Il ponte sul fiume Kwai è un film drammatico del 1957 diretto da David Lean.
La vicenda si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale, in Birmania. Un battaglione inglese, comandato dal colonnello Nicholson (sir Alec Guinness), è catturato dai giapponesi e mandato come forza lavoro in un campo di concentramento. In tono di sfida contro i carcerieri giapponesi, il battaglione inglese entra nel luogo di prigionia fischiettando orgogliosamente la "Colonel Bogey March", da sempre espressione del coraggio e della dignità britannica di fronte alle difficoltà.
Il colonnello Saito (Sessue Hayakawa), il comandante del campo, ordina ai prigionieri la costruzione di un ponte sopra il fiume Kwai, sul quale dovrà passare la ferrovia che permetterà ai giapponesi di portare truppe ed equipaggiamento sul fronte birmano. Il ponte dovrà essere completato entro tre mesi.
Appellandosi alla Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, Nicholson si rifiuta di sottoporre gli ufficiali al lavoro manuale.
Per punire l’insubordinazione, il comandante giapponese condanna Nicholson alla reclusione in una minuscola baracca di lamiera e i suoi ufficiali a rimanere in piedi sotto il sole. Durante la notte tre prigionieri tentano di fuggire dal campo di concentramento. Due vengono uccisi subito dai giapponesi. Sopravvive solo l’americano Shears (William Holden), un soldato semplice che al momento della cattura si era finto ufficiale per ottenere un trattamento migliore in prigionia.
Shears riesce a raggiungere un ospedale britannico a Ceylon e a informare il comando alleato del progetto dei giapponesi. Nel frattempo, la costruzione del ponte ferroviario è molto indietro rispetto ai programmi, in parte a causa di molti boicottaggi appositamente predisposti dai prigionieri britannici.
Saito ha una scadenza e, se non riuscisse a soddisfarla, ciò gli procurerebbe una grande vergogna. Allora, pur di sbloccare la situazione, Saito fa liberare Nicholson e tutti gli altri ufficiali e cede ad ogni richiesta del colonnello britannico, prima tra tutte ritirare l’ordine di lavoro per gli ufficiali.
Tornato tra i soldati, Nicholson chiede ai suoi di impegnarsi più alacremente nella costruzione del ponte e di sospendere ostruzionismo e sabotaggi, per dimostrare ai carcerieri la superiorità della civiltà britannica.
Saito, pur di vedere completato il ponte entro la scadenza prevista, si fa addirittura convincere da Nicholson ad affidargli la direzione dei lavori. Viene così decisa la costruzione di un nuovo ponte in un luogo più adatto, che verrà ultimato entro tre mesi.
Intanto a Ceylon, Shears viene smascherato alla vigilia del rimpatrio: il maggiore Warden (Jack Hawkins) s’impegna a non comunicare agli americani l’inganno di Shears, evitandogli la corte marziale, se lui farà da guida a un commando alleato attraverso la giungla. Il gruppo avrà il compito di raggiungere il ponte e farlo saltare in aria il giorno dell’inaugurazione.
Nei giorni seguenti, mentre il ponte cresce, Nicholson diventa ossessionato dalla sua idea di costruirlo alla perfezione. Nella sua ottica ormai distorta, Nicholson vede il ponte come un monumento a se stesso e alla sua carriera militare, perdendo di vista il fatto che andrà a beneficio dei giapponesi. Intanto, attraverso una marcia forzata nella giungla, il commando alleato sta raggiungendo il fiume Kway...
"Il film, premiato con 7 oscar, racconta la lotta psicologica tra i due "duri" ufficiali. Famosissima la marcetta "fischiettata". (Teletutto)"Questo film miliardario che è insieme tragedia e commedia, denuncia contro la guerra e omaggio a quelli che la fanno, concilia l'avventura con l'ironia, le ambizioni artistiche con lo spettacolo." (Laura e Morando Morandini, Telesette)"Un celebre kolossal alla maniera di David Lean: azione, spettacolo, ma anche molta interiorità. Nonostante la lunghezza e l'eccesso di "diramazioni" della vicenda, il film resta indimenticabile grazie alla straordinaria interpretazione di Alec Guinness." (Francesco Mininni, Magazine italiano tv)
Nel 1958 Il ponte sul fiume Kway (The Bridge on the River Kwai) ottenne 7 nomination all’Oscar, aggiudicandosi premi in 6 categorie: Miglior film (Sam Spiegel), Migliore regia (David Lean), Miglior attore protagonista (Alec Guinness), Miglior sceneggiatura non originale (Pierre Boulle, Carl Foreman e Michael Wilson), Miglior fotografia (Jack Hildyard), Miglior montaggio (Peter Taylor), Miglior colonna sonora (Malcolm Arnold).
Nel 1958 il film ottenne anche 3 Golden Globe e un David di Donatello.
Una caratteristica memorabile del film è il motivo che viene fischiettato dai prigionieri di guerra mentre entrano nel campo di concentramento giapponese: si tratta della Colonel Bogey March, diventata subito famosa all’uscita del film. Il pezzo fu originariamente scritto nel 1914 da Kenneth Alford. Durante la seconda guerra mondiale i soldati britannici aggiunsero alla melodia un testo che metteva in ridicolo Hitler e i più alti gerarchi del Terzo Reich.
Il film è tratto dal romanzo “Le Pont de la Riviere Kwai” di Pierre Boulle pubblicato nel 1952.
Dal Romanzo "Le Pont De La Riviere Kwai" Di Pierre Boulle
Attore | Ruolo |
---|---|
Alec Guinness | Col. Nicholson |
Jack Hawkins | Maggiore Warden |
Sessue Hayakawa | Col. Sajto |
William Holden | Shears |
James Donald | Mag. Clipton |
Geoffrey Horne | Ten. Joyce |
André Morell | Col. Green |
Henry Okawa | Cap. Kanematsu |
Javanart Punynchoti | Ragazza Indigena |
Vilaiwan Seeboonreaung | Ragazza Indigena |
Ann Sears | Infermiera |
Keiichiro Katsumoto | Ten. Miura |
Percy Herbert | Grogan |
Harold Goodwin | Baker |
Kannikar Dowlee | Ragazza Indigena |
Ngamta Suphaphongs | Ragazza Indigena |
Peter Williams | Cap. Reeves |
M. R. B. Chakrabandu | Yai |
John Boxer | Magg. Hughes |
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