Nel 1918 il poeta Dino Campana viene giudicato pazzo e rinchiuso nel manicomio di Castel Pulci in Toscana. Lo psichiatra che lo ha in cura si interessa al suo caso e cerca di comprendere quale rapporto vi sia tra arte e follia. Durante i colloqui, tra i due nasce una forte amicizia e il poeta riesce a rievocare il suo passato, la sua infanzia, e tutti i momenti traumatizzanti che lo avevano segnato.
"Aiutato da un ottimo gruppo di attori e di tecnici e dal respiro amichevole di una coppia 'fraterna' di produttori, Antonio e Pupi Avati, il regista riesce a comunicare il disagio, disegnando molto bene gli eccessi dello zio Mario che predica l'Apocalisse davanti alla scuola elementare, si sporca di escrementi, chiede e poi rifiuta la comunione, ma riesce forse a vedere qualche luce al di là dell'Appennino". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera')
Attore | Ruolo |
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Gianni Cavina | Dino Campana |
Luca Galzerano | Dino da bambino |
Tazio Torrini | Dino adolescente |
Luca Biagini | Giovanni Campana |
Enrica Maria Modugno | Fanny |
Giuseppe Battiston | Zio Mario |
Lina Bernardi | Francesca |
Enzo Brogi | Manlio |
Roberto Nobile | Pariani, lo psichiatra |
Ciro Scalera | Torquato |