LA TRAMA DI IL DELITTO MATTARELLA
Il delitto Mattarella, il film diretto da Aurelio Grimaldi, segue la storia di
Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia, ucciso a Palermo nella centralissima Via Libertà, il 6 gennaio 1980. Secondo la vedova,
Irma Chiazzese, il killer fu il terrorista di destra
Valerio Fioravanti, da lei ripetutamente riconosciuto. Secondo il Giudice Istruttore,
Giovanni Falcone, Mattarella fu ucciso da neofascisti per uno scambio di “servizi” tra Cosa Nostra, Banda della Magliana (che trattava col capomafia
Pippo Calò il riciclaggio dei soldi mafiosi) e i NAR di Fioravanti, interessati a far evadere, con l’aiuto della mafia, il leader Concutelli, provvisoriamente rinchiuso nel carcere Ucciardone di Palermo. Ma Mattarella aveva avviato in Sicilia una giunta bianco-rossa con l’appoggio del PCI, in anticipo sulla Solidarietà Nazionale del suo maestro
Aldo Moro, con
Berlinguer.
I principali avversari politici di Mattarella furono i suoi compagni di partito: Lima,
Ciancimino,
Gioia e
Nicoletti. Secondo Giovanni Falcone non erano state trovate prove di una loro diretta responsabilità nell’omicidio-Mattarella. Ma il processo-Andreotti (con l’ex-premier democristiano dichiarato colpevole di associazione mafiosa fino al 1980, ma prescritto) ha comprovato, come scritto in sentenza sia di 1° grado, che di 2° grado, che di Cassazione, che
Andreotti incontrò il boss
Stefano Bontade subito prima dell’omicidio Mattarella, venendo a conoscenza che Cosa Nostra intendeva eliminare quello scomodo politico onesto, ma non fece nulla per proteggere il compagno di partito.
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