LA TRAMA DI LEATHERFACE
Leatherface, film horror diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury, racconta la storia di Faccia di cuoio, un ragazzino che abita in una fattoria dove accadono cose a dir poco inquietanti. Per il suo compleanno il piccolo Jedidiah "Jed" Sawyer (Sam Strike) ha ricevuto una torta fatta di panna e budella di maiale e, per regalo, una motosega. È allora che scopre che i suoi genitori vogliono che la usi per uccidere il vicino accusato di aver rubato dei maiali. A incoraggiarlo è soprattutto la madre Verna (Lili Taylor), ma Jed non è capace di commettere un atto così violento. Dopo qualche tempo l’indole omicida della famiglia Sawyer lo spinge ad attirare una ragazza, Betty Hartman, in un fienile dove viene brutalmente uccisa dai suoi parenti.
Questa volta, però, il fidanzato della ragazza chiama gli agenti di polizia che intervengono sul posto, guidati dal ”Texas ranger" Hal Hartman (Stephen Dorff), il padre di Betty. L’uomo, che sa bene di cosa sono capaci i Sawyer, decide di vendicarsi prendendo in consegna Jed e gli altri minorenni e portandoli al "Gorman House", un riformatorio minorile. Tutto precipita quando Verna, che rivuole suo figlio, fa irruzione nell’istituto e, nel caos generale, provoca una ribellione che finisce nel sangue…
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RECENSIONE
Il tentativo di spiegare le origini di un personaggio iconico del cinema horror, mostrandocelo senza la maschera con cui lo abbiamo sempre visto, è rischioso e difficilmente aggiunge fascino all'originale. C'è stato un momento in cui Leatherface è stato un bambino prima è un ragazzo poi, che era, o poteva diventare normale? Quella della origin story è una tentazione a cui hanno ceduto gli autori dell'ottavo film di una saga nata dal seminale horror di Tobe Hooper del 1974. I registi dell'apprezzato A l'interieur, Bustillo e Maury, sulla traccia di una sceneggiatura piena di luoghi comuni, imbastiscono un horror di media fattura con abbondanti dosi di gore e di azione, ma la storia è poco più di un involucro che non ha le spalle abbastanza forti per sostenere un personaggio leggendario come Faccia di cuoio e si affloscia proprio nel finale. Leatherface piacerà probabilmente di più a chi non ha il culto dell'originale ma non lascia alcun segno nella mitologia. Lily Taylor, che dà vita al personaggio della madre, assente nells visione di Tobe Hooper, sembra capitata nel film sbagliato. (Daniela Catelli - Comingsoon.it)
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PANORAMICA SU LEATHERFACE
E' l'Italia ad avere il privilegio dell'uscita in anteprima mondiale di Leatherface (al cinema dal 14 settembre 2017), horror dedicato all'iconico assassino con la maschera di pelle umana e la motosega, protagonista del leggendario Non aprite quella porta, diretto dal grande regista horror Tobe Hooper, scomparso all'improvviso il 26 agosto 2017. Forse nessuno potrebbe replicare oggi quel film epocale del 1974, con la sua energia selvaggia e feroce, realizzato in condizioni insostenibili nel caldo torrido di un’estate texana, con un budget praticamente inesistente e gli attori resi isterici dalle condizioni estreme della lavorazione, come la puzza delle carcasse di animali in rapida decomposizione, fatte venire sul set per conferire maggior realismo alla messa in scena. Meno sanguinolento di quanto tutti lo ricordino (ma psicologicamente ancora sconvolgente), The Texas Chainsaw Massacre è un film unico nel suo genere ma che ha fatto scuola, amato non solo dai fan ma anche da insospettabili maestri del cinema.
Dal capostipite è nata una progenie di 7 film (tecnicamente due sequel, un reboot, un prequel, un remake, un prequel del remake e un prequel): il migliore, finora, resta quello diretto nel 1986 dallo stesso Hooper, seguito nel 1990 da Leatherface - Non aprite quella porta 3 di Jeff Burr (con uno dei primi ruoli di Viggo Mortensen), poi da Non aprite quella porta IV di Kim Henkel, cosceneggiatore dell'originale, con Renee Zellweger e Matthew McConaughey (1994), Non aprite quella porta di Marcus Nispel (2003), Non aprite quella porta - L'inizio di Jonathan Liebesman (2006), Non aprite quella porta 3D di John Luessenhop (2013) e infine Leatherface, che racconta le origini del membro più disturbato e mostruoso dell'orrida famiglia di cannibali Sawyer, il “piccolo” di casa. L’azione dell’ottavo film della serie prende il via quando quattro ragazzi fuggono da un manicomio portandosi dietro un’infermiera: uno di loro, non sappiamo quale, diventerà il macellaio texano. Dietro la macchina da presa tornano, dopo l'esperienza del tedesco Nispel, due registi europei, i francesi Alexandre Bustillo e Julien Maury, due specialisti del genere di cui si ricorda soprattutto il bel debutto con A l’intérieur del 2007. Prima di approdare a questo progetto sono stati per un periodo candidati a dirigere Halloween 2, sequel del remake di Rob Zombie e Hellraiser, reboot del film di Clive Barker.
Tra gli attori giovani di Leatherface, sono noti gli attori Sam Strike (le serie tv EastEnders e Testimoni silenziosi) e Finn Jones, interprete di Iron Fist e The Defenders, ma soprattutto il sir Loras Tyrell del Trono di Spade. Tra gli attori più anziani troviamo Lily Taylor nel ruolo di Verna Sawyer (probabilmente la madre, assente nel film di Hooper), attrice dalla lunghissima carriera, legata a tanti film famosi, molto amata da registi come Alan Rudolph e Robert Altman, anche se molti la ricorderanno per il suo ruolo premio Emmy nella serie Six Feet Under. C’è poi Stephen Dorff, che ha esordito al cinema, giovanissimo, nel 1987, con un horror ribattezzato in Italia Non aprite quel cancello. Da allora è apparso in decine di film, tra cui Nemico pubblico di Michael Mann, dove recitava anche Lily Taylor. Le riprese di Leatherface si sono svolte in Bulgaria tra il maggio e il giugno del 2015: ci sono voluti dunque più di due anni perché il film arrivasse sugli schermi, stuzzicando la curiosità dei fan che si augurano che sia valsa la pena di aspettare tanto.
CURIOSITÀ SU LEATHERFACE
È l’ottavo film della saga Non aprite quella porta e il prequel dell'omonimo film del 1974. Per le riprese è stat ricostruita fedelmente la Sawyer House, quella della pellicola originale (1974).
Inizialmente per il ruolo di Verna era stata scelta Angela Bettis. Dopo aver abbandonato per conflitti di programmazione, è stata sostituita da Lili Taylor.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI LEATHERFACE
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