Nuovo Cinema Paradiso é un film drammatico del 1988 scritto e diretto da Giuseppe Tornatore e racconta la storia di un'amicizia, quella di Totò e Alfredo (Philipe Noiret), un legame cementato dalla una comune passione per il cinema.
Salvatore de Vita (Jacques Perrin, Salvatore adulto) affermato regista da trent'anni vive a Roma dopo aver lasciato la Sicilia. Apprende dalla madre la notizia della morte di Alfredo: in una notte rivive tutti i suoi ricordi d'infanzia.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale in un piccolo paese siciliano, il cinema è l'unico divertimento. La sala parrocchiale, controllata dall'inflessibile parroco censore, è il crocevia in cui si incontrano i paesani. È qui che l'intraprendente Totò (Salvatore Cascio, Salvatore bambino) si innamora del cinema e stringe amicizia con Alfredo, il proiezionista del Cinema Paradiso che lo inizia ai misteri della macchina da proiezione, insegnandogli minuziosamente tutte le abilità che diventeranno un trampolino di lancio per il giovane nel mondo del cinema. A seguito di un incidente dove Totò riesce a salvare il suo amico, Alfredo rimane cieco. Il suo posto andrà a Totò, diventato espertissimo. Ormai adolescente, si innamora di Elena, ma il rapporto, ostacolato dalla famiglia, si interrompe. Nel frattempo il ragazzo è chiamato al servizio di leva e parte per Roma. Tornato in Sicilia si incontra con Alfredo che gli consiglia di abbandonare per sempre l'amato paesino e inseguire i suoi sogni altrove.
Con questo ultimo ricordo, Salvatore torna alla realtà e decide di tornare a Ciancaldo e di prendere parte al funerale di Alfredo. Sarà l'occasione di confrontarsi con il passato e con le persone che hanno interagito con la sua infanzia.
"Storia sommessa e lieve di un'amicizia e di una vocazione, una splendida favola dolceamara che passò inosservata e fu sepolta da tardivi e poco spontanei consensi solo dopo l'Oscar. Due soli difetti: qualche macchietta superflua e un quarto d'ora di troppo. Purtroppo è l'unico acuto (salvando forse il pianista sull'Oceano) della meteora Tornatore". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 30 luglio 2002)"[...] Nuovo Cinema Paradiso è tutto sommato un buon film, largamente autobiografico, degno dei premi vinti [...]. Tornatore si conferma un bravo assimilatore [...] che oggi rimpasta con le sue personali invenzioni la leggenda del cinema, ne celebra la mitologia con un'accurata ricostruzione dei rituali, e sa raccontare il ritratto di quell'amicizia tra Alfredo e Totò sullo sfondo d'una malinconia, ironica e affettuosa, molto pungente. Il suo film non è per i palati che pretendono capolavori." (Giovanni Grazzini, 'Il Corrire della Sera', 13 novembre 1988)
Nel giro di pochi mesi, il film ha vinto il Premio Oscar, Il Golden Globe e il Bafta come miglior film straniero.
Giuseppe Tornatore compare nel film. Infatti interpreta il personaggio del proiezionista nella famosa scena finale.
La partecipazione era stata chiesta a Federico Fellini.
Il personaggio di Alfredo è ispirato al fotografo e proiezionista bagherese Mimmo Pintacuda, amico e maestro dello stesso Tornatore.
Il gruppo statunitense Dream Theater ha inserito la frase pronunciata da Alfredo dopo l'incendio (" Ora che ho perso la vista, ci vedo di più! ") nel brano Take the Time, presente nell'album Images and Words (1992).
Salvatore: Ora ho capito perché il soldato andò via proprio alla fine. Sì, bastava un'altra notte e la principessa sarebbe stata sua. Ma lei poteva anche non mantenere la sua promessa. Sarebbe stato terribile. Sarebbe morto. Così invece, almeno per novantanove notti, era vissuto nell'illusione che lei fosse lì ad aspettarlo. Alfredo (Philippe Noiret): Ora che ho perso la vista ci vedo di più. Maria (Pupella Maggio): Quando ti telefono rispondono sempre donne diverse..io faccio finta che le conosco, per toglierle dall'imbarazzo delle presentazioni. Sono sicura che mi prenderanno per una vecchia pazza! Ma finora non ho mai sentito una voce che ti ama veramente..l'avrei capito sai? Alfredo: Io scelgo i miei amici in base al loro aspetto e i miei nemici per la loro intelligenza. Alfredo: Più è pesante l'uomo, più profonde sono le sue impronte. Maria: Fedeltà è una brutta cosa: se sei fedele sei sempre solo.
Attore | Ruolo |
---|---|
Philippe Noiret | Alfredo |
Salvatore Cascio | Salvatore 'Totò' Di Vita, bambino |
Jacques Perrin | Salvatore Di VIta, adulto |
Leo Gullotta | Attacchino |
Leopoldo Trieste | Padre Adelfio |
Agnese Nano | Elena, adolescente |
Pupella Maggio | Maria, madre di Salvatore, anziana |
Marco Leonardi | Salvatore Di Vita, adolescente |
Antonella Attili | Maria, madre di Salvatore, giovane |
Brigitte Fossey | Elena, adulta |
Enzo Cannavale | Spaccafico |
Isa Danieli | Anna, moglie di Alfredo |
Tano Cimarosa | Maniscalco |
Nicola Di Pinto | Scemo del villaggio |
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