Hercules è un film d’animazione Disney del 1997.
Nell'antica Grecia, dopo aver imprigionato i Titani sotto l'oceano, i sovrani divini Zeus ed Era hanno un figlio, che chiamano Ercole. Ma sul monte Olimpo, mentre gli altri dèi festeggiano, il geloso Ade (voce originale James Woods) complotta per rovesciare il dominio di suo fratello Zeus.
Rivoltosi alle Parche per chiedere aiuto, il dio degli Inferi apprende che nel giro di diciotto anni un allineamento planetario gli permetterà di liberare i Titani e conquistare l'Olimpo, ma solo se Ercole non interferirà. Così, la perfida divinità invia i suoi servi Pena e Panico a sbarazzarsi del nipote: i due devono rapire il bambino e dargli una pozione che lo renda mortale, in modo da poterlo uccidere, ma prima che Ercole finisca di bere il filtro magico, viene trovato dai contadini Anfitrione e Alcmena.
Diversi anni dopo, Ercole (voce originale Tate Donovan, voce italiana Raoul Bova) è un adolescente reietto, a causa della sua forza sovrumana. Dopo che i genitori adottivi gli rivelano il modo in cui lo hanno trovato, il giovane decide di visitare il tempio di Zeus per avere risposte: lì la statua della divinità prende vita e svela al ragazzo le sue origini, dicendogli che può riguadagnare un posto nell'Olimpo diventando un vero eroe.
Il dio lo spedisce dal satiro Filottete (voce originale Danny De Vito, voce italiana Giancarlo Magalli) noto per aver addestrato numerosi eroi, ma ormai ritiratosi. Tuttavia Ercole spinge Filottete a seguire di nuovo il suo sogno di preparare un vero eroe: il giovane completa la sua formazione, ottenendo un clamoroso successo grazie alle sue imprese, e incontra la bella Megara (voce italiana Veronica Pivetti). Ma Ercole deve fare di nuovo i conti con il piano malvagio di Ade.
"L'edizione italiana del trentacinquesimo cartone Disney, costo 40 milioni di dollari, è tecnicamente e vocalmente ottima, aiuta il prodotto anche dove stravolge la mitologia e la quotidianità dell'antica Grecia, banalizzate secondo gli stereotipi di zio Walt. C'è dentro, nell'animazione di questi 80 minuti, una fatica degna di Ercole, con zoomate e carrellate che sembrano reali e con un uso più parco della computer graphic. Il resto, lo dice per primo il film, è merchandising." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 22 Novembre 1997)"Il vecchio Disney rivive nella solita coppia buffa e malandrina, e cioè i demoniaci scagnozzi di Ade dai capelli blu infiammati, che giocano ex-aequo di metamorfosi e vigliaccheria, citando Biancaneve. L'edizione italiana del trentacinquesimo cartone Disney, costo 40 milioni di dollari, è tecnicamente e vocalmente ottima, aiuta il prodotto anche dove stravolge la mitologia e la quotidianità dell'antica Grecia, banalizzate secondo gli stereotipi di zio Walt. C'è dentro, nell'animazione di questi 80 minuti, una fatica degna di Ercole, con zoomate e carrellate che sembrano reali e con un uso più parco della computer graphic. Il resto, lo dice per primo il film, è merchandising". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 22 novembre 1997)"Era dai tempi di 'Aladdin' che il cartooning Disney non frequentava più i territori della commedia, questa volta resa particolarmente trascinante dal gospel-rock di un quintetto di muse afroamericane irriverente espediente narrativo ideato da Clements e Musker per mettere in scena uno dei più suggestivi e vitali cartoons dell'ultimo decennio". (Oscar Cosulich, 'la Repubblica', 6 dicembre 1997)"Tutta la prima parte del film è quasi soltanto un oceano di grossolane ingenuità dove diverte solo un santo allenatore di Hercules che si chiama purtroppo Filotteto, in seguito, però, grazie a due registi come John Musker e Ron Clements, che si erano già cimentati con fortuna in 'Aladdin', l'azione riesce abbastanza a coinvolgere perché 'Hercules', pur restando l'allocco con cui ci si propone fin dal principio, riesce a diventare la parodia dei forzuti degli stadi di oggi, con fans e pubblicitari al seguito, mentre attorno le fatiche, le battaglie contro i Titani, la scalata all'Olimpo dei cattivi alla fine sconfitti, acquistano un buon ritmo, anche con personaggi colorati e spunti comici, e le immagini, vitalizzate da un'animazione sorretta da tecniche sempre più salde, non faticano ad ottenere consensi; specie quando Hercules diventa quasi protagonista di un musical e canti e balli gli si alternano con modi spesso ghiotti. Per un esempio, quel balletto delle Muse che, in omaggio alle musiche festose di Alan Menken, scendono da un'anfora dove sono dipinte e si mettono allegramente a sgambettare. Un giochino, forse. Ma può far ridere." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 6 Dicembre 1997)"Non ispirato a una favola né a un romanzo popolare ma alla mitologia classica, 'Hercules' di John Musker e Ron Clements, trentacinquesimo lungometraggio d'animazione dell'Officina Disney, è un film per bambini musicale e comico, commerciale e divertente, con alcuni problemi. Trovate molto divertenti: cinque donnine che si staccano dall'anfora su cui sono dipinte per formare un coro danzante e cantante soul che dà l'avvio alla storia e che la commenta, l'autoironica descrizione dello sfrenarsi del merchandising (come per 'Hercules') quando Ercole diventa celebre a Tebe, con commercio di vasi, magliette, sandali, bevande eccetera ornate della sua immagine, la bellissima ideazione dell'idra dalle molte teste ricrescenti appena tagliate e trasformantisi in rosso viluppo tossico, del gorgo dei morti agli inferi e dei rocciosi Titani che danno l'assalto al cielo e all'Olimpo prima di venir sconfitti nel lieto fine da Ercole vittorioso e radioso. Trovata scipita: nel doppiaggio italiano, non aggiungono nulla e quasi non si riconoscono le voci di Raoul Bova (Ercole), Veronica Pivetti
Hercules è il primo film d’animazione Walt Disney a essere ispirato alla mitologia invece che a una fiaba.
Per dare un taglio più comico alla produzione, i Walt Disney Animation Studios decisero di assumere il caricaturista inglese Garald Scarfe per aiutarli nella costruzione dei loro personaggi.
Inizialmente il personaggio di Ade non era veloce e nevrotico come la versione finale. Questo cambiamento fu merito dello stile del doppiatore originale, James Woods.
Alla fine del film, Ercole e Pegaso imprimono le loro impronte nel cemento come accade per le stelle del cinema a Hollywood nella Walk of Fame.
Attore | Ruolo |
---|---|
Tate Donovan | Hercules (voce originale) |
Danny DeVito | Filottete (voce originale) |
James Woods | Ade (voce originale) |
Raoul Bova | Hercules (voce italiana) |
Giancarlo Magalli | Filottete (voce italiana) |
Veronica Pivetti | Megara (voce italiana) |
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