Nominato, nell'immediato dopoguerra, a capo dell'Agip, l'ente petrolifero creato dal fascismo, con il compito di liquidarla, il marchigiano Enrico Mattei decide invece di tenerla in vita. La sua decisione è dovuta al ritrovamento di una relazione che afferma che la Val Padana nasconde importanti risorse energetiche. Riprese le trivellazioni, l'Agip trova soprattutto metano. Questo gas consentirà di fornire all'industria energia a basso prezzo. Per Mattei è il punto di partenza per la creazione di un centro di potere, al servizio dello Stato e degli italiani, che gli darà il modo di impostare su nuove basi i rapporti con i Paesi produttori di petrolio. La sua politica, sorretta da giuste intuizioni, e condotta con straordinaria energia e spirito imprenditoriale, provocherà la rabbiosa reazione degli interessi da lui colpiti. Che siano stati proprio questi a decretare la morte di Mattei, è l'interrogativo che pesa sulla sua fine, avvenuta nel 1962, quando il bi-reattore personale usato per i suoi spostamenti d'affari precipitò nelle campagne di Bascapè, a pochi chilometri da Milano.
"Mirabile impasto di cronaca, documento e libera rievocazione, nel quale vengono utilizzate testimonianze dal vero, interviste, diapositive e accurate ricostruzioni. Il "Caso Mattei" rievoca, con un linguaggio cinematografico antitradizionale, un personaggio e la sua storia. Mentre l'originalità dello stile, il magistrale montaggio e il ritmo sempre serrato, gli conferiscono una grande efficacia emotiva, la sua impostazione problematica tende a coinvolgere lo spettatore anche a livello critico e ciò rappresenta un ulteriore titolo di merito". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 72, 1972)."'Il caso Mattei' è un film di cui si dovrebbe parlare a lungo, tanta parte della recente storia italiana essendovi riflessa, nel bene e nel male. Stringendo il giudizio, diciamo che le riserve sulla sua concezione non possono far passare in secondo piano la qualità espressiva di molte sequenze, e anche la novità di uno stile che intrecciando abilmente, con un magistrale montaggio, il realismo del documentario e il fantastico sotteso a un costante clima di ardire e di minaccia, la cronaca politica alla prosa di viaggio e d'avventura, impagina il racconto di questa nuova febbre dell'oro con un senso visivo dell'informazione di grande efficacia emotiva. Soprattutto per la tensione, il ritmo serrato, la crudezza dell'inizio e del finale, che chiudono in una morsa agghiacciante tutta la storia (...)". (Giovanni Grazzini, 'Corriere della Sera', 27 gennaio 1972)
- PALMA D'ORO AL FESTIVAL DI CANNES 1972.
Attore | Ruolo |
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Gian Maria Volonté | Enrico Mattei |
Luigi Squarzina | Giornalista Liberale |
Renato Romano | Giornalista |
Peter Baldwin | Mc Hale, intervistatore americano |
Franco Graziosi | Il Ministro |
Gianfranco Ombuen | Ing. Ferrari |
Elio Jotta | Il Generale |
Luciano Colitti | Bertuzzi |
Dario Michaelis | Maresciallo dei Carabineri |
Edda Ferronao | Signora Mattei |
Michele Pantaleone | Se stesso |
Ferruccio Parri | Se stesso |
Arrigo Benedetti | Se stesso |
Francesco Rosi | Se stesso |
Jean Rougeul | Giornalista francese |
Ugo Zatterin | Ministro |
Thyraud De Vosjoli | Autore della biografia di Mattei |
Accursio Di Leo | Personalità siciliana |
Giuseppe Lo Presti | Personalità siciliana |
Salvo Licata | Giornalista |
Raffaele Bardini | Fratello di Mattei |
Aldo Barberito | Ufficiale |
Vittorio Fanfoni | Giornalista |
Terenzio Cordova | Funzionario di PS |
Felice Fulchignoni | Personalità siciliana |
Furio Colombo | Assistente di Mattei |
Blaise Morrissey | Petroliere americano |
Alessio Baume | Giornalista del "Time" |
Sennuccio Benelli | Giornalista |
Carlo Simoni | Collaboratore di Mattei |
Gianni Farneti | Giornalista |
Umberto D'Arrò | Giornalista |
Giuseppe Rosselli | Giornalista |
Franca Sciutto | Hostess |
Camillo Milli | Giornalista |
Aldo Farina | Agente di cambio |
Aldo De Carellis | Banchiere |
Vincenzo Pinciroli | Capo del personale |
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