Michael è un ufficiale inviato in Afghanistan per una missione di pace. Un giorno viene catturato dai Talebani e di lui non si hanno più notizie per cui viene dato per disperso. Suo fratello Jannick, considerato la pecora nera della famiglia, decide di prendersi cura della moglie e delle figlie di Michael. Quando l'ufficiale viene liberato e torna a casa, però, le cose non stanno più come prima e tutti i membri della famiglia sono costretti a dover fare i conti con le conseguenze che il trauma della prigionia ha lasciato in Michael...
"Dalla nouvelle vague danese, esperta nei grovigli di vipere annidati in famiglia, il film di Susanne Bier fa da semaforo tra comico e tragico, muovendo maree ed ondine del destino. (...) Si passa per violente emozioni: l' importante è affermare la priorità degli affetti e l'armistizio dei sentimenti. Anche se lo stile brutale e tenero del film resta non sintonizzato e alcuni personaggi sgusciano via senza salutare, il drammone a porte chiuse si segue con curiosità grazie a una compagnia di attori psicosomaticamente accesi, fra cui la star nordica Ulrich Thomsen. Stile mezzo dogmatico, voglia di melò frenata, ammirazione per i sentimenti fuori riga, nevrosi multi familiare." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 marzo 2005)"Duro, diretto, sgradevole fino alla crudeltà. Dogma o non Dogma, da quando è tornato a mietere premi nei festival, questa sembra la prima qualità del cinema danese. Da 'Festen' a 'L'eredità', nessuno oggi spinge la lama più a fondo di Lars Von Trier e dei suoi connazionali. Ma senza pathos, senza slanci mélo, senza chiedere o elargire clemenza se perfino una donna, Suzanna Bier, può affondare il bisturi nei nodi di una famiglia come tante. (...) Qualche passaggio è brusco, qualche psicologia appare eccessivamente (strumentalmente?) rigida. Ma l'insieme emana fermezza, sgomento, pietas e dolore autentico." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 marzo 2005)"Il film della regista danese Susanne Blier è commovente, semplice, con attori magnifici (Connie Nielsen e Ulrich Thompson, il biondo di 'Festen'), come buona parte del cinema scandinavo sa esaltare laicamente i valori familiari ed etici, il peso dei sensi di colpa e la capacità di comprensione e perdono." (Natalia Aspesi, 'la Repubblica', 25 marzo 2005)"Davvero notevole per robustezza e intensità, 'Non desiderare la donna d'altri' è da consigliare senza riserve come antidoto contro i vezzi del cinema d'autore. Prodotto dalla Zentropa di Lars Von Trier, questo film danese che ritorna ai temi dei roventi traumi familiari riesce a raccontare senza scarti inutili, a motivare gli ottimi attori che recitano in presa diretta, a concentrarsi su ambienti e situazioni credibili, a tenere una buona suspense stilistica, a farci percepire, insomma, tutta la brutalità e la tenerezza che possono sprigionarsi dalla fatica di vivere. (...) Susanne Bier si dimostra regista di nerbo superiore, sia per come indaga sui dettagli minimalisti degli incontri e degli scontri sia per come elabora le corrispondenze (anche segrete) fra i sentimenti." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 2 aprile 2005)
Attore | Ruolo |
---|---|
Connie Nielsen | Sarah |
Ulrich Thomsen | Michael |
Nikolaj Lie Kaas | Jannik |
Bent Mejding | Henning |
Solbjorg Hojfeldt | Else |
Sarah Juel Werner | Natalia |
Rebecca Logstrup | Camilla |
Bjarne Antonisen | Faborg |
Laura Bro | Ditte |
Philip Bulcock | Soldato americano |
Alex Caan | Farid, Afghanistan |
Lene Maria Christensen | Jeanette |
William El Gardi | Samial-Tariq, Afghanistan |
Scott Farrell | Militare inglese |
Paw Henriksen | Soldato |
Hossein Karimbeik | Hossein, Afghanistan |
Henrik Koefoed | Barman |
Thomas Magnussen | Radarista |
Alexis Rodney | Soldato Americano |
Karzan Sherabayani | Makmuhd |
Sam Vincenti | Wisam, Afghanistan |
Hassani Shapi | Hassan Afghanistan |
Claus Flygare | Ufficiale |
Tom Mannion | Miles |
Morten Kirkskov | Ufficiale |
Ecco tutti i premi e nomination European Film Awards 2005