel frattempo, Marie-Claude è preoccupata per il figlio Vincent (Pierre Lottin), da poco uscito dal carcere. Michelle, volendo aiutarlo a ricostruire una vita onesta, lo assume come giardiniere. Grato per il sostegno ricevuto, Vincent decide di parlare con Valérie, cercando di migliorare i rapporti tra madre e figlia.
La storia esplora legami familiari complessi, mettendo in luce la capacità di cambiamento nonostante le difficoltà.
La famiglia può essere una bella fonte di problemi, il cinema ce ne parla da sempre. Ma in particolare è la complessità di superare danni infantili inferti, anche senza volendo, da una madre a una figlia ad essere al centro del nuovo film di Ozon. Sempre in movimento, cambia generi e registri a ogni film e questa volta si prende il tempo di una riflessione sull'autunno della vita, ma anche sul perdono delle generazioni più giovani. Un perdono arrivare o no, a costo di rovinare la propria vita e magari di chi arriverà dopo. Chabroliano ritratto pieno di colpi di scena mai esibiti, sempre eleganti e trattenuti, con molti non detti lasciati all'interpretazione dello spettatore. Divertimento, elegante e non banale, un altro ritratto femminile, questa volta con un'ottantenne come protagonista assoluta.
Sotto le Foglie: leggi la nostra recensione completa del film.
Dopo la commedia Mon Crime - La colpevole sono io (2023), l’amato regista francese François Ozon cambia genere e dirige Sotto le foglie, un thriller carico di mistero ambientato nella campagna della Borgogna. La sceneggiatura è scritta dal regista insieme a Philippe Piazzo e si basa su alcune vicende personali di Ozon: una zia del regista aveva preparato per tutta la famiglia un pasto con i funghi che lei aveva raccolto nel bosco. Durante la notte tutti si sentirono male per intossicazione, ad eccezione della cuoca, che non aveva mangiato i funghi. Anche la scelta di ambientare la storia in Borgogna non è casuale: si tratta della regione francese dove il regista trascorreva le vacanze da piccolo. Nel cast appaiono attori con cui Ozon ha già collaborato: Hélène Vincent, Josiane Balasko e Pierre Lottin sono presenti in Grazie a Dio (2018), mentre Ludivine Sagnier torna da Swimming Pool (2003).
La sceneggiatura del film è ispirata alla storia personale di François Ozon. Ha scelto di girare in Borgogna, regione che ama e dove trascorreva le vacanze da bambino.
Il film, visto in Francia da quasi 700.000 spettatori, ha vinto il Premio della giuria per la migliore sceneggiatura e il Premio per il miglior attore non protagonista (Pierre Lottin) al Festival international du film de Saint-Sebastián, e ha ricevuto una candidatura ai César per la Migliore attrice con la protagonista Hélène Vincent.
Attore | Ruolo |
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Hélène Vincent | Michelle Giraud |
Josiane Balasko | Marie-Claude Perrin |
Ludivine Sagnier | Valérie Tessier |
Pierre Lottin | Vincent Perrin |
Garlan Erlos | Lucas |
Sophie Guillemin | Comandante di polizia |
Malik Zidi | Laurent Tessier |
Michel Masiero | Bernard |