Il discorso del re è un film del 2010 ispirato alla storia vera del futuro re d’Inghilterra Giorgio VI, che, affetto da una severa balbuzie, cerca di risolvere il problema con uno specialista. Nonostante i numerosi percorsi terapeutici intentati dal principe Albert (Colin Firth), duca di York, secondo figlio di re Giorgio V, i risultati sono scoraggianti e il principe suscita forte imbarazzo durante le occasioni ufficiali. Fortunatamente, il suo ruolo istituzionale è limitato, essendo figlio cadetto: Albert decide quindi di rinunciare a tenere in futuro discorsi in pubblico.
Sua moglie, la duchessa Elizabeth (Helena Bonham Carter) riesce a convincerlo a rivolgersi a Lionel Logue (Geoffrey Rush), d’origine australiana e terapeuta dei problemi di linguaggio. Il principe è riluttante, credendo di trovarsi di fronte all’ennesimo fallimento, ma I metodi non convenzionali di Logue non sono percepiti in maniera positiva da Albert. Durante la prima seduta, convince il principe a recitare il monologo di Amleto ad alta voce mentre ascolta musica ad un volume assordante tramite delle cuffie. Anche se scettico, il nobile esegue e il terapeuta registra la sua voce. Tuttavia Albert, spazientito, interrompe prematuramente l’esercizio, ma prima che possa andarsene Lionel lo convince ad accettare la registrazione del monologo.
Dopo avere ascoltato il disco, il principe scopre con stupore di aver letto in maniera fluente, senza la minima esitazione. Dunque si decide a tornare da Logue, il quale intende instaurare con il paziente un rapporto confidenziale, che non tenga conto dei titoli e dei protocolli, così si fa chiamare col nome di battesimo e si rivolge ad Albert col soprannome datogli dai familiari: Bertie. Tra i due si crea un legame indissolubile che ridarà letteralmente voce al futuro sovrano.
Con 14 nomination ai Bafta e 12 candidature agli Academy Awards (ne ha poi vinti quattro), Il discorso del Re è una perfetta macchina da Oscar. Impeccabile, elegante, delicatamente ironico, a tratti malinconico, può fare affidamento su un impianto narrativo solido, su un terzetto di attori che padroneggiano perfettamente il proprio mestiere e su un protagonista – il re balbuziente Giorgio VI – costretto dagli eventi a combattere una durissima battaglia contro un handicap.
Queste caratteristiche, insieme al ritmo dolce del racconto e all'appeal che sempre possiedono le alterne vicende della monarchia britannica di ieri e di oggi, lo rendono rassicurante come solo i film in costume di provenienza britannica riescono ad essere. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Il Discorso del Re: leggi la nostra recensione completa del Film.
Il film è basato sulla vera storia di re Giorgio VI.
Vincitore come Miglior film, regia, sceneggiatura originale e attore protagonista ai Premi Oscar 2011.
Nove settimane prima dell'inizio delle riprese, Mark Logue, nipote del terapeuta Lionel Logue, ha trovato una grande scatola in soffitta che conteneva i documenti personali di suo nonno, tra cui gli appunti delle sessioni di logopedia con re Giorgio VI e oltre cento lettere personali ricevute dal sovrano. Mark Logue ha consegnato tutte le carte al regista, che poi sono state usate per la sceneggiatura del film.
Il regista ha girato il film in base all'agenda di Helena Bonham Carter, l'attrice, infatti, nello stesso periodo stava girando anche Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 ed Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2.
Nel film, Lionel impone a Bertie di non fumare durante le sedute, dicendogli che il fumo avrebbe finito per ucciderlo. Re Giorgio VI, infatti, è morto per un cancro al polmone nel 1952, a soli 56 anni.
All'età di 73 anni David Seidler è diventato la persona più anziana che abbia mai vinto un Oscar per la Migliore sceneggiatura originale. Anch’egli da piccolo h avuto problemi di balbuzie e ha raccontato di aver ascoltato alla radio il discorso alla nazione di Giorgio VI. Da adulto, ha scritto alla Regina madre Elizabeth Bowes-Lyon (vedova del sovrano e madre di Elisabetta II) chiedendo il permesso di usare la storia del re per un film. La Regina madre gli ha chiesto di non farlo mentre lei era ancora in vita e Seidler ha rispetto il suo volere (la Regina Madre è scomparsa nel 2002).
Bertie (Colin Firth): Sono un setaccia sassi, ho un setaccio di sassi setacciati ed uno di sassi non setacciati, perché sono un setaccia sassi. Lionel (Geoffrey Rush): Chiunque riesca a gridare vocali da una finestra aperta può imparare a tenere un discorso. Elizabeth Bowes-Lyon (Helena Bonham Carter): Sai, io ho rifiutato le tue prime due proposte di matrimonio non perché non ti amassi, ma perché non sopportavo l'idea di una vita regale. Non sopportavo l'idea di una vita di giri, doveri pubblici... una vita che non sarebbe stata più veramente mia. Ma poi ho pensato "balbetta così meravigliosamente... ci lasceranno in pace"! Lionel: È vero: non sono un dottore. E sì: ho recitato. Un pochino. Be', l'ho fatto nei pub e ho insegnato dizione nelle scuole. Quando ci fu la grande guerra in nostri soldati tornarono in Australia dal fronte, molti con nevrosi da guerra, incapaci di parlare. Qualcuno disse "Lionel, sei molto bravi in questa cosa del parlare. Potresti aiutare questi poveracci?" Ho fatto terapia dei muscoli, esercizi, rilassamento, ma sapevo che dovevo andare più a fondo. Quei poveri giovanotti avevano urlato dalla paura. Nessuno li stava ascoltando. Il mio compito era dar loro fede nella propria voce per far loro sapere che un amico li ascoltava. Dovrebbe suonare qualche campanello in voi, Bertie.
Attore | Ruolo |
---|---|
Colin Firth | Re Giorgio VI |
Guy Pearce | Re Edoardo VIII |
Helena Bonham Carter | Regina Elisabetta |
Timothy Spall | Winston Churchill |
Geoffrey Rush | Lionel Logue |
Jennifer Ehle | Myrtle Logue |
Derek Jacobi | Arcivecovo Cosmo Lang |
James Currie | Binky |
Tim Downie | Duca di Gloucester |
Michael Gambon | Re Giorgio V |
Anthony Andrews | Stanley Baldwin |
Eve Best | Wallis Simpson |
Claire Bloom | Regina Mary |
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