Mulholland Drive, film diretto da David Lynch, racconta la storia dell’amicizia tra Betty Elms (Naomi Watts), aspirante attrice appena approdata a Hollywood, e Rita (Laura Harring), una donna affetta da amnesia in seguito a un incidente d’auto su Mulholland Drive. Tutto ha inizio subito dopo il sinistro, quando la sopravvissuta, in forte stato di shock, si rifugia nel giardino di una villa dove si addormenta. Al suo risveglio, decide di entrare nell’abitazione dove poco dopo irrompe Betty che, sorpresa di trovare un’intrusa in casa di sua zia Ruth, cerca di capire di chi si tratti. Quando scopre che ha di fronte a una donna colpita da amnesia, decide di aiutarla a recuperare la memoria. Così comincia a curiosare tra i suoi effetti personali e trova nella borsa un’ingente somma di denaro e una strana chiave blu.
Nel frattempo sul set il regista Adam Kesher (Justin Theroux) viene minacciato da due mafiosi che gli ordinano di scegliere per il ruolo principale del suo film Camilla Rhodes, un’attrice sconosciuta. L’uomo non vuole accettare, ma si trova costretto a farlo quando sua moglie, che lo ha tradito, lo butta fuori casa e gli chiude il conto in banca. Intanto Betty continua ad aiutare Rita nella ricerca della memoria perduta e, mentre pranzano da Winkie's, il nome della cameriera, Diane, fa riaffiorare un ricordo legato a una certa Diane Selwyn, che le due donne si mettono subito a cercare. Quando, tuttavia, trovano il suo appartamento, scoprono il misterioso cadavere di una donna in avanzato stato di decomposizione…
"Inizio avvincente, come sempre in Lynch. Un'ora almeno di cinema puro, trasognato, disperato, perturbante, sensuale. Dopo quell'ora neppure Lynch sa più esattamente cosa stia raccontando, ma lo racconta a meraviglia. Per gli irriducibili di 'Twin Peaks', 'Velluto blu', 'Strade perdute', per chi di Hollywood non percepisce il sogno ma l'incubo". (Piera Detassis, 'Panorama', 10 gennaio 2002)"David Lynch torna al suo stile più personale per raccontare una bella metafora sul cinema. Tensione, mistero, sensualità, eleganza d'epoca, romanticismo alla Raymond Chandler, storie inestricabili e confuse ma grande atmosfera, emozioni vissute come in sogno, la vita ingenua e torbida delle ragazze." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 15 febbraio 2002) "Una sfida alla logica. Un efficace, provocatorio deragliamento onirico. Un film che fa l'amore con un altro film. Si sente nel finale la fatica di ridurre per il cinema un progetto televisivo molto ampio e complesso, abortito per sfiducia dei produttori". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 14 febbraio 2002) "Sulle prime sembra uno script di John Landis girato da David Lynch. Ma c'è del metodo in tanta follia. E quel provino esilarante che con un lungo bacio abolisce il confine tra finzione e realtà, è forse la chiave di questo film Ufo, molto wellesiano, sul trucco e l'illusione. A Cannes vinse il premio per la regia ex-aequo con i Coen. Ora, a sorpresa, è candidato agli Oscar sempre per la regia. Non la spunterà, ma sarebbe una bella rivincita contro i ragionieri del copione, i maghi della formuletta che piacciono tanto a Hollywood". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 febbraio 2002)"Dopo la parentesi del semplice, bellissimo, 'Una storia vera', David Lynch ha di nuovo perduto la strada. Non che 'Mulholland Drive' sia brutto, tutt'altro: ha stile, atmosfera, il gusto dello humour nero e l'impronta dell'autore. Solo che, tornando dalle parti di 'Twin Peaks' e 'Strade perdute', il cineasta fa una nuova variazione - non la sua più riuscita - su un repertorio un po' logoro per l'uso: i mondi comunicanti, lo scambio d'identità, le premonizioni, l'abisso tra la levigata rappresentazione 'all american' della realtà e i vermi immondi che ci brulicano sotto". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 marzo 2002)
Inizialmente Lynch aveva presentato il progetto senza un finale perché se ne facesse una serie televisiva. I produttori, però, hanno respinto l’idea optando per farne un film. Il Festival di Cannes ha premiato David Lynch per la Miglior regia (2001).
La pellicola ha inoltre ottenuto una candidatura ai Premi Oscar, quattro nomination ai Golden Globes e una ai Nastri d’Argento (2002). Lynch non ha mai voluto commentare il significato del film o parlare dei dettagli dell’intreccio. La Mulholland Drive è apparsa anche in Strade perdute dello stesso Lynch.
Attore | Ruolo |
---|---|
Naomi Watts | Betty Elms |
Laura Harring | Rita |
Ann Miller | Coco |
Justin Theroux | Adam Kesher |
Chad Everett | Jimmy Katz |
Billy Ray Cyrus | Gene |
Robert Forster | Harry Mcknight |
Mark Pellegrino | Joe |
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