Lincoln, film biografico diretto da Steven Spielberg, racconta la storia di Abraham Lincoln (Daniel Day-Lewis) nei suoi ultimi mesi di vita. Siamo nel 1865, quasi al termine della guerra di secessione americana, e il presidente Lincoln, appena rieletto per un secondo mandato, è alle prese con l’abolizione della schiavitù, tentando di far approvare il XIII Emendamento della Costituzione dalla Camera, perché crede che il Parlamento, una volta concluso il conflitto, si rifiuterebbe. Così, come prima mossa, cerca l’unità del Partito repubblicano, promettendo alla famiglia conservatrice di Preston Blair (Hal Holbrook) negoziati con gli Stati del Sud per concludere la guerra il prima possibile. Ma deve anche conquistare l’approvazione della fazione radicale, guidata da Thaddeus Stevens (Tommy Lee Jones), con il quale non corre buon sangue da tempo.
Nonostante il presidente riesca nel suo intento, non è ancora sufficiente. Deve infatti accaparrasi anche il voto dei Democratici, non troppo favorevoli all’abolizione della schiavitù. Lincoln decide così di utilizzare qualsiasi mezzo pur di raggiungere il suo obiettivo: il segretario di Stato William Seward (David Strathairn) paga tre individui alquanto loschi che offrano incarichi redditizi ai deputati Democratici, in cambio di un voto favorevole. Nel frattempo, oltre alle questioni politiche, il presidente deve occuparsi anche di sua moglie Mary (Sally Field) che è affetta da nevrosi, e di suo figlio Robert (Joseph Gordon-Levitt) che vuole abbandonare gli studi di Giurisprudenza contro il volere del padre, per allearsi tra i nordisti. Tutto si complica quando, in seguito all’ultima battaglia sanguinosa, una delegazione del Sud decide di avviare i negoziati per la pace, mettendo così in pericolo l’approvazione dell’emendamento per abolire la schiavitù…
Più che un film biografico su uno dei Presidenti più importanti e amati nella storia degli Stati Uniti , un'invocazione al recupero della centralità della politica, della sua pratica, dei suoi compromessi. Film tutto di parola e ragionamento, motori unici di ogni possibile azione, intellettuale e fisica, Lincoln sembra una versione di “The West Wing” ambientata del 1865, un racconto intimo e retroscenistico sui meccanismi del potere, perfino sulla sua declinazione attraverso l’attività oratoria. Spielberg racconta ed endorsa quella che allora e ieri era una realpolitik, capace di toccare tanto il pubblico quanto il privato, e che (la condanna è implicita) in un passato più recente è degenerata spesso in un’attività priva di etica e morale. (f.g.)
Il film è tratto dal libro intitolato Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin (2005). Inizialmente era stato scelto Liam Neeson per il ruolo di protagonista.
Successivamente, in accordo con il regista e la casa di produzione, l'attore abbandonò il progetto perché era troppo vecchio per interpretare il personaggio di Lincoln. La pellicola ha vinto numerosi riconoscimenti, tra cui due Premi Oscar (su dodici candidature) e un Golden Globe, oltre a ottenere una nomination per i David di Donatello (2013).
Attore | Ruolo |
---|---|
Daniel Day-Lewis | Abraham Lincoln |
Sally Field | Mary Todd Lincoln |
David Strathairn | William Seward |
Joseph Gordon-Levitt | Robert Lincoln |
Tommy Lee Jones | Thaddeus Stevens |
James Spader | W.N. Bilbo |
Hal Holbrook | Preston Blair |
John Hawkes | Robert Latham |
Jackie Earle Haley | Alexander Stephens |
Bruce McGill | Edwin Stanton |
Tim Blake Nelson | Richard Schell |
Joseph Cross | John Hay |
Jared Harris | Ulysses S. Grant |
Lee Pace | Fernando Wood |
Peter McRobbie | George Pendleton |
Gulliver McGrath | Tad Lincoln |
Gloria Reuben | Elizabeth Keckley |
Jeremy Strong | John Nicolay |
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