LA TRAMA DI COME SE FOSSE AMORE
Come se fosse amore, film diretto da Roberto Burchielli, segue le vicende di Aurelio Milano (Michelangelo Pulci), un ingegnere elettrotecnico che ha inventato il trasognatore, uno strumento che può entrare nella mente delle persone mentre queste dormono e modificare i loro pensieri e gli atteggiamenti. Il motivo per cui ha progettato il dispositivo è meno nobile di quanto si pensi: l'uomo vuole conquistare Chiara (Chiara Muti), di cui è fortemente innamorato.
La donna, però, è più presa dalla sua carriera politica per diventare sindaco di Genova e ne vuole sapere di lui. Per provare se la sua nuova invenzione funzioni, decide di sperimentarla su tre volontari: Giotto (Alessandro Bianchi), Gilberto (Fabrizio Pippo Lamberti) e Costantino (Claudio Nocera), tre tassisti senza il becco di un quattrino che sperano di ricavare così qualche soldo. Le cose, però, prendono una piega del tutto inaspettata...
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RECENSIONE
"A esclusione della regia (affidata al televisivo Roberto Burchielli), della presenza di Chiara Muti attrice esterna al gruppo e del cammeo del maestro Gino Paoli, 'Come se fosse amore' è un musical realizzato interamente in famiglia e purtroppo si vede. Importante sempre, la padronanza del linguaggio diventa fondamentale per un prodotto di alta e raffinata stilizzazione come la commedia musicale che tra l´altro, pur discendendo dall'opera lirica, è un genere poco nelle corde di noi italiani: non piace al grande pubblico e, salvo eccezioni, non lo sappiamo fare. (...) Su questa base a livello drammaturgico vicino allo zero, si innestano modesti interventi comico-musicali ripresi con fastidiosi, ripetitivi movimenti di camera, che sono forse intesi ad aggiungere verve alle scenette e invece servono solo a far girare la testa. Davanti a tanta approssimazione vale la pena di ricordare che nei grandi musical hollywoodiani ogni numero viene provato per settimane; e parliamo di film che quanto a esperti del ramo riuniscono il meglio del meglio". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 1 dicembre 2002)"Il soggetto di 'Come se fosse amore' è fiabesco. (...) Ci si sono messi in cinque per immaginarlo e in tre per scriverlo il debutto cinematografico dei Cavalli Marci, ma il risultato è miserello. La trasfigurazione 'fantastica' della realtà non scatta mai; tutte le gag sono usate e abusate fino al logorio; le 'sorprese' non sorprendono; le coreografie, più che Hollywood, richiamano alla mente i varietà televisivi; nessuno sembra convinto di quel che sta facendo. Prima volta al cinema anche per Gino Paoli, sprecato in un cammeo dove dice cinque volte la stessa battuta". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 dicembre 2002) "I genovesi Cavalli Marci, dopo aver sprizzato simpatia sia in teatro che in tv, fanno (quasi) centro anche al cinema con un (quasi) musical impreziosito da un'ammaliante Chiara Muti (quasi) Sindaco. (Quasi) riescono laddove hanno miseramente fallito colleghi più celebrati: dalla Gialappa's, ai Fighi d'India, a Bisio (per tacer della Guzzanti)". (Alessio Guzzano, 'City', 2 dicembre 2002)
CURIOSITÀ SU COME SE FOSSE AMORE
Il film vede recitare il gruppo comico Cavalli Marci al completo.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI COME SE FOSSE AMORE