Miele, film diretto da Valeria Golino, vede protagonista la trentenne Irene (Jasmine Trinca), una studentessa di medicina. La ragazza ha un lavoro in incognito: facendosi chiamare con il nome in codice Miele, aiuta le persone malate allo stadio terminale, offrendo loro la possibilità di abbreviare l’agonia e la sofferenza grazie all’eutanasia.
A causa di questa sua attività segreta, Irene viaggia molto e non ha rapporti stabili, conducendo un’esistenza difficile e solitaria. Il suo unico amico è Rocco (Libero De Rienzo), colui che le fornisce inoltre i contatti di coloro che vogliono avvalersi del suo aiuto.
Un giorno a richiedere i servizi d’Irene è l’ingegner Carlo Grimaldi (Carlo Cecchi), un uomo sulla settantina apparentemente in buona salute. L’uomo, malato da tempo di depressione, ha deciso di porre fine alla sua esistenza, a suo dire già durata abbastanza. Da quell’incontro nasce una particolare amicizia, in cui Irene avrà modo di mostrare il lato più autentico di se stessa e di approfondire le reali motivazioni dell’anziano nel voler morire...
A Valeria Golino va riconosciuto il merito e il coraggio di non essersi scelta un tema e una storia facili, per l’esordio nella regia. Miele, infatti, tocca corde e temi che, in un paese come il nostro più ancora che in altri, sono ad alto rischio di polemiche e strumentalizzazioni. Ma la neoregista, che qui sceneggia anche e rinuncia con intelligenza al voler apparire sullo schermo, mostra una determinazione e una misura che la mettono al riparo dalle critiche più ideologiche. Golino si aggrappa ad una protagonista tormentata e sofferente, interpretata con altalenante intensità da Jasmine Trinca, fornendo a Miele uno sguardo e un punto di vista squisitamente ma mai militantemente femminili, ragionando sui temi della vita e della morte ponendo questioni che riguardano soprattutto la degna continuazione della prima, prima ancora che una libera e dignitoso scelta della seconda. (federico gironi)
Si tratta del primo lungometraggio diretto da Valeria Golino.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Angela Del Fabbro.
La pellicola è stata presentata nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes nel 2013.
Attore | Ruolo |
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Barbara Ronchi | Sandra |
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