Fronte del porto, è un film drammatico del 1954, diretto da Elia Kazan e tratto da un romanzo di Budd Schulberg.
Ambientato a New York, nei freddi e nebbiosi scenari del porto, racconta una storia di Terry Malloy (Marlon Brando), che è stato un pugile emergente di grande qualità con una carriera davanti a sé molto promettente, fino a quando il potente boss mafioso Jonny Friendly (Lee J. Cobb) incarica Charley (Rod Steiger), fratello maggiore di Terry, di persuaderlo a perdere un combattimento che, peraltro, avrebbe vinto senza difficoltà.
Da quel momento Terry perse tutta la fiducia in sé stesso e non fu più capace di battersi.
Gomma da masticare, giaccone a quadri, modi da spaccone, ora l'ex pugile lavora come scaricatore di porto sul lungomare di Hoboken, tenuto sotto stretto controllo dalla gang di Friendly, che stende i suoi tentacoli anche sul sindacato dei portuali impedendo loro di guadagnare quanto la legge stabilisce. Ma nella reticenza e nella sottomissione generale c'è chi si ribella e le conseguenze, di cui é casualmente spettatore Terry, saranno pesanti.
Charles, fedele braccio destro del boss, farà il possibile per corrompere Terry cercando di convincerlo a mettersi al sicuro al servizio di Friendly. Ma entra in scena una giovane e bella donna, Edie, la quale con il sostegno del parroco, padre Barry, cercherà di fomentare un'azione contro il controllo della mafia e metterà in crisi la coscienza Terry che non potrà più far finta di non aver visto.
"Il film imposta il problema sociale con rigoroso impegno, rivelando una forza drammatica, un'impetuosità narrativa e un'acutezza d'indagine psicologica davvero esemplari. E' certo una delle testimonianze più vive del cinema realista americano." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 36, 1954)
Il film é anche ispirato ai 24 articoli (Crime on Waterfront) scritti da Malcon Johnson, con i quali vinse il premio Pulitzer.
Il film firmò la consacrazione diMarlon Brando a modello per i giovani, che per cominciare si tagliavano i capelli appiattendoli sulla fronte, "alla Brando " appunto.
Nel film trionfò uno stile di recitazione, quello del Metodo Stanislavkij, insegnato nel mitico Actor's Studio a New York.
Vincitore di otto premi Oscar nel 1955, migliore regia a Elia Kazan, miglior attore protagonista a Marlon Brando, miglior attrice non protagonista a Eva Marie Saint, miglior sceneggiatura originale a Butt Schulberg, miglior fotografia in bianco e nero, miglior montaggio e miglior scenografia.
Vincitore del Leone d'Argento al Festival di Venezia nel 1954.
Attore | Ruolo |
---|---|
Marlon Brando | Terry Malloy |
Karl Malden | Padre Barry |
Lee J. Cobb | Johnny Friendly |
Rod Steiger | Charley Malloy |
Pat Henning | Timothy J. Dugan |
Leif Erickson | Glover |
James Westerfield | Big Mac |
Tony Galento | Truck |
Tami Mauriello | Tullio |
Eva Marie Saint | Edie Doyle |
Rudy Bond | Moose |
Arthur Keegan | Jimmy |
Abe Simon | Barney |
Don Blackman | Luke |
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