Nikita è un film del 1990 diretto da Luc Besson.
La protagonista della vicenda è la giovane tossicodipendente Nikita (Anne Parillaud), che vive nella banlieue di Parigi.
Per procurarsi altra droga, Nikita e il suo gruppo di amici decidono di mettere a segno una rapina nella farmacia dei genitori di uno dei membri della spregiudicata gang.
L’imprevisto intervento della polizia, tuttavia, spiazza Nikita e i suoi compagni e la ragazza, assuefatta alla droga, spara senza esitazione ad un agente. Così, Nikita viene processata e condannata all’ergastolo. Dal momento che possiede sorprendenti doti, il governo francese incarica i servizi segreti di fingere la morte della giovane per trasportarla nel quartier generale della DGSE, dove le sarà concesso di diventare una killer professionista al soldo dell’autorità nazionale.
Dal momento che l’unica alternativa che le rimane è quella di morire in carcere, Nikita accetta il patto e si affida all’addestratore Bob (Tchéky Karyo). Quest’ultimo, dopo un periodo di intenso addestramento, invita la ragazza a cena presso il rinomato Le Train bleu.
Qui, a dispetto dell’atmosfera romantica che si respira, Nikita compirà l’ultimo passo per diventare una spietata killer. Dopo aver adottato il nome in codice ‘Joséphine’, alla giovane viene assegnata una nuova e banale identità.
L’incontro fortuito con l’affascinante Marco (Jean-Hugues Anglade) porterà dei risvolti inaspettati nella vita di Nikita, che sarà costretta a dividere la sua anima da sicario da quella di una comune donna innamorata…
"La lunga sequenza iniziale, con la macchina da presa che sembra impazzita, tanto si muove per tallonare i personaggi, è un piccolo capolavoro. Il ritmo è vertiginoso; l'ambiente cupo, quasi metafisico, vagamente ispirato alla "science fiction". Poi il film prende una cadenza diversa, meno veloce ma sempre ben condotta. Lo spettacolo, infine, ha la meglio su tutto il resto. Ha ragione Chabrol. Questi nuovi registi non vogliono cambiare niente. Però fanno un cinema strepitoso, furbo, avvolgente, in grado di inchiodarti due ore sulla poltrona." (Claudio Siniscalchi, La Rivista del Cinematografo)
La pellicola ottene una nomination ai Golden Globe del 1992 come ‘Miglior film straniero’. Inoltre, fece incetta di candidature ai Premi César, durante i quali Anne Parillaud conquistò la categoria ‘Miglior attrice protagonista’.
Il film ispirò due omonime serie televisive. La prima, di produzione canadese, andò in onda dal 1997 al 2001, mentre l’altra serie di produzione americana, con protagonista Maggie Q, andò in onda dal 2010 al 2013. Nel 1993, fu rilasciato il remake del film dal titolo ‘Nome in codice: Nina’, diretto da John Badham.
Bob (Tchéky Karyo): Regola numero uno: mai la prima pallottola. Amande (Jeanne Moreau): Non dimenticare: due cose non conoscono limiti, la femminilità e i modi di abusarne. Amande:Un sorriso è una carezza a fior di pelle... tenerezza... è quasi uno stato d'animo.
Attore | Ruolo |
---|---|
Anne Parillaud | Nikita |
Tchéky Karyo | Bob |
Jean-Hugues Anglade | Marco |
Jeanne Moreau | Amande |
Philippe Leroy | Grossman |
Jean Reno | Victor |
Patrick Fontana | Coyote |
Roland Blanche | Poliziotto Dell'Interrogatorio |
Jacques Boudet | Il Farmacista |
Jean Bouise | Il Capo Di Gabinetto |
Marc Duret | Rico |
Philippe Du Janerand | Ambasciatore/Jules |
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