Halloween Kills, la recensione del film horror di David Gordon Green presentato al Festival di Venezia 2021
Assai di più di un semplice film di passaggio, di un momento di transizione in attesa che la saga si chiuda con l'annunciato Halloween Ends, Halloween Kills è al contrario È, anzi, un capitolo fondamentale che, modificandoli, riassesta gli equilibri della serie e dei personaggi. La recensione di Federico Gironi.
La questione non è più personale. Non riguarda più la sola Laurie, e sua figlia, e sua nipote, che avevamo lasciato nel film precedente di David Gordon Green in salvo, mentre la casa-fortezza di Laurie bruciava con Michael dentro.
La questione si fa comunitaria. Collettiva.
Perché Michael - che lo sappiamo tutti non era bruciato davvero, in quella trappola apparentemente a prova di errore - non è l'incubo privato di una donna che ha avuto la sfortuna d'incrociare il suo cammino con il Male in persona. È qualcosa che, come si dice e si ripete a chiare lettere in Halloween Kills, riguarda tutta Haddonfield, che da quarant'anni (questo sequel, che inzia proprio laddove finiva il precedente, nel 2018) deve convivere con la paura, con l'odio, con la crudeltà che Myers porta con sé.
E il sangue, infatti, ci dice Green nel corso di un lungo prologo che mescola gli eventi del 1978 con quelli del 2018, scorre non solo per mano di Michael, anche se sempre a causa sua.
Laurie, ferita all'addome come l'avevamo lasciata, è costretta in ospedale. Ha tempo per riflettere e per comprendere meglio, forse, il suo rapporto con Michael. Davvero Michael è ossessionato da lei? O da altro? O da sé stesso?
Le risposte le scoprirete, ma quel che conta è che Laurie esce dal suo isolamento, un isolamento autoimpostosi, e forse dalla sua ossessione. Potrà vedere più lucidamente, e usare questa lucidità per aiutare sé stessa e gli altri, e contro Michael, nel prossimo film. Quello conclusivo.
Nel frattempo, non è più solo il mostro a dar la caccia alle sue vittime, o la polizia a cercare di fermarlo: è tutta Haddonfield che decide di reagire e di dare la caccia a Michael.
"Il sistema ha fallito", gridano alcuni, forse non a torto. Ma una folla inferocita, anche se i motivi della sua rabbia possono esser giusti, non sempre agisce razionalmente, o per il meglio.
Ogni riferimento a fatti o populismi della nostra contemporaneità non appare minimamente casuale.
Ci si chiede come, dopo questo ribaltamento, dopo fondamentale allargamento della questione Myers, cosa accadrà nell'annunciato Halloween Ends che vedremo soltanto tra un anno. Come David Gordon Green deciderà di mettere la parola fine a una saga che appare interminabile, come Michael pare inarrestabile.
Ma Halloween Kills è assai di più di un semplice film di passaggio, di un momento di transizione. È, anzi, un capitolo fondamentale che, modificandoli, riassesta gli equilibri della serie e dei personaggi.
Green è perfettamente a suo agio in quel mondo, nel quale ha travasato anche interpreti, e la voglia di concedersi pennellate di umorismo ai limiti del demenziale, perfettamente integrate - quasi mimetizzate - tra scene di tensione e di violenza che giocano con lo stereotipo per superarlo, e che si concedono anche di essere espliciti e sanguinolenti in maniera quasi insolita per un prodotto così mainstream.
- Critico e giornalista cinematografico
- Programmatore di festival