Primadonna, il film diretto da Marta Savina, è ambientato in Sicilia durante gli anni Sessanta e racconta la storia di Lia (Claudia Gusmano), una ragazza di 21 anni, che coltiva la terra insieme al padre nonostante sia "femmina" e che per l'epoca sia più adatto che lei stia in casa insieme alla madre e si dedichi alla cura della casa e alle altre faccende domestiche.
Lia è una donna molto bella, tenace e con un carattere riservato. Lorenzo Musicò (Dairo Aita), figlio del boss del paese, rimane subito ammaliato dallo sguardo fiero e sfuggente della ragazza. Lia, però, rifiuta le sue avances, provocando l'ira del giovane che deciderà di prendere con la forza ciò che gli è stato negato.
Quando a Lia viene proposto il matrimonio riparatore, la ragazza va contro queste regole sociali non scritte e fa qualcosa che in quel periodo nessuno si avrebbe mai immaginato: rifiuta le nozze e decide di portare sia Lorenzo che i suoi complici in tribunale.
Marta Savina, al suo esordio cinematografico, porta al cinema una storia di emancipazione femminile: quella ispirata a Franca Viola, la prima donna italiana che rifiutò il matrimonio riparatore nella Sicilia degli anni Sessanta. Tra l'altro, la regista aveva già raccontato la vicenda di questa giovane ragazza trapanese in un cortometraggio dal titolo Viola, Franca nel 2017.
Nella scelta di girare questo film c'era la volontà di trattare un tema ancora attuale, nonostante la trama si svolga quasi sessant'anni fa, come la privazione della libertà femminile. La trama non si attiene fedelmente ai fatti di cronaca dell’epoca, per una necessità precisa di fare alcune modifiche narrative: "Rispetto all’originale è stata fatta un'operazione di lungo rimpasto tanto da far perdere i confini iniziali".
La protagonista, che si chiama Lia, non è affatto un personaggio buono e fragile, ma piuttosto, come la definisce la stessa Savina “una rompicoglioni come me”. Qui la interpreta Claudia Gusmano, dandole una lettura più moderna e, se vogliamo, incosciente. L’attrice ha spiegato che ci sono stati giorni in cui si è immedesimata forse troppo nella parte: “Ci sono stati dei momenti in cui non è stato facile. Dovevo tornare a casa e dire ok, Claudia, stai facendo solo il tuo lavoro e devi uscire dal personaggio. Davvero per nulla facile”. Una pellicola, secondo la Gusmano, che manda un messaggio forte soprattutto agli uomini “perché noi donne conosciamo già tutto quello che la protagonista prova. Lei e il suo stupratore sono poi entrambi vittime, in modo diverso, della società in cui vivono, perché se non sei abbastanza uomo vieni comunque giudicato”. Nel cast del film, nel ruolo di Lorenzo Musicò, c’è Dario Aita che, sebbene conosca la negatività del suo personaggio, vede in lui nella scena finale una speranza di cambiamento: “Voglio pensare che alla fine del film, le parole di Lia smuovano qualcosa in Lorenzo. Esistevano in quegli anni molte persone senza mezzi socioculturali. E ancora oggi ce ne sono moltissime. È bene trasmettere alle nuove generazioni la possibilità del cambiamento” - ha spiegato.
È evidente che le donne ancora oggi siano vittime di discriminazione e di violenza in molte parti del mondo. Il pubblico giovanile potrà riconoscersi più di chiunque altro nella nostra protagonista (Virginia Valsecchi - Capri Entertainment)
Fin dalla sceneggiatura prometteva tutta la forza evocativa che la regista è stata poi abilissima a proiettare nella sua opera. Pur parlando di una storia di sessant’anni fa ci è parso subito che Primadonna raccontasse il mondo di oggi con una nitidezza che meritava una scommessa ponderata (Malcom Pagani e Moreno Zani - Tenderstories)
Presentato in concorso nella sezione Panorama Italia ad Alice nella Città, durante la Festa del Cinema di Roma 2022.
Dal Trailer Ufficiale del Film:
Avvocato Ragona (Gaetano Aronica): Le fuitine ci sono sempre state, ma non si chiama in causa la legge. C’è il matrimonio per riparare all’onore ferito della ragazza.
Lia (Claudia Gusmano): Basta, è mortificante…
Sara (Manuela Ventura): Quando tu racconti la tua di storia, non è chiù mortificante.
Chi era davvero Franca Viola? Nata ad Alcamo, in provincia di Trapani, nel 1947, proveniva da una famiglia di contadini. Dopo un breve fidanzamento con Filippo Melodia, figlio di un boss locale, interrotto dalla famiglia di lei per via dell’arresto del ragazzo, seguirono intimidazioni e violenze per costringerla alle nozze. La giovane, tuttavia, non cambiò mai idea. Quando aveva circa diciassette anni, venne rapita dallo stesso Melodia che la segregò in una casa di campagna dove la violentò e picchiò. Dopo una decina di giorni fu fissato l’incontro tra le famiglie per decidere la data delle nozze riparatrici, ma il padre di Franca si presentò con al seguito le forze dell’ordine, riportando a casa la figlia. La vicenda divenne in poco tempo un vero e proprio scandalo perché l’onore della giovane era ormai compromesso per sempre. Il caso arrivò perfino in tribunale, dove cercarono di ridurre il tutto alla classica fuitina tra ragazzi. Dopo un anno di processo, Melodia fu condannato a undici anni di carcere. La prima trasposizione cinematografica della vicenda risale al 1970 con La moglie più bella di Damiano Damiani interpretato da Ornella Muti. Nel 2017 è uscito il cortometraggio Viola, Franca di Marta Savina che sceglie come protagonista Claudia Gusmano, confermata poi anche nel film Primadonna (2022) della stessa regista.
Attore | Ruolo |
---|---|
Claudia Gusmano | Lia Crimi |
Fabrizio Ferracane | Pietro Crimi |
Francesco Colella | Amedeo Orlando |
Manuela Ventura | Sara Crimi |
Dario Aita | Lorenzo Musicò |
Thony | Ines Faranda |
Gaetano Aronica | avvocato Ragona |
Maziar Firouzi | Tindaro |
Francesco Giulio Cerilli | Mario Crimi |
Paolo Pierobon | Dona Zaina |