Frankenstein di Mary Shelley

Frankenstein di Mary Shelley

( Frankenstein )
Voto del pubblico
Valutazione
3.6 di 5 su 71 voti
Anno: 1994
Paese: Giappone, Gran Bretagna, USA
Durata: 123 min
Distribuzione: Columbia TriStar Film Italia
Frankenstein di Mary Shelley è un film di genere drammatico, fantasy, horror del 1994, diretto da Kenneth Branagh, con Robert De Niro e Kenneth Branagh. Durata 123 minuti. Distribuito da Columbia TriStar Film Italia.
Genere: Drammatico, Fantasy, Horror
Anno: 1994
Paese: Giappone, Gran Bretagna, USA
Durata: 123 min
Formato: 35 MM, PANORAMICA
Distribuzione: Columbia TriStar Film Italia
Sceneggiatura: Steph Lady, Frank Darabont
Fotografia: Roger Pratt
Montaggio: Andrew Marcus
Musiche: Patrick Doyle
Produzione: TriStar Pictures, Zoetrope Production

TRAMA FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY

Frankenstein di Mary Shelly è un film del 1994 diretto da Francis Ford Coppola. Dopo essere stato salvato da morte certa da una nave diretta verso il Polo Nord, il visionario dottor Victor Frankenstein (Kenneth Branagh) decide di raccontare all’equipaggio la sua incredibile storia. Molti anni prima, Victor conduceva una vita spensierata a Ginevra insieme ad Henry Clerval (Tom Hulce) e ad Elizabeth (Helena Bonham Carter). Victor è ossessionato dal mistero che circonda la creazione della vita e inizia una serie di studi per scoprire cosa determina la nascita dell’essere umano. Dopo aver diviso l’opinione pubblica con le sue teorie, Victor intuisce che la vita sia generata dall’elettricità. Sfidando la morale comune, convinto di voler travalicare il limite che separa l’umanità dall’onnipotenza, Victor si procura del liquido amniotico e trafuga il corpo di un uomo morto per impiccagione. Con l’ausilio di gambe e braccia putrefatti dal colera e grazie ad una potente scarica elettrica, Victor dona la vita ad un nuovo essere. Sopraffatto dal disgusto per il suo gesto e per l’orripilante mostro che ha generato, il dottore fugge e intraprende una relazione con Elizabeth.
La Creatura (Robert De Niro), cacciata dagli abitanti della città che ne detestano la vista, si rifugia nella stalla di alcuni contadini. Dopo aver imparato a leggere e parlare, il mostro cerca di aiutare la famiglia che lo ospita inconsapevolmente, svolgendo alcuni faticosi compiti. Costretta a fuggire nuovamente, la Creatura giura di trovare Victor per tormentarlo. Consapevole di non essere amato a causa del suo aspetto mostruoso, la Creatura chiede al suo creatore di donargli una compagna ma Victor è troppo spaventato dalla possibilità di compiere nuovamente l’esperimento, e si rifiuta di accontentarlo. Il dottore, tuttavia, non ha idea che l’essere immondo a cui ha dato la vita stravolgerà il suo stesso destino, portandolo a cercare la salvezza fino ai confini del mondo...

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CRITICA DI FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY

"Kenneth Branagh, raccontandoci tutto questo, è stato abbastanza abile, soprattutto all'inizio, nell'evitare i climi troppo gotici, per dimostrarci subito, appunto, che intendeva privilegiare le psicologie sull'orrore allo stato brado: i caratteri, così, sono in queste ottiche, delineati con cura ed anche l'essere fabbricato nella solita notte di tregenda è sempre proposto con i suoi risentimenti e le sue reazioni, tenute con minuzia sul filo di una commossa umanità; ci sono però egualmente dei compiacimenti eccessivi per le cornici orrorifiche accompagnate, di converso, da lunghe pause narrative in cui, tra descrizioni di ambienti più tranquilli e in un affollarsi di personaggi minori la narrazione ristagna, finendo per risultare abbastanza priva di quei brividi e di quelle tensioni che, pur nella loro grossolanità, riuscivano invece a proporci in abbondanza quasi tutti le precedenti versioni. (...) La Creatura è Robert De Niro, meno orrido nell'aspetto di Boris Karloff, truccato come un mascherone ma pronto a rivelare un cuore umano, con tutta una gamma di sentimenti in contrasto. Come dottor Frankenstein si esibisce lo stesso Branagh, metà scienziato pazzo e metà, anche lui, travolto da guizzi umani. La moglie che con un'altra infedeltà al romanzo, verrà "ricostruita" dopo morta, è Helena Bonham Carter: una faccetta britannica in cui Mary Shelley, forse, si sarebbe riconosciuta." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 11 Febbraio 1995)"S'era già visto in 'Molto rumore per nulla' quanta fiducia abbia il teatrante inglese trentacinquenne, qui regista e interprete del personaggio di Frankenstein, nel dinamismo, nella velocità, nella semplificazione, nell'energia. Lo confermano la rapidità vignettistica della narrazione e la grande scena della creazione, tra mito arcaico e anticipazione industriale tra fiamme, binari e catene ferrei, pulegge, ruote, vibrare azzurro di pulsioni elettriche e un enorme sarcofago bronzeo colmo di liquido amniotico, con Branagh-Frankenstein che s'affanna quasi pazzo a torso nudo esibendo il corpo palestrato e muscolato. Ma è proprio questa visione insulsa, elementare, illustrativa, a dare al film un fascino particolare, una suggestione accattivante." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 11 Febbraio 1995)"Spira un'aria sontuosamente romantica su tutta la messa in scena, in un continuo alternarsi di registri: sicché il film procede a corrente alternata, ora bordeggiando il ridicolo ora azzeccando l'intuizione visiva. Come nel caso della resurrezione di Elizabeth, l'amatissima sorella adottiva uccisa dal mostro e ricucita alla meglio dal disperato Frankenstein in un crescendo orrorifico in bilico tra delirio di onnipotenza e struggimento sentimentale (un omaggio all'Ofelia dell'Amleto?). Ma per il resto 'Frankenstein di Mary Shelley' non regge assolutamente il confronto con il 'Dracula di Bram Stoker': nel reiventare lo spirito del racconto, umanizzando il mostro, Branagh pecca di narcisismo e di megalomania, senza riuscire a imporre una sua cifra personale. E' come se urlasse al suo film Parla!, e quello restasse muto." (Michele Anselmi, 'l'Unità', 10 Febbraio 1995)

CURIOSITÀ SU FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY

Presentato in concorso al Festival di Venezia 2011. La talpa ha ricevuto tre candidature agli oscar del 2012 nelle categorie ‘Miglior attore protagonista’, ‘Miglior sceneggiatura non originale’, ‘Miglior colonna sonora’.

Grazie alla sua interpretazione nel ruolo di George Smiley, Gary Oldman ricevette la sua prima candidatura agli Oscar. Il romanzo di le Carré fu già adattato per un’omonima serie televisiva del 1979 con Alec Guinness nel ruolo di George Smiley.

SOGGETTO DI FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY

Liberamente ispirato al romanzo "Frankenstein" di Mary Shelley.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY

Attore Ruolo
Robert De Niro
La Creatura
Kenneth Branagh
Victor Frankenstein
Tom Hulce
Henry Clerval
Helena Bonham Carter
Elizabeth
Aidan Quinn
Capitano Robert Walton
Ian Holm
Barone Frankenstein, il padre di Victor
Richard Briers
Il nonno
John Cleese
Professor Waldman
Robert Hardy
Professor Krempe
Cherie Lunghi
Caroline Beaufort Frankenstein, la madre di Victor
Celia Imrie
Signora Moritz
Trevyn McDowell
Justine
Gerard Horan
Claude
Joanna Roth
Marie
Ryan Smith
William
Hugh Bonneville
Schiller
Joseph England
Thomas
Mark Hadfield
Felix
Sasha Hanau
Maggie

PREMI E RICONOSCIMENTI PER FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY

Nastri d'Argento - 1995

Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1995

  • Candidatura nastro d'argento europeo a Kenneth Branagh

BAFTA - 1995

Ecco tutti i premi e nomination BAFTA 1995

  • Candidatura migliore scenografia
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