Il Labirinto del Silenzio, il film diretto da Giulio Ricciarelli, racconta la storia di un giovane pubblico ministero che decide di mettersi alla ricerca della verità alla fine degli anni 50. Combattendo contro ogni ostacolo immaginabile, supera i suoi limiti e quelli di un sistema, dove è più facile dimenticare che ricordare.
Sullo sfondo di eventi realmente accaduti, Il labirinto del silenzio getta uno sguardo molto personale e particolare sullo stile di vita degli anni del "miracolo economico", l'era delle sottogonne e del rock'n'roll, in cui le persone volevano solo dimenticare il passato e guardare avanti. Il film racconta un capitolo poco noto di quegli anni, che fondamentalmente hanno cambiato il modo in cui la Germania guardava al suo passato. Il film è una storia di coraggio, responsabilità e di lotta per la giustizia.
Germania 1958. Ricostruzione, miracolo economico. Johann Radmann (Alexander Fehling) è stato recentemente nominato Pubblico Ministero e, come tutti i novizi, si deve accontentare di occuparsi dei verbali automobilistici. Un giorno, il giornalista Thomas Gnielka (André Szymanski) causa un gran trambusto in tribunale, Radmann lo ascolta con interesse: un amico di Gnielka avrebbe riconosciuto un insegnante, che secondo lui sarebbe un'ex guardia di Auschwitz, ma nessuno è interessato a perseguirlo legalmente. Contro il volere del suo diretto superiore, Radmann inizia ad esaminare il caso, e così cade in una rete di repressione e negazione, ma anche di idealizzazione. In quegli anni, "Auschwitz" era una parola che alcune persone non avevano mai sentito pronunciare, mentre altri volevano solo dimenticarla il più presto possibile. Solamente il Pubblico Ministero Generale, Fritz Bauer (Gert Voss), incoraggia la curiosità di Radmann; lui stesso, da tutta la vita, spera di riportare all'attenzione pubblica i crimini commessi ad Auschwitz, ma gli mancano i mezzi legali per un’azione penale. Quando Johann Radmann e Thomas Gnielka trovano dei documenti che riconducono ai colpevoli, Bauer si rende conto immediatamente di quanto siano esplosivi e affida ufficialmente il caso a Radmann. Il giovane Pubblico Ministero si dedica anima e corpo al suo nuovo incarico ed è deciso a scoprire cosa sia davvero accaduto all’epoca. Interroga testimoni, passa al setaccio gli archivi, raccoglie le prove e si immerge talmente a fondo nel caso da dimenticarsi qualsiasi altra cosa, anche di Marlene Wondrak (Friederike Becht), della quale si è perdutamente innamorato. Radmann supera ogni confine, tralascia gli amici, i colleghi e i suoi alleati, e viene inghiottito in un labirinto di bugie e di sensi di colpa, alla disperata ricerca della verità. Quello che scoprirà alla fine, cambierà il paese per sempre.
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Il labirinto del silenzio non è un film per spettatori cervellotici, ma per chi desidera semplicemente imparare qualcosa, meglio se attraverso un processo di identificazione con un eroe che dubita ed entra in crisi, precipitando temporaneamente nel gorgo della rinuncia. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Gli sceneggiatiori Elisabeth Bartel e Giulio Ricciarelli hanno deciso di raccontare una storia fittizia, sebbene incastonata sullo sfondo di eventi realmente accaduti e con l'inclusione di persone realmente esistenti. "Mentre il Pubblico Ministero Generale Fritz Bauer e il giornalista Thomas Gnielka esistono davvero, il protagonista, il giovane Pubblico Ministero Johann, era un personaggio inventato, un concentrato dei tre pubblici ministeri che condussero veramente le indagini all'epoca," spiega la produttrice Uli Putz. "La sfida più grande nello sviluppo della sceneggiatura era bilanciare al meglio gli elementi individuali: da un lato, volevamo conservare i fatti decisivi, e dall'altro aggiungere una componente emozionale all'azione." Inoltre, puntualizza Putz, c0era la necessità di inserire informazioni quanto più casualmente possibile sui tempi in cui la storia ha luogo. Ad esempio, il fatto che molti soldati non fossero ancora tornati dalla loro prigionia.
Allo scopo di descrivere gli eventi storici quanto più fedelmente possibile, gli sceneggiatori del film Il labirinto del silenzio hanno cercato sin dall'inizio un aiuto esperto: infatti, durante la fase di ricerche, Elisabeth Bartel ha contattato lo storico Werner Renz del Fritz Bauer Institute. "Nella primavera del 2010, la Bartel mi presentò il progetto per la prima volta," racconta Renz. Negli anni successivi, ho letto le varie versioni della sceneggiatura”. Gli autori avevano raccontato la storia dei processi di Auschwitz attenendosi il più possibile ai fatti essenziali della vicenda: "Secondo il mio punto di vista, la sceneggiatura è molto autentica. Non esagera né distorce niente, e racconta correttamente l'inchiesta giuridica."
Dal Trailer Ufficiale in Italiano del Film
- Se ne occuperà Adenauer, è lui che comandaAttore | Ruolo |
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Alexander Fehling | Johann Radmann |
André Szymanski | Thomas Gnielka |
Friederike Becht | Marlene Wondrak |
Johannes Krisch | Simon Kirsch |
Hansi Jochmann | Erika Schmitt |
Johann Von Bülow | Otto Haller |
Robert Hunger-Bühler | Walter Friedberg |
Lukas Miko | Hermann Langbein |
Gert Voss | Fritz Bauer |
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