Vito Polara, giovanotto napoletano di pochi scrupoli, è divorato dall'ambizione di arrivare ad ogni costo alla fortuna. Per qualche tempo si occupa di contrabbando di sigarette ma, avendo avuto modo di osservare l'andamento del mercato dei prodotti ortufrutticoli a Napoli, decide di inserirsi a forza nell'organizzazione camorristica che lo domina e lo sfrutta, ritraendone lauti guadagni. Avuti dei denari in prestito, Vito costringe un contadino a vendergli i suoi prodotti, benchè questi siano riservati in esclusiva al potente capo dell'organizzazione, Salvatore Aiello. Vito non esita ad affrontare direttamente costui, gridandogli in viso le proprie ragioni. Aiello vorrebbe far pagare caro al giovanotto la sua audacia ma, esortato alla prudenza, acconsente ad accoglierlo nell'organizzazione. Inebriato dalla vittoria riportata, Vito crede di avere ormai in pugno la fortuna. Si fidanza con Assunta, una vicina di casa, acquista un appartamento lussuoso, si carica di debiti. Spinto dall'ambizione e da un'eccessiva fiducia nelle proprie forze, s'imbarca in una impresa assai più pericolosa di quella condotta felicemente a termine: decide cioè di trasgredire gli ordini di Aiello. Costui, per fare salire i prezzi, ha dato ordine che nessun carico di pomodori arrivi in città prima di una settimana. Vito invece promette ad un grossista di fornirgli subito una certa quantità del prodotto. Quando i contadini, impauriti per la presenza degli uomini di Aiello, si rifiutano di osservare i patti conclusi con Vito, questi, lasciata la sposa subito dopo la cerimonia nuziale, corre in campagna e riesce a caricare il prodotto acquistato, scortando i carri fino ai magazzini generali. Ma qui viene freddato a revolverate da Aiello. Serie tv, Show e Film su NOW!
"(...) Colpisce, in un esordiente, tanta bella sicurezza di mestiere (...). Ciò che salva Rosi dall'accusa di eccessivo americanismo è di aver studiato la storia (...) in un ambiente preciso, in una cornice non occasionale (...). Il serio esordio di Rosi rivela un temperamento di singolare rilievo, ma ancora debole nella costruzione di personaggi che, o sono incerti, come quello di Vito, o troppo secondari come quello di Assunta (...) o facili schemi come quello di Ajello. Il che non significa che l'opera non sia fra le più ragguardevoli degli anni più recenti del cinema italiano". (Ernesto G. Laura, "Bianco e Nero", 10/11, 1958)."La responsabilità di Rosi, nell'attuale situazione del cinema italiano, è palese. Non meno evidente quella della critica che, quasi unanime, ha accolto il giovane regista e il suo film come due grandi e autentiche rivelazioni. (...) La critica contribuise (...) a creare un nuovo mito - il mito Rosi - che, una volta creato, abbandonerà probabilmente assai presto, con grave danno per il Rosi stesso, il quale in ogni caso ha bisogno più di riserve e di critiche, che di elogi più o meno incondizionati." (Guido Aristarco, 'Cinema Nuovo', 135, settembre-ottobre 1958)
- FONICO: OVIDIO DEL GRANDE.- PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ALLA XIX MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (1958) EX-AEQUO CON "LES AMANTS" DI LOUIS MALLE.- NASTRO D'ARGENTO 1959 PER IL SOGGETTO, IL PRODUTTORE E IL MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (NINO VINGELLI).
Attore | Ruolo |
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José Suárez | Vito Polara |
Rosanna Schiaffino | Assunta |
Nino Vingelli | Gennaro |
Decimo Cristiani | Salvatore Ajello |
Pasquale Cennamo | Ferdinando Ajello |
José Jaspe | Raffaele |
Tina Castigliana | La madre di Vito |
Elsa Valentino Ascoli | La madre di Assunta |
Ubaldo Granata | Califano |
Elsa Fiore | La sorella di Vito |
Ezio Vergari | Antonio |
Concetta Petito | Zia Rosa |
Rosita Pisano | La lavandaia |
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