Je verrai toujours vos visages, il film diretto da Jeanne Herry, affronta la questione della giustizia riparativa. Si tratta di una pratica para-giudiziaria che consiste nel mettere a confronto diretto le vittime e gli autori del reato.
Quello che succede in una seduta è esattamente l’opposto di quello che succede in un tribunale durante il processo. Vittime e criminali, riuniti in circolo si parlano in maniera diretta, senza avvocati o altri intermediari, confrontandosi ed esprimendosi liberamente con l’obiettivo di fare chiarezza e ricostruire un rapporto. Il tutto ovviamente reso possibile da una stretta supervisione che tutela la sicurezza di entrambi.
In questo film vengono raccontate le storie di condannati come Nassim, Issa e Thomas e di vittime come Grégoire, Nawelle, Sabine e Chloé.
Attraverso le loro confessioni e riflessioni vengono mostrate le loro paure e la loro rabbia, ma soprattutto la speranza di riuscire a riparare.
La giustizia riparativa, presente in Francia dal 2014, consiste nel considerare il danno fatto alle persone come reato principale. L'autore del reato ha l’obbligo di rimediare alle conseguenze lesive della sua condotta. In questo processo è necessario un coinvolgimento attivo della vittima.
Non è la prima volta che la regista Jeanne Herry porta sullo schermo un tema sociale dedicato, in Pupille (2022) era stato affrontato il tema dell’adozione. In questo caso si tratta di un argomento, la giustizia riparativa, molto attuale ma poco conosciuto e spesso frainteso. Questo film ha anche lo scopo di fare chiarezza.
La regista ha anche diretto 2 episodi della serie TV Chiami il mio agente! nel 2017.
Attore | Ruolo |
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Adèle Exarchopoulos | |
Gilles Lellouche | |
Miou-Miou | |
Leïla Bekhti | |
Dali Benssalah | |
Suliane Brahim | |
Élodie Bouchez | |
Jean-Pierre Darroussin | |
Denis Podalydès | |
Fred Testot | |
Birane Ba |
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