Pacifiction - Un mondo sommerso, il film diretto da Alber Serra, è ambientato a Tahiti, isola della Polinesia francese. Protagonista è De Roller (Benoît Magimel), Alto-Commissario della Repubblica e rappresentante del governo francese sull'isola. Uomo calcolatore e dalle maniere impeccabili. Sia nei ricevimenti ufficiali sia negli ambienti sospetti, tiene costantemente il polso della situazione. De Roller, infatti, teme che la collera della popolazione locale possa scoppiare all'improvviso in qualsiasi momento, soprattutto ora che una voce si fa sempre più insistente: qualcuno avrebbe intravisto un sottomarino, la cui presenza fantomatica potrebbe annunciare la riprese dei test nucleari francesi nell'arcipelago...
Serie tv, Show e Film su NOW!Albert Serra torna al cinema con un film molto diverso da quelli che siamo abituati a vedere. Prima di tutto perché si tratta di una sceneggiatura originale e non della trasposizione di un’opera letteraria. Poi perché racconta una storia contemporanea e non in costume, collocandosi nel genere del thriller politico. Inizialmente Pacifiction doveva svolgersi in Francia: “Non volevo filmare Parigi, la banalità e la tristezza borghese e metropolitana, le sue strade e i suoi caffè… Volevo qualcosa di diverso, volevo andare in un posto lontano. Perché non i territori francesi d’oltremare? A poco a poco è emerso un soggetto e ho scritto una sceneggiatura completa, ispirata alle memorie di Tarita Tériipaia, che è stata la moglie di Marlon Brando per dieci anni. Mi ha colpito il rapporto tra paradiso sognato e corruzione reale, ma anche tra una certa realtà e il cinema, mi è parso molto stimolante” - ha spiegato il regista. Ed è proprio sull’esistenza del paradiso che Serra si interroga nella pellicola: “Esiste davvero o è solo un miraggio? La possibile ripresa degli esperimenti nucleari, la presenza di ingegneri francesi, la corruzione, la speculazione immobiliare… mi chiedo se tutto questo non sia in realtà l’esatto contrario del paradiso, una sorta di continuazione del colonialismo nel XXI Secolo. Questo contrasto è ciò che mi interessa” - ha aggiunto. Tutto è incerto in Pacifiction e l’essenziale si svolge nella mente del protagonista, che immagina delle cose ed è abitato da delle paure. Nessun riferimento esplicito alla situazione sociale dell’isola in cui tutto si svolge: “Questa era la nostra idea: eliminare al montaggio tutto ciò che, riferendosi a una problematica di ordine sociale, non rispondeva alla pura immaginazione cinematografica. Volevo soltanto che si sentisse vagamente che qualcosa non funziona. Quanto è legato ai sottomarini, ai test nucleari, mi sembrava, al contrario, corrispondere a una fantasia più potente. Del resto, non c’è nulla di reale qui, o almeno per il momento, anche se la guerra in Ucraina ha rimesso il nucleare al centro del dibattito” - ha chiarito il regista. Per il protagonista (De Roller) la scelta è caduta su Benoît Magimel, incontrato a Cannes dove partecipava con il film Un’estate con Sofia di Rebecca Zlotowski: “Abbiamo chiacchierato in modo informale. Ho subito notato in lui la capacità rara di essere al tempo stesso naturale e artificiale” - ha concluso.
Mi piace filmare il mondo contemporaneo, ma lo faccio senza alcuna ideologia, senza idee preconcette. Mi interessano solo le immagini (Albert Serra).
Finalmente Albert Serra, regista spagnolo considerato tra i più cool e di culto di quelli che frequentano i giri festivalieri, solitamente autore di un cinema piuttosto respingente, trova il modo di dispiegare in maniera funzionale e non arrogante tutto il suo talento. Incarnato alla perfezione da Benoit Magimel monumentale, interprete di un altro funzionario francese di Tahiti, in Polinesia, Pacifiction è un film contagioso fatto di esotismo, mistero e minaccia. E ancora di una sensualità pigra e debosciata, di machiavellismi bizantini, di una paranoia implacabile come le onde o la marea del Pacifico. L'atmosfera è fané, l'apocalisse incombente, e tutto è lento, dilatato, imploso dentro inquadrature che restituiscono al tempo stesso tutta la bellezza polineasiana alla Gauguin. Tristi tropici, quelli di Serra. Una "Tropical Malady", quella di Albert Serra. Destinata a rimanere addosso. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Pacifiction: leggi la nostra recensione completa del film.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2022.
Pacifiction ha uno stile che fa pensare a un thriller americano: la fotografia, le luci, le inquadrature precise, la scelta di alcuni visi duri e criptici. E infatti per le riprese del film Albert Serra si è ispirato a pellicole degli anni ‘70 o dei primi anni ‘80 come Perché un assassinio (1974) di Alan J. Pakula o Alla maniera di Cutter (1981) di Ivan Passer: storie sulla paranoia, o sulla fine di un sogno, sulla perdita del controllo o dell’immagine di sé. “De Roller è tutto questo. Non riesce a gestire tutto, teme che i suoi superiori – che, per di più, sfida apertamente – possano metterlo da parte, sembra convinto di essere presto fatto fuori… Immagina che le cose siano decise in sfere di potere molto alte, in luoghi segreti e nascosti, mentre in realtà vediamo che tutto si riduce a cose piuttosto piccole, piuttosto elementari. È come se mancasse il livello intermedio, quello della realtà” - ha spiegato il regista. Serra ha accumulato 540 ore di girato, utilizzando tre macchine da presa per riprendere “un lavoro complicato sempre con degli zoom, in modo tale che l’attore non sapesse mai se gli stavamo facendo un primo piano o no, se stavamo riprendendo lui o i libri dietro di lui, o un televisore. Non sapevano mai cosa stessimo facendo. Ma allo stesso tempo tutto questo è finzione, una finzione perfetta, una storia fantastica ma anche molto… normale. Non è la realtà, è una creazione, è una interpretazione della realtà, una sua espressione” - ha aggiunto.
Attore | Ruolo |
---|---|
Benoît Magimel | De Roller |
Pahoa Mahagafanau | Shannah |
Marc Susini | L'Ammiraglio |
Matahi Pambrun | Matahi |
Alexandre Melo | Il Portoghese |
Sergi López | Morton |
Montse Triola | Francesca |
Michael Vautor | Il Capitano |
Cécile Guilbert | Romane Attia |
Lluís Serrat | Lois |
Mike Landscape | Mr. Mike |
Cyrus Arai | Cyrus |
Mareva Wong | segretaria |
Baptiste Pinteaux | uomo d'affari |
Ecco tutti i premi e nomination César 2023