Hellbound: Hellraiser II - Prigionieri dell'inferno è un film horror del 1988 diretto da Tony Randel, con Imogen Boorman e Doug Bradley.
Kirsty Cotton (Ashley Laurence) è una giovane che viene ricoverata in una clinica psichiatrica e affidata alle cure del Dottor Phillip Channard (Kenneth Cranham). La ragazza infatti soffre di orribili allucinazioni e rivive spesso la morte del papà, della matrigna e del cognato. Kirsty aveva scoperto che la seconda moglie del padre, Julia (Clare Higgins), aveva trovato il modo di accedere agli inferi e di evocare il fratello del padre Frank (Sean Chapman), nonché suo amante. Inoltre, i due possedevano una scatola cinese con la quale comunicavano con gli spiriti maligni, i Cenobiti. Kirsty viene reputata malata di mente e impazzita per il dolore, di conseguenza chiusa in ospedale, dove incontra un giovane medico, Kyle MacRae (William Hope) che inaspettatamente crede a quanto racconta la ragazza.
Channard, apparentemente professionale e scettico, si rivela essere un cultore degli spiriti Cenobiti. Grazie alle scatole cinesi che possiede, il medico rievoca Julia dal mondo dei morti, versando il sangue di uno dei suoi pazienti sul materasso dove è morta la donna. Effettuando diversi trapianti di pelle, prelevata da altri degenti, Channard l'aiuta a riacquistare poco a poco le sembianze umane. I due insieme trovano il modo di svelare il segreto del cubo detto "La Configurazione del Lamento", ovvero un passaggio per il mondo dei morti, e lo aprono, liberando così i Cenobiti seguiti da tutto il loro orrore.
Kirsty dovrà trovare nuovamente il coraggio di tornare nel mondo dei defunti, affrontando le sue paure più terribili per cercare di liberare l'anima di suo padre dal tormento dei Cenobiti. Al suo fianco ci sarà Tiffany (Imogen Boorman), una ragazzina affetta da autismo e bravissima con indovinelli e puzzle, che la aiuterà ad addentrarsi negli inquietanti labirinti e a combattere il male per liberare suo padre da un'angosciante eternità.
"La fantasia di Randal e, soprattutto, il talento degli autori di effetti speciali (Bob Keen e Geoff Portass), si sono sbizzarriti nella creazione di una scenografia alla Fritz Lang, evocata, però, con espliciti riferimenti alla letteratura gotica. E' vero che la regia è abbastanza creativa, riscattando e smussando gli angoli più scioccanti dell'infausta rappresentazione; ma talvolta si ha la sensazione di un eccesso nella ricerca del particolare orrido. Si inseriscono in questo secondo versante del racconto, ad esempio, il risveglio di Julia, il suo abbraccio di mummia (poveraccio, quel dottore...), le aggressioni alle due ragazzine, le quali, infine, si avviano, libere e felici, fuori dall'infernale clinica che ha ospitato i loro incubi. La fosca fotografia è firmata da Robin Vidgeon ed è assai funzionale al clima horror di una saga che, a quanto sembra, sollecita l'interesse del pubblico." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 8 Aprile 1989)"Incubi: di tutti i tipi. Voi immaginate: e accade. Se c'è qualcosa che non avete immaginato e accade è la parte migliore del film. Ma questo, rispetto alla prima puntata di Clive Barker, è piuttosto raro. Corpi: a brandelli, a pezzettini, senza braccia, attraversati da spilloni, vestiti di organi e basta, muscolosi a cielo aperto (si sconsiglia la visione a chi deve entrare in una clinica chirurgica). La scheda non può restituire l'effetto sorpresa, quasi sempre prevedibile. Randall, che aveva montato il primo e più equilibrato (si fa per dire) episodio, ora dirige una produzione sempre dell'autore primigenio Barker. Qualche spezzone visualizza ciò che non avete mai osato ricordare dei vostri sogni. Per il resto concedeteci una sospensione in una parolina: mah!" (Silvio Danese, 'Il Giorno', 14 Aprile 1989)"Riappaiono i grovigli d'erotismo e d'orrore tipici di Barker, ed attraverso il gioco del cubo e le sue amplificazioni, scenografiche, i labirinti e gli strapiombi geometrici che attirano Kirsty e Tiffany, si snodano illusionistiche, stuzzicanti allusioni ai mondi astratti in cui il pensiero, il sogno o la droga, possono catturare ed annientare il corpo, i desideri. Ma questi ingredienti più originali restano sopraffatti da una paccottiglia da luna-park del terrore in cui non mancano neanche i clown ghignanti. La regia lascia balenare qualche felice intuizione figurativa, ma è probabilmente travolta dall'obbligo di confezionare in fretta il sequel d'un film fortunato al botteghino." ('Il Mattino', 22 Aprile 1989)
Secondo capitolo della saga di Hellraiser, preceduto da Hellraiser (1987) e seguito da altri otto capitoli: Hellraiser III - Inferno sulla città (1992), Hellraiser - La stirpe maledetta (1996), Hellraiser 5 - Inferno (2000), Hellraiser: Hellseeker (2002), Hellraiser: Deader (2005), Hellraiser: Hellworld (2005), Hellraiser: Revelations (2011) e Hellraiser: Judgment (2018).
Nel doppiaggio italiano c'è un grossolano errore di traduzione, infatti il Leviatano viene tradotto erroneamente con Levitazione.
Alcune scene tagliate sono state reintegrate nella versione DVD.
Il film è tratto da un romanzo di Clive Barker.
Attore | Ruolo |
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Imogen Boorman | Tiffany |
Doug Bradley | Pihead/Capitano Elliot Spencer |
Kenneth Granham | Channard |
Clare Higgins | Julia |
William Hope | Kyle |
Ashley Laurence | Kirsty |
Sean Chapman | Frank |